venerdì 9 maggio 2008

Niente mezze misure

Il Raggruppamento reduci e combattenti della Repubblica Sociale Italiana di Torino avrebbe voluto commemorare, a Cuneo (città medaglia d'oro per il suo apporto alla lotta di liberazione), ventotto tra militari ed ausiliarie fucilati dai partigiani il 3 maggio 1945.
Le immediate proteste dell'ANPI, del Sindaco di Cuneo, del locale Istituto storico della Resistenza hanno avuto effetto: gli ex della Repubblica Sociale hanno annunciato il ritiro della loro richiesta alla questura.
Ma dicono che il prossimo anno ci riproveranno.

Io ho sempre voluto bene a Giorgio Bocca. Non solo perché è un grande giornalista, ma anche perché ha fatto il partigiano nelle formazioni di Giustizia e Libertà (Gielle e il Partito d'Azione io li porto nel cuore, sapete com'è...).
E pure perché è uno ruvido. Franco. Antiretorico. Piemontese.
Sentite un po' come risponde a Massimo Novelli, su la Repubblica, in merito alle vicende di Cuneo.

I reduci della Rsi parlano di un gesto nello spirito della riconciliazione nazionale. Non crede che sia venuta l'ora di mettersi alle spalle definitivamente quel passato?
“Ma no, quelle sono facce di bronzo e la loro è una vera provocazione. Con queste cose non si scherza, non ci sono mezze misure”.

Sapeva delle fucilazioni dei ventitré militari fascisti e delle cinque ausiliarie?
“Veramente non lo sapevo. Mi trovavo a Cuneo, in quei giorni, ma non me ne accorsi. Ho sempre creduto che a Cuneo non ci fossero state uccisioni dopo la liberazione. D'altro canto, le liberazioni finiscono sempre con le fucilazioni”.


Me lo vedo, il signor Pansa dei miei coglioni, che si incazza leggendo Bocca. Me lo vedo, che frigna per il sangue dei vinti. Quei fiorellini dei vinti. I soldati del Nuovo Ordine Europeo. I fedelissimi servitori di Adolf Hitler. Quelli.
Conoscete Giampaolo Pansa, vero?
E' il tizio che negli ultimi anni ha cercato, mediante un approccio di tipo narrativo e (giocoforza...) accattivante alla materia, di dare nuova forma a quelli che sono stati degli immancabili livres de chevet per almeno un paio di generazioni di neofascisti italiani: sto parlando del florilegio di Lettere dei caduti della Repubblica sociale italiana a cura di don Angelo Scarpellini, il decano dei cappellani militari di Salò, e dei tre volumi del Martirologio italico con cui un altro prete soldato, fra' Ginepro da Pompejana, ricostruì, giorno per giorno, il repertorio funebre delle vittime dei partigiani a partire dal 1° gennaio 1944.
Pansa.
Che se Libero il 25 aprile ha potuto titolare, a tutta pagina, La festa dei banditi, beh, un po' è anche colpa di questo signore, no?

Le liberazioni finiscono sempre con le fucilazioni. Funziona così.
Qui di seguito, alcune pagine da De Gaulle. L'ultimo Grande di Francia di Charles Williams.

“Era deprimente il clima politico in Francia, alla fine dell'autunno 1944. Il Paese aveva bisogno di guarire dal trauma dell'occupazione, e il processo sarebbe stato lungo e difficile anche se de Gaulle avesse avuto la natura del guaritore. Non si trattava soltanto di scarsità di cibo e della prospettiva di un inverno difficile; ormai si sfogava appieno l'amarezza di chi aveva resistito, anche passivamente, contro coloro che avevano collaborato. Le rappresaglie erano iniziate immediatamente e continuavano senza posa. Si procedeva a esecuzioni sommarie dei traditori, soprattutto nei ranghi della polizia paramilitare filonazista. Le donne che avevano mostrato anche solo cordialità verso gli occupanti tedeschi venivano rasate in pubblico, imbrattate di catrame e fatte sfilare per strada. Si pagavano vecchi conti, si vendicavano vecchi insulti.
Negli ultimi giorni di occupazione, i tedeschi si erano comportati con spaventosa brutalità, istigati dai loro complici francesi. Secondo i dati di de Gaulle, erano stati mandati a morte sessantamila francesi di entrambi i sessi, e altri centocinquantamila languivano nei campi di prigionia in Germania o a seguito dei lavori forzati; quindicimila tra uomini e donne combattenti erano stati condannati come traditori dai tribunali di Vichy.
'Cancellare con un colpo di spugna tanti crimini e tanti abusi di potere' scrisse 'sarebbe equivalso a lasciare un mostruoso ascesso a infettare per sempre il Paese. Si doveva fare giustizia. E giustizia fu fatta'”.

Furono quarantamila, e forse addirittura di più, i francesi sommariamente uccisi da francesi subito dopo la liberazione. Scrive ancora Williams:
“Gradualmente, ma solo gradualmente, si mise sotto controllo l'ondata di spirito di vendetta che spazzò la Francia dopo la Liberazione. Presero a funzionare i tribunali di emergenza, istituiti da un decreto emanato ad Algeri nel 1943. Ma fu un processo lento e incerto. Era difficile trovare testimoni per la difesa. Il processo e l'esecuzione capitale di Pierre Pucheu ad Algeri sembravano aver legittimato ufficialmente la caccia generalizzata agli uomini di Vichy e ai collaborazionisti nella stessa Francia. E il capo del governo provvisorio rimase in silenzio”.
Così si comportò nel 1944 il grandissimo de Gaulle.
In Francia, ai giorni nostri, non usa celebrare le 'ragioni' dei ragazzi di Vichy. Il Presidente Sarkozy, se proprio deve parlare del sangue di qualcuno, parla del sangue versato dai resistenti.
Ai collaborazionisti, oltralpe, non viene riconosciuta nessuna ragione.
Noi invece abbiamo il signor Pansa, che denigrando la Resistenza ha fatto tanti, ma tanti, bei soldini. E abbiamo i fascisti che vogliono manifestare nella città di Duccio Galimberti.
I fascisti mai morti come il signor Marco Pirina, sedicente storico molto conosciuto dalle mie parti.
Sapete che ha fatto, questo signore che avrebbe dovuto commemorare a Cuneo i ventotto repubblichini fucilati ma poi non ha potuto? Ha presentato una denuncia ai carabinieri: “E' una querela contro tutti quelli che, a proposito della vicenda in questione, hanno fatto delle dichiarazioni lesive nei confronti delle ventotto vittime e, pertanto, chiedo che si proceda per apologia di crimini di guerra. Quei militari e quelle ausiliarie, infatti, vennero ammazzati a guerra finita, in violazione della convenzione internazionale di Ginevra sul trattamento dei prigionieri militari”.
Là!
Voi siete per la riconciliazione nazionale? Ovvero, volete voi riconciliarvi con questa gente?
Io no.

13 commenti:

Zimisce ha detto...

Guarda Tic, ti giuro, è strano. Stanotte stavo tornando a casa, e con quelle incazzature che uno si tira da solo quando è un po' sbronzo ho pensato "adesso scrivo un post su Pansa". Non sullo stesso argomento, ma stesso personaggio.
Arrivo, accendo il computer, prima di produrre butto uno occhio in giro "vediamo se c'è qualcosa di nuovo dal Tic".

Da un lato che palle, ormai il post non lo scrivo più, dall'altro grazie, mi hai risparmiato il lavoro.
Gran bel post, comunque.

tic. ha detto...

Grazie.
E affanculo al fascismo.
Sempre.

Anonimo ha detto...

Posso dire? A me Pansa mi manda in bestia. Non tanto per le cose che pubblica (in gran parte banalità viste e straviste, scritte e riscritte, note e stranote, già studiate anche dagli Istituti di Storia del Movimento di Liberazione). Quanto per il "quando". Perchè Pansa ha cominciato a pubblicare questi libri (e con l'aria di aver scoperto per primo l'acqua calda, grazie ar suo straordinario coraggio...'mazza che coraggio che c'ha avuto 'sto Pansa ahò!) quando il vento del neo-post-afascismo ha ri/cominciato a soffiare sull'Italia. E allora Pansa (che stando nel calduccio della maggioranza finge di essere un povero perseguitato) si è messo a sfornare questi libri, a incassarne i proventi e a sputar veleno sulla Resistenza nel modo più subdolo (dicendo "ahò! Io sarei puro de' li vostri. Ma siete voi che siete brutti sporchi e cattivi. Mentre io sarei puro antifassista. Però loro so' stati vittime porelle de l'onore patrio e de la propria bona fede e la barbarie de li partiggiani zozzi"
Posso dirlo? Mi dà meno ai nervi Mirko Tremaglia.
http://lucianoidefix.typepad.com/

tic. ha detto...

Anche a me. Decisamente.

Io disprezzo profondamente il cinismo del signor Pansa.
E detesto anch'io vederlo fare il 'piangina': oh, come mi perseguitano. Oh, cosa mi fanno, i conformisti di sinistra.
Ma vai a cagare, vai.

Tra l'altro, Pansa non è mica l'unico riccone bastardissimo a chiagnere a fontana e fottere come un riccio. Hai voglia...

Tra l'altro, in Italia, da po' di tempo, un sacco di gente vende (a caro prezzo) opinioni che vengono presentate come 'scomode'.
Ma che cazzo ci sarà mai di scomodo nelle opinioni del signor Pansa?
E' una vita che le sento dire, certe cose.
Sono state pane quotidiano per intere generazioni di moderati italiani.
Ideologia di massa.

Anonimo ha detto...

Noi italiani siamo specialisti nel pretendere di fare i curaggiosi et audaci anticonformisti che vanno "fuori coro" cantando la canzone che fischietta la stragrande maggioranza dei nostri concittadini. http://lucianoidefix.typepad.com/

Anonimo ha detto...

Sul blog ho parlato dei romanzi che ti avevo anticipato.
http://lucianoidefix.typepad.com/

tic. ha detto...

Ho visto, Lucià...
Messaggio per l'uomo tigre: fai un saltino nel blog di Luciano.
Parla di uno scrittore che si chima Gene Wolfe. Conosci?

Anonimo ha detto...

stuzzicosa, invero..
Vado subito ad informarmi..

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

pansa ora non piace percheè dice la pura verita' con tanto di testimonianze i partigiani ne hanno fatte quanto le ss !!AFFANCULO TUTTI I PARTIGIANI DEL CAZZO !!WW IL DUCE !!

Anonimo ha detto...

I PARTIGIANI HANNO UCCISO AUSILIARIE CIVILI SENZA COLPA BAMBINI SACERDOTI TORTURATO E STUPRATO LE MADRI E LE FIGLIE DERUBATO E SACCHEGGIATO E QUESTO ALLA FINE DELLA GUERRA SENZA CONTARE L'ASSOCIAZIONE DEI COMUNISTI CON STALIN ..SI FACEVA BEN COCCOLARE IL TOGLIATTI DALLO STATISTA E L'ASSOCIAZIONE CHE AVEVANO CON TITO ?? LE MATTANZE FATTE COSA SONO INVENZIONI ??

Anonimo ha detto...

VIVA PANSA E IL CORAGGIO DI SCRIVERE LE VERITA' NASCOSTE !!!FA MALE ALLE SINISTRE LE VERE DITTATURE DEL CAZZO ITALIANE !!

Unknown ha detto...

pavese30@yahoo.it

Da tempo mi impegno a "svilgiaccare" i falso-revisionisti.Mi sembra che loro ed i loro fautori abbiano in comune un'aspetto:sono potenti attaccabrighe che poi vorrebbero correre dalla mamma quando gli altri si "incazzano".Esattamente come è avvenuto:20 anni di dittatura e guerre,ma i "cattivi" sono gli altri che alla fine si incazzano.Sono loro i primi a non volere riconciliazione.Ma credo che si identifichino in un regime forte per sopperire debolezze personali.