lunedì 11 febbraio 2008

In panchina



Una domanda: ma valeva proprio la pena di affidare la promozione di questo bel film alla storia della scena di sesso (torrida, ha scritto qualcuno: ah, ah, ha... Che simpatici burloni!) tra Nanni Moretti e Isabella Ferrari?
E' vero che si tratta di una scena importante, nell'economia della storia, ma via... Non era il caso.
E tutto questo insistere sul fatto che, perdio, la scena del coito selvaggio è interpretata da Nanni Moretti, capito? Ahò: ma avete inteso, si? Da Nan-ni Mo-ret-ti! Lui, proprio lui, che non indulge mai al solletico degli istinti più elementari (perché troppo ieraticamente serio, troppo accigliato lassù in alto, dove l'aria è rarefatta) stavolta si è prestato a mostrar le chiappe chiare. Un fatto veramente eccezionale, no? Per una cosa così non vale forse la pena di pagare il biglietto ed entrare?
E mò a che devo pensare? Al cinismo dei produttori? Alla volontà, un po' snob, di prendersi gioco del pubblico beota e di certi meccanismi scemotti assai della società dello spettacolo?
E se non pensassi a niente, che mi pare meglio?
Prima di Caos calmo, l'ultimo film italiano da me visto al cinema fu, qualche mese fa, La ragazza del lago di Andrea Molaioli. Me l'avevano presentato come un'opera notevole, ed invece - sia maledetta la mia credulità e siano maledette le recensioni del primo che passa – era proprio la solita operina del solito registino italianino-ino-ino. Una robina che manco alla tivvù varrebbe la pena. Dice: ma c'era Toni Servillo, che è uno bravissimo. Embé?
Giurai, quella volta, che sarebbero passati anni prima che tornassi al cine per l'operina poverina del registino italianino. Ne ho abbastanza, mi dissi, della sciatteria formale, dell'insipienza tecnica, delle sceneggiature haiku: in generale, di quella sensazione di vorrei, vorrei tanto, ma, vedete, proprio non posso, che ti lascia addosso (mi lascia addosso) praticamente ogni operina-ina-ina del nostro cinema nazionale da anni anni e anni a questa parte. Basta. Adesso basta! (è tutto vero, eh: chiedete a mia moglie come stavo incazzato)
E invece a vedere Caos calmo ci sono andato (per Nanni Moretti che si strofina con Isabella Ferrari? Potere di sesso e carnazza, sesso e lussuria? Chissà...).
E mi è piaciuto.
Sarà che in questi ultimi mesi la mia vita è cambiata (in meglio) perché ho deciso anch'io (senza una tragedia che mi spingesse a farlo, però...) di chiamarmi fuori, per un po'. Di andare a sedermi in panchina per guardare la partita da lì. Di fermarmi un momento a respirare. Di salutare e via. Sarà tutto questo e magari pure altro e quindi forse Caos calmo mi ha pescato in un momento particolare: ha trovato il terreno arato, insomma.
Sarà.
Ma ho visto un bel film, sabato sera.
Una parabola agrodolce su quanto nella vita sia importante dare sempre il giusto peso alle cose e chiamarle con il loro nome.
Perché ogni cosa ha il suo nome, e quindi i farabutti li dobbiamo chiamare farabutti - magari bestemmiando a cuore aperto come fa il personaggio interpretato da Silvio Orlando - e gli amici amici, la merda merda e l'amore amore. Perché le parole (come diceva quello: ahi ahi ahi ahi...) sono importanti.
E, già che ci siamo, dobbiamo pure imparare a dire le cose giuste esattamente quand'è il momento di dirle. E anche imparare (o tornare) ad essere chiari (ma questo è Umberto Saba, direi).
Ecco, magari in Caos calmo tutto questo non c'è. Fatto sta che io ce l'ho visto.

Non ho letto il romanzo di Sandro Veronesi da cui è tratto il film di Grimaldi, ma lo farò senz'altro e lo farò presto.
Voglio capire se dice qualcosa in più rispetto al film.
Qualcosa che mi riguardi, intendo.
Nel caso lo facesse, grazie in anticipo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

"Nano" MORETTI va nella classifica degli ORRORI....ha stufato!

Unknown ha detto...

Anche a me aveva irritato il battage sull'aspetto sessuale (e ne avevo subito fatto un post, NO IL CULO DI NANNI MORETTI NO!). Ma mi par di capire, da quello che ne leggo sui giornali, che CAOS CALMO sia un bel film. E andrò a vederlo appena mi passa l'influenza (d'altro canto, Nanni e il suo cinema sono legati a filo doppio alla mia vita da oltre trent'anni).
Piuttosto, un consiglio: a me il romanzo di Veronesi (che ha un avvio eccellente) non ha convinto granche, deludente, dopo LA FORZA DEL PASSATO (che avevo trovato entusiasmante).

tic. ha detto...

Sul cinema di Moretti (e sul Moretti personaggio/icona) avrei molto da dire.
Ho molto amato LA STANZA DEL FIGLIO, però. E pure CARO DIARIO.
Non è, come direbbero gli anglosassoni, my cup of tea. No.
Però...
E in CAOS CALMO recita davvero bene, secondo me (ma che lo sapesse fare non lo ignoravo).

Grazie per il consiglio, signor Luciano. Darò un'occhiata senz'altro.

Anonimo ha detto...

Il Luciano di prima ero io (luciano / Idefix http://lucianoidefix.typepad.com/ )
Il mio Nannimoretti prediletto resta sempre Bianca, che ho visto non so quante volte e che per me è la quintessenza del morettismo.
POST SCRIPTUM: alla tua serie di orrori, aggiungo la gente che fischietta.
A proposito, anni fa ho pubblicato un libretto satirico illustrato con vignette (NO POSSO PIU' DE LORI - 365 persone che non sopportiamo), proprio sui tipi di persone verso le quali nutro idiosincrasie.

tic. ha detto...

Di BIANCA ricordo soprattutto il monologo finale e l'evocazione dei grandissimi colonnelli portoghesi.

Ah, ce l'avessimo in questo momento politico disastroso un bell'esercito democratico e progressista!
Ah, ce l'avessimo De Carvalho e Spinola!

Servirebbero...