martedì 30 novembre 2010

L'armata Brancaleone (di Mario Monicelli)


“Abbiate fede ne lo cavalcone! Esso tiene!”



P.S.

In realtà, per questo film capolavoro, una battuta sola non basta. Potevo mettercene altre venti.
Che so?
- "Avrete sentuto, suppongo, lo nome di Groppone da Figulle"
- "Mai coverto!"
- "Groppone da Figulle fue lo più grande capitan di Tuscia. E io son colui che con un sol colpo d'ascia lo tagliò in due. Lo mio nome - stare attenti! - lo mio nome est Brancaleone. Da Norcia!"
O magari
- " Non mia è la colpa, ma della mala bestia!"
O ancora
- "Aquilante della malasorte!"
Oppure
- "A tuo ammaestramento. Sai tu qual sia, in questa nera valle, la risultanza e il premio d'ogni sacrifizio umano? Calci nel deretano! D'ora in poi verrò nomato lo cavaliere amaro!"

Ho pensato per prima a quella de "lo cavalcone" giusto perché prende per il culo gli uomini di fede, che di esser presi per il culo hanno sempre tanto bisogno.
Mario Monicelli (un italiano che "fingeva cinismo perché non amava la retorica", come ha voluto ricordarlo quel genio di Paolo Villaggio) se n'è andato.
E se n'è andato scegliendo lui quando e come.
Gli sia lieve la terra

12 commenti:

Mammifero Bipede ha detto...

Dalla "commedia all'italiana" degli anni '60, passando per il filone "pecoreccio" dei '70 ai cinepanettoni attuali il declino culturale del paese appare incontestabile.

Stupisce, al limite, che Monicelli non si sia suicidato prima.

Anonimo ha detto...

Non condivido bipede, Monicelli è stato lucido e coerente fino all'ultimo, non era mica colpa sua il declino culturale...
Avrebbe viceversa dovuto far fuori qualcuno!!!

Anonimo ha detto...

Minchia, forse meglio dell'Armata solo Brancaleone alle crociate!

yodosky ha detto...

Vien qui mio dolce, che ti do lo zuccarino.

lapsuscalami ha detto...

Quando si dice che si conosce bene una persona.
Le recitavo a mente, e nella giusta sequenza, mentre leggevo...

Mammifero Bipede ha detto...

PK, il declino è quello del cinema italiano, non quello del cinema di Monicelli. Avercene di registi così... è che appunto non ce n'è più.

Citami un solo film degli ultimi venti o trent'anni che regga il confronto con "I soliti ignoti"...

Appunto, restando lucido e vedendo quello che gli accadeva intorno, al suo mondo (il cinema) ed alla sua nazione, la voglia di "darci un taglio" deve averla avuta da parecchio.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Si bipede Monicelli era inarrivabile per i registi di adesso.
Ma penso che lui aveva l'anima in pace: il suo l'aveva fatto e continuava a farlo, s'è buttato giù non per quello che facevano e fanno gli altri ma per quello che non sarebbe più arrivato a fare.

Non mi ritengo molto esperto di cinema: film italiani degli ultimi anni che riescano a reggere il confronto... Forse Mediterraneo e Pranzo di Natale?

Mammifero Bipede ha detto...

Forse Mediterraneo...

Pranzo di Natale non è un film francese?

Alessandra ha detto...

Per il suo ultimo gesto, ammiro Monicelli ancora di più.

Anonimo ha detto...

Scusa, non pranzo, Regalo di Natale (di Pupi Avati)

Fabio Montale ha detto...

"Ha sedici minuti di tempo per pensare"