martedì 29 dicembre 2009

L'altro



Ma lei era sparita. Aveva lasciato l'albergo. Nessun messaggio per il signor Zuckerman? Nessuno. Aveva ricevuto il suo messaggio? Sì. Ma dov'era andata? Il portiere non ne aveva idea. Zuckerman, invece, improvvisamente sì. Si era trasferita da André e Mary! Aveva lasciato l'albergo per liberarsi dello spasimante non gradito. Aveva fatto la sua scelta, e la sua scelta era lui!
Si sbagliava. Era l'altro.
- Nathan, - disse Mary Schevitz. - È tutta la mattina che ti cerco.
- Sono dal sarto, Mary, a prepararmi per ogni evenienza. Dov'è, lei, se non è lì con voi?
- Nathan, devi capire... È partita in lacrime. Non l'ho mai vista così sconvolta. È stata una mazzata anche per me. Ha detto: «Nathan Zuckerman è la cosa migliore che mi sia capitata in un anno».
- Allora dov'è? Perché è andata via?
- Ha preso un aereo per Città del Messico. Da là raggiungerà L'Avana. Nathan, caro, io non ne sapevo nulla. Nessuno sapeva nulla. È il segreto meglio difeso della terra. Me l'ha detto solo per cercare di spiegarmi quanto le dispiaceva per te.
- Ti ha detto cosa?
- Ha una storia. Da marzo. Con Fidel Castro. Non devi dirlo a nessuno, Nathan. Lei vuole troncare, sa che con lui non c'è nessun futuro. Si è pentita di avere cominciato. Ma lui è un uomo che non sente ragioni.
- Come tutto il mondo sa.
- Da quando è arrivata, le ha fatto telefonare ogni cinque minuti dal suo ambasciatore alle Nazioni Unite. E stamattina l'ambasciatore è piombato in albergo e ha insistito per invitarla a colazione. E poi lei mi ha chiamato per dire che partiva, che non poteva fare diversamente. Oh, Nathan, mi sento responsabile.
- No, Mary. Kennedy non è riuscito a fermarlo, Johnson non è riuscito a fermarlo, Nixon non è riuscito a fermarlo. Dunque, come potresti farlo tu? O io?

2 commenti:

yodosky ha detto...

Eheheheh... Roth forever....

Alessandra ha detto...

Roth è sempre Roth :-)