giovedì 23 luglio 2009

Higher and higher

Questa me l'ha segnalata un caro amico. Lo ringrazio anche se, leggendo la roba di cui sotto, ho rischiato seriamente di farmi saltare le coronarie, dal gran ridere.
Risale al 1 luglio ultimo scorso. L'ha scritta, presumibilmente di suo pugno, il famoso avvocato Debora Serracchiani (qui fotografata assieme al segretario nazionale dell'AGESCI).




“Oggi ho annunciato che non mi candido alla segreteria del Partito Democratico. E’ stata una decisione difficile ma su cui ho riflettuto e ragionato molto partendo dal principale dei miei presupposti: “Il bene del PD”. E, con coraggio, ho cercato di fare una scelta responsabile. Considero questa scelta coraggiosa, perché la più difficile. Avrei potuto candidarmi e “non avrei mai perso” qualunque fosse stato il risultato. Nel peggiore dei casi questo mi avrebbe consentito di sedermi attorno ad un tavolo e chiedere che delle persone che da quel momento in poi si sarebbero fatte chiamare con il mio cognome (i “serracchiani”), occupassero ruoli e luoghi di potere all’interno del PD. Ho fatto la scelta più coraggiosa, che secondo alcuni potrebbe mettere a rischio anche la mia stessa sopravvivenza politica. Ma per me la politica non può avere come obiettivo principale l’autoconservazione dei suoi protagonisti a tutti i costi. Questa, non è la mia idea di Partito Democratico e, sono sicura, neppure la vostra.
Allo stesso modo considero questa mia scelta, una scelta responsabile. Intendo onorare il mio ruolo di Europarlamentare. Ma voglio in prima persona occuparmi del PD, senza contribuire, come molti hanno già fatto in passato, all’insopportabile spettacolo in cui hanno dominato personalismi ed egoismi individuali. Mentre il Paese attraversava una delle crisi più difficili con un governo impegnato in una politica fatta di spot senza nessuna efficacia reale, il PD era spesso occupato a dirimere i “propri” conflitti tra chi aveva come unico obiettivo il logoramento del leader di turno. Ed io so, da elettrice come voi, quanto questo ci abbia dato fastidio e ci abbia a tratti allontanati dalla politica e dal nostro partito. Per questo ho deciso di non contribuire con la mia candidatura ad una ulteriore frammentazione. Ho scelto di non candidarmi per unire e per non dividere ancora”.





En passant,evidentemente la scelta di non candidarsi “per unire e per non dividere ancora” non valeva per la segreteria regionale del famoso Pd, solo per quella nazionale... Ma non è questo che qui importa: l'avvocato Serracchiani, ormai lo sappiamo, è una che cambia idea molto volentieri e non è detto che ciò sia un male. Io non ho mai pensato che la coerenza sia una qualità, o che possa stabilire in qualche modo la verità (anche se ritengo che l'incoerenza e la contraddittorietà possono essere dei buonissimi indicatori di falsità...).
Il passaggio dello scritto serracchianesco di cui sopra che mi ha fatto veramente spanzare è il seguente: “...questo mi avrebbe consentito di sedermi attorno ad un tavolo e chiedere che delle persone che da quel momento in poi si sarebbero fatte chiamare con il mio cognome (i “serracchiani”), occupassero ruoli e luoghi di potere all’interno del PD”.
Ora, questa cosa dei “serracchiani” io la trovo davvero impagabile.
Sto cercando di capire, ma non ci riesco. Davvero: non ce la faccio proprio.
E dunque, siccome sono un malfattore, non posso far altro che mettermi a maramaldeggiare.
Quale modello culturale aveva in testa, Debora everybody's darling, quando parlava dei “serracchiani”?



Quello dei sorcini di Renato Zero?
Ancora: non sarebbe un titolo perfetto per una fiction tivvù, “I Serracchiani”?
Una roba tipo “I Cesaroni”, solo ambientata a Fiume Veneto (provincia di Pordenone), con Gianfranco Moretton - il democristianon tanto simpaticon che c'ha pure dei bei baffon! - nel ruolo del paterfamilias. Eh?







P.S.
Comunque, definitivamente, “la vita è uno stato mentale”.



12 commenti:

Mammifero Bipede ha detto...

Secondo me aveva in mente i "dalemiani", i "veltroniani" e tutti gli altri "ani" (non è casuale, è voluta!) di cui è pieno il PD come qualunque partito vagamente democratico.
Siccome la Debora ha già un cognome che finisce per "ani", probabilmente ha dubitato che i suoi "protetti" li avrebbero definiti "serracchiani_ani"...
Va bene essere "ani", ma addirittura "ani_ani" poteva rischiare di diventare troppo dispregiativo, no?

Colonna sonora: The Archies
Sugar (parapara_pa_pa)
Oh, "ani_ani" (parapara_pa_pa)
You are my candy girl
and you got me wanting you!



P.s.: la keyword da digitare è "inestly"... direi che "is such a lonely word".

yodosky ha detto...

Ah! una delle mie canzoni preferite, soprattutto per il Paraparapa!!!

Unknown ha detto...

Più passa il tempo e più mi fa venire in mente quel film e quel libro, sotto il vestito niente.
E' di oggi un'altra dichiarazione della Serracchiani che sponsorizza la propria candidatura alla segreteria regionale del PD con queste parole: "sono la più super partes".
Ma "super partes" de che? Ma a me che mi frega di avere dirigenti di partito super partes?! Un partito si chiama "partito" proprio perchè E' ESPLICITAMENTE E DICHIARATAMENTE di parte. Mi sono proprio rotto le balle (i cojones, tutti e due, dunque di entrambe le partes) di questa perversa idea dei partiti super partes.

tic ha detto...

Di questa tizia non meriterebbe parlare più di tanto, Lucià.
Poca cultura, scarsa intelligenza, però molta fame...
Detto ciò, una riflessione su quelli che sono i suoi supporter a livello regionale, quella sì, che andrebbe fatta.
Il peggio del peggio della famosa vecchia politica, quella che a parole la tizia in questione dice di voler combattere.
Mah...

tic ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Unknown ha detto...

Stasera mi leggo il discorso di Marino (per cui voterò).
Comunque sia, Marino ha alcuni enormi vantaggi.
Primo:
non fa parte del gruppo dirigente che ha condotto partuito, sinistra e paese in questa situazione sciagurata.
Due:
non essendo condizionato da correnti, sub-correnti, alleati imbarazzanti, Marino può presentare un programma schietto e chiaro e forte.
Terzo:
di conseguenza, Marino può parlare chiaro, schierandosi con nettezza su molte questione. Ad esempio, già Rutelli e la Binetti hanno detto che se lui dovesse vincere se ne andrebbero.

tic ha detto...

Almeno alcune questioni da lui poste saranno al centro del Congresso...

Mammifero Bipede ha detto...

La Serracchiani è uno specchietto per le allodole. La stanno usando, secondo me col suo consenso, per distrarre dai giochi di potere interni al PD.

A parte tutto... "to sing, to sing... is a state of mind".
(e se non cogliete la citazione, provvedete a rimediare!)

tic ha detto...

Questa, purtroppo, è per pochissimi.
JUST LIKE ANYTHING.
Jackson C. Frank: se ne sta riparlando, di lui. Poveraccio. Un grande. Grandissimo nella sfiga.

Mammifero bipede ha detto...

1986, da totalmente digiuno di musica me ne appassionai immediatamente ascoltando una musicassetta. Il mio amico superesperto me lo descrisse come "uno sconosciuto cantautore inglese".

Il tempo a volte fa giustizia, magari quando è già troppo tardi.

Ora è anche su youtube, devo scriverci su qualcosa prima o poi.

tic ha detto...

Era americano, Jackson C. Frank.

Mammifero bipede ha detto...

Lo so che era americano, ma il mio amico, nell'86, pensava fosse inglese...
:-)

(di fatto il disco fu stampato in Inghilterra... con la produzione di Paul Simon)