giovedì 29 maggio 2008

(Catholic?) Brothers from Outer Space

Mercoledì 14 maggio sull’Osservatore Romano è apparsa un'intervista al direttore della Specola Vaticana (che sarebbe l'osservatorio astronomico della Chiesa cattolica), padre José Gabriel Funes, intitolata L’extraterrestre è mio fratello.
Vi ripeto il nome, affinché non abbiate degli antipatici dubbi: si tratta di padre José Gabriel Funes, non di Louis De Funes.


L'illustre intervistato ha affermato che “la possibilità che esistano altri mondi e altre forme di vita non contrasta con la nostra fede perché non possiamo porre limiti alla libertà creatrice di Dio”. Secondo padre José Gabriel Funes, insomma, Dio, nella sua sconfinata, incredibile, ultra mega enorme potenza, avrebbe creato pure gli extraterrestri.
Si può perciò tranquillamente credere nell’esistenza di altri mondi e altre forma di vita: nessun problema, non si fa peccato. “Gli astronomi – sostiene il religioso - ritengono che l’universo sia formato da cento miliardi di galassie, ciascuna delle quali è composta da cento miliardi di stelle. Molte di queste, o quasi tutte, potrebbero avere dei pianeti. Come si può escludere che la vita si sia sviluppata anche altrove?”.
Eh, beh... In effetti non si può escludere. Ma che gli alieni siano nostri fratelli, mah... Io non lo credo proprio.
Lo ammetto: le mie convinzioni sono molto condizionate dalla visione (tanti, tanti, tanti anni fa) de L'invasione degli ultracorpi, del grande, grandissimo, Don Siegel. Mi cambiò la vita. Davvero.


Uno dei miei film di culto: un classico dei classici della fantascienza (e della paranoia...) che può essere interpretato come una raggelante metafora di...
Di che cosa, in effetti?
Che caspita volevano significare, i body snatchers di Siegel?
Visto l'anno di uscita dell'opera (il 1956, piena Guerra Fredda), qualcuno vi lesse un tentativo di rappresentare l'America come avrebbe potuto essere se fosse stata dominata dal comunismo e dai comunisti: una società dove l'individuo è totalmente annichilito, succube e vittima di un potere autoritario e oppressivo.
Altri, in quella storia di extraterrestri cattivissimi, in grado di duplicare quasi alla perfezione gli esseri umani creandone delle copie del tutto prive di emotività dopo aver tolto di mezzo gli originali, videro una parabola del maccartismo, quella mostruosità aliena all'anima liberale degli Stati Uniti d'America che aveva distrutto le vite a centinaia di persone.
Detto ciò, come ha scritto giustamente Gian Filippo Pizzo, “si tratta forse del film più impressionante e rigoroso mai realizzato sulla spersonalizzazione dell’uomo (a prescindere dalle reali cause di ciò) e certo uno dei più importanti film di SF di ogni tempo”.
Ma che diamine, padre Funes: gli extraterrestri bisogna temerli, creda a me.
In più, c'è la possibilità che siano tutti comunisti e proprio lei, un prete, me li chiama fratelli?

9 commenti:

Anonimo ha detto...

In effetti questo considerare gli ET nostri fratelli quando in chilometri e chilometri di filmografia americana erano la controfigura dei comunisti è cosa da psicoanalisi freudiana...

Anonimo ha detto...

E comunque vogliamo parlare del flying spaghetti monster o no????

Zimisce ha detto...

Io ci credo, al mostro volante di spaghetti. E anche a quella cosa dei pirati.

Anonimo ha detto...

il tempo è maturo per parlare di jesus franco, tic.
lalligatore

Anonimo ha detto...

Non vorrei essere blasfemo, ma di fronte ad alcuni esempi di fede me sento come nel Villaggio dei Dannati...
quei loro dannati occhi continuano a scrutarmi e a giudicarmi!!!
Aiuto!
V.

Adespoto ha detto...

Tra l'altro non oso immaginare alla eventuale raffigurazione del grande dio baccello degli alieni suddetti...

Anonimo ha detto...

Un grandissimo film! Ah, quanto ha colpito anche me!

tic. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
tic. ha detto...

Immagino, caro signor felson. Immagino.
Lo so da un pezzo che sei uomo d'onore...