venerdì 30 gennaio 2009

Senza parole

Non trovo le parole per raccontarvi l'interpretazione di Kate Winslet in Revolutionary road di Sam Mendes.
Posso solo consigliarvi il film. Che alla fine lascia percossi e attoniti ma è, semplicemente, perfetto.
Mi credete?

13 commenti:

Giulia ha detto...

Sì. Mi attira moltissimo questo film. Nonostante sia un'amante degli horror e dei mostri, mi appassiono davanti ai film impegati e mi sciolgo in una melassa zuccherosa davanti alle storie d'amore.

yodosky ha detto...

Caspita, ma allora Tic ha ragione! Ci somigliamo davvero!

Unknown ha detto...

Ti credo. Confessami solo (magari piano piano e nell'orecchio) una cosa: finisce bene? Perchè (confesso un mio grande limite) le storie d'amore con finali tragici o desolati non mi piacciono.
(In ogni caso la Winslet mi pare sempre una gran bella ragazzona, così piena e carnale)

Giulia ha detto...
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Giulia ha detto...

(volevo dire impegnati, e continuo a fare erroracci)

Sì, può essere, Elena. E, se devo dirti, M., il mio compagno, ha un sacco di caratteristiche di Tic. Che la nostra coppia sia una sorta di vostro alter ego ligure?
Non vi proporremo lo scambio di coppia, però: siamo monogami.
In compenso vi troviamo entrambi simpatici (lui vi legge e basta, da dietro le quinte).

yodosky ha detto...

Sì,sono d'accordo, niente scambio, un Tic basta e avanza, e poi ci ho messo cinque anni per farlo capitolare, era un brutta bestia.
;)
Per quanto riguarda il film, però, ahimè, devo deludere mi sa tanto sia il sign. Luciano che te: non è un film d'amore. E' vero, parla di una coppia, ma più che altro parla della distanza tra ragione e sogni, e dalla paura di mettersi in gioco per scoprire quanto si vale, dell'impossibilità (a volte) di sfuggire alle convenzioni, e della tristezza nel rendersi conto che a volte non si è "speciali", o se lo si è si deve mettere in conto isolamento e impazzimento (questo lo si rappresenta nel film con il matematico pazzo, che è la "voce della ragione", come in una vera tragedia). Non si può dire che finisca "bene" o "male". Finisce come deve finire, ed è comunque un pugno nello stomaco. In ogni caso gli attori sono strepitosi, la regia non sbava di una virgola, e il testo è magnifico.

Anonimo ha detto...

Michael Shannon che fa il matematico 'matto' è straordinario.
Pensandoci bene, è il vero fulcro del film...

Unknown ha detto...

Ci penserò, se andare oppure no.
Pensa (e ridi pure) che l'unico motivo per cui non ho mai visto Titanic (eppure il regista Cameron mi piaciucchia abbastanza) è che, alla fine, il protagonista muore e la coprotagonista innamorata resta sola.

Giulia ha detto...

Allora non ci andare, Luciano..l'ho appena visto. Tuttavia vorrei anch'io consigliarlo.
L'ho trovato bellissimo e condivido le opinioni di tic e yod.
Il film lascia un certo senso di ineluttabilità, però: appena uscita, ho chiesto a M: secondo te la "colpa" è di lui, che non ha saputo credere ai sogni ed è cascato nella convenzionalità esistenziale o di lei, che in fondo aveva un che di seriamente depresso, ed ha reagito nel modo sbagliato?
La sua risposta è stata "di entrambi, ma forse più di lui". In realtà era la domanda, ad essere sbagliata. non si è trattato di reponsabilità, ma di un caso normale della vita portato agli estremi.
Interessantissima la figura del matematico, voce della verità, coscienza verbalizzata ma impotente, perchè ai confini della società.
Impossibile, per noi, non immedesimarsi: quale coppia non ha mai pensato di fare un salto nel vuoto per lanciarsi all'inseguimento dei sogni? Chi non si è mai sentito in trappola, una volta "sistemato"?
Chi, infine, non ha ceduto alla comodità del già acquisito o si è trovato deluso, disperato, avvilito?
Non so voi, ma a me sono capitate quasi tutte.

Giulia ha detto...

E, aggiungo, quale coppia, dotata di una certa consapevolezza di sè, non si è mai sentita "speciale"?
Anche questo mi riguarda.

yodosky ha detto...

Eheheheh. Condivido tutto quello che hai detto, Giulia. A tal proposito aggiungo una simpatica coda al dibattito: leggendo, prima di andarlo a vedere, la recensione del film, mi è caduto l'occhio sulla "scelte del pubblico" e le "scelte della critica". Di seguito l'elenco:
Critica: Revolutionary road, Il dubbio, Milk, Home, Operazione Valkiria.
Quelle del pubblico:
Italians, Viaggio al centro della terra, Sette anime, Austrialia, Yes men.
Che dire... divario assoluto...

Anonimo ha detto...

il mio pre-giudizio è di un film meritevole, me lo confermi.
ho controllato la classifica stagionale e dei primi venti, ne ho visto cinque, di cui due di animazione.
meno male!!

Anonimo ha detto...

L'ho visto, concordo che è di una pulizia straordinaria, non lascia indifferenti, mi hanno colpito anche delle cose forse laterali; all'inizio le schiere di impiegati sono inquietanti, sembrano quelli di "Metropolis" 50 anni dopo, e poi il concetto di felicità e libertà sta nella fuga, qui a Parigi, e poi il matematico, diceva qualcuno che chi ha visto meglio era Omero, un cieco, e qui chi vede meglio è chi è stato in manicomio, o ce l'hanno portato perchè vedeva bene, chissà.
Grande film.