Fidel Castro è riapparso in tv dopo cinque mesi e ha trovato pure l'energia, da qualche parte, per parlar male di Yoani Sanchez, del suo bellissimo (e necessario. Mica come il mio...) blog Generaciòn Y (http://www.desdecuba.com/generaciony/) e del portale da lei fondato, http://www.desdecuba.com/.
El Comandante en Jefe de la Revoluciòn deve aver digerito molto ma molto male il fatto che quest'anno in Spagna il premio Ortega Y Gasset per il giornalismo sia stato attribuito proprio alla signora Sanchez.
“Stampa neo-colonialista”, ha sentenziato Castro, che già nel suo ultimo libro, Fidel, Bolivia y algo màs, riferendosi proprio a Generaciòn Y, aveva scritto del dovere (per chi?) di “smascherare i modi perfidi e cinici dell'Impero. Un nemico molto vigliacco perché si approfitta degli istinti, delle ambizioni e della vanità di coloro i quali non possiedono neppure un'etica elementare”.
El Comandante en Jefe de la Revoluciòn deve aver digerito molto ma molto male il fatto che quest'anno in Spagna il premio Ortega Y Gasset per il giornalismo sia stato attribuito proprio alla signora Sanchez.
“Stampa neo-colonialista”, ha sentenziato Castro, che già nel suo ultimo libro, Fidel, Bolivia y algo màs, riferendosi proprio a Generaciòn Y, aveva scritto del dovere (per chi?) di “smascherare i modi perfidi e cinici dell'Impero. Un nemico molto vigliacco perché si approfitta degli istinti, delle ambizioni e della vanità di coloro i quali non possiedono neppure un'etica elementare”.
Là!
Yoani Sanchez è una che racconta la vita di tutti i giorni a L'Avana.
Non fa nient'altro.
Racconta quello che vede e basta. Scrive di lei Omero Ciai: "Non attacca il regime (...). Non insulta, non si agita, non risponde alle critiche. Raramente nei suoi post si parla di politica. Piuttosto c'è la vita normale, quella di tutti i giorni dove le angherie e i divieti del regime colpiscono direttamente nella carne: individui concreti, non idee astratte”.
Yoani ha lasciato a suo marito, il giornalista Reinaldo Escobar, il compito di rispondere a Castro.
Non fa nient'altro.
Racconta quello che vede e basta. Scrive di lei Omero Ciai: "Non attacca il regime (...). Non insulta, non si agita, non risponde alle critiche. Raramente nei suoi post si parla di politica. Piuttosto c'è la vita normale, quella di tutti i giorni dove le angherie e i divieti del regime colpiscono direttamente nella carne: individui concreti, non idee astratte”.
Yoani ha lasciato a suo marito, il giornalista Reinaldo Escobar, il compito di rispondere a Castro.
In questo Centro Avana di guappi e risse dove sono nata, ho imparato che esistono alcuni limiti che una donna non deve mai trasgredire. Ho passato la vita infrangendo queste risibili regole del machismo, però oggi – ma solo per questa volta – voglio aggrapparmi a una di esse. Precisamente ad una che mi ripugna. Quella che avverte: “Una donna ha bisogno di un uomo che la difenda e che si faccia avanti al suo posto quando un altro la aggredisce o la calunni”. Al sentirmi attaccata da una persona con un potere infinitamente superiore al mio, con il doppio della mia età e inoltre – come direbbero le mie amiche d'infanzia – da un “uomo forte, virile, mascolino”, ho deciso che sia mio marito, il giornalista Reinaldo Escobar, a rispondere.
(da la Repubblica di oggi, traduzione di Gordiano Lupi)
8 commenti:
Tra una donna così e tutte le velinonzole, non avrei il minimo dubbio.
Comunque, amo mia moglie. Che non è una velinonzola e fa la giornalista.
(Oggi ho trovato, non c'entra nulla, i tre romanzi scritti negli anni Novanta da Donald Westlake/Richard Stark per la serie nerissima di Parker. M'erano sfuggiti. Conosci Westlake? Un giallista geniale, grandissimo quando fa l'umorista (la serie con il ladro Dortmunder è da scompisciarsi), struggente quando racconta storie di private eye alla Marlowe, micidiale quando mette in scena un delinquente amorale come Parker, battitore libero nei tanti libri fuori serie.
http://lucianoidefix.typepad.com/
Conosco, conosco...
Ma non il ladro Dortmunder.
P.S.
Pure mia moglie fa la giornalista.
Pobre pobre, Cuba...
P.S.
Pure la mia ragazza fa la giornalista.
Ah, ma allora possiamo metter su un club!
son vedran...
Sappiate che, almeno per quanto riguarda me, preferirei suonare il piano in un casino...
Fidati: la serie di Dortmunder è fantastica. La pietra che scotta, Come ti rapisco il pupo, Gli ineffabili cinque, Come sbarcare il lunario, Nessuno è perfetto...
Li ho letti e riletti e al solo pensiero mi scappa da ridere.
In quello col rapimento del terribile pupo (un bambino ricco, viziato e rompiballe che manda in tilt i banditi tra cui Dortmunder) Westlake fa un'operazione geniale: per organizzare il rapimento Dortmunder legge e si ispira a un romanzo di Westlake/Stark con protagonista il gangster Parker, di cui pure noi leggiamo il testo. E il contrasto tra il duro noir parkeriano e la farsa con Dortmunder & C è irresistibile.
Mi sa che lo rileggo. http://lucianoidefix.typepad.com/
di westlake ho "guardie e ladri"
Non male.
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