giovedì 30 settembre 2010

Al calduccio sotto le mie copertine (n.24)

Nick Drake, Bryter Layter, 1970

Please give me a second grace.
Please give me a second face.
I've fallen far down,
the first time around,
now I just sit on the ground in your way.

5 commenti:

Marcopie ha detto...

Ho scoperto Nick Drake pochi mesi fa ed è stata un'esperienza sconvolgente.
All'improvviso il fatto di non trovare interessante la musica contemporanea mi è parso ovvio e quasi inevitabile.

tic ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
tic. ha detto...

Sulla musica di adesso rispetto alla musica di trenta, quarant'anni fa prima o poi tenterò di fare un discorso, come dire? Fenomenologico...
Mi pare che in giro ci sia pochino, adesso. Ma qualcosa comunque c'è.
Su Drake: io lo ascoltai la prima volta quando avevo vent'anni.
Immenso.
Il suo disco che amo di più non è nemmeno BRYTE LAYTER, ma PINK MOON.
Stefano Pistolini ha scritto un libro molto bello su di lui.
Trovalo, se puoi.

Mammifero Bipede ha detto...

Ogni tanto ripenso, più che alla musica di 30/40 anni fa, al modo di fare ed ascoltare musica.
Al tempo l'esperienza musicale era un fatto condiviso, si suonava nelle cantine, poi nei club, ora dove si suona? Dentro casa coi sintetizzatori? Dove si ascolta? In giro con le cuffie nelle orecchie? Ai rave strafatti per stordirsi?
La musica è diventata un fenomeno vieppiù individuale ed individualista. Forse è anche per questo che non mi trasmette nulla.

Anonimo ha detto...

Nick DRAKE negli anni '60 era avanti di cent'anni. LIAM