martedì 10 giugno 2008

Il ministro empiricamente può dire che



Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, sulle intercettazioni se n'è uscito così: "In Italia ci sono 100mila persone intercettate".

Letto bene? Centomila (100.000).
"E siccome ognuno, ogni giorno, fa o riceve in media 30 telefonate...".
Sul serio? In Italia, in media, si fanno o si ricevono trenta (30) telefonate al giorno? Sei sicuro? Chi te l'ha passata, l'informazione? Possiamo controllare anche noi?
"...arriviamo a tre milioni".
Tre milioni (3.000.000). Sicuro sicuro?
"Non sono l'Istat...".


Eh, no: non sei l'Istat. Fino a ieri facevi il maggiordomo in casa Berlusconi, oggi sei un ministro della Repubblica.
"... ma empiricamente posso dire che una grandissima parte del nostro Paese è sotto controllo".
Empiricamente tu puoi dire. Ne sei certo?
Si ritiene che l'Italia abbia più di 59,5 milioni di abitanti, attualmente. Tre milioni di intercettati, molto presunti, sono il 5%, balla lì balla là, di 59,5 milioni: per la precisione, e volendo (ma proprio volendo) seguirti, caro signor Ministro (nonché ex maggiordomo), nel tuo ragionamento (a casa mia, scusa se te lo dico, lo chiamiamo 'scorreggia', però...).


Solo che tic, faziosissimo come al solito, segue pure Carlo Bonini, che su la Repubblica di oggi scrive: "Se le si incrocia con i dati statistici più aggiornati (fonte lo stesso ministero della Giustizia), le parole del ministro sembrano uscirne rafforzate. I numeri dicono che, nel 2007, nel nostro Paese le utenze intercettate sono state 124 mila 845, quattro volte quelle autorizzate nel 2001, e che questo "ascolto", diventato ormai, nelle routine delle procure della Repubblica, "principale strumento di acquisizione della prova", è costato alle casse dello Stato 224 milioni di euro. E tuttavia i numeri sanno essere bugiardi. Come ogni addetto - magistrato, investigatore o avvocato che sia - sa ed è pronto a spiegare, il numero di utenze intercettate non equivale ad altrettanti cittadini sottoposti a controllo. In un'indagine penale, uno stesso indagato è intercettato su più utenze: abitazione, ufficio, telefonia mobile. Soprattutto, come la routine giudiziaria documenta, non esiste ormai indagato appena avveduto che non cambi con frequenza settimanale la propria o le proprie schede telefoniche cellulari. Quel primo numero, dunque - 124.845 - racconta di una popolazione di ascoltati meno fitta di quel che appare. Verosimilmente inferiore agli 80 mila indagati, meno dello 0,2 per cento della popolazione del nostro Paese".
Ancora troppo?
Conoscendo l'attitudine a delinquere di moltissimi dei miei connazionali, a me sinceramente non pare troppo. A dirla tutta, non mi pare nemmeno molto.



P.S.
Il titolo di testa su il Giornale di oggi?
Tutti gli italiani sono intercettati.


Diceva Joseph Pulitzer: "Una stampa cinica e mercenaria, prima o poi, creerà un pubblico ignobile".
Al pubblico ignobile mi pare che ci siamo arrivati da tempo, nevvero?

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Carlo Bonini si conferma - se mai ne avesse bisogno - un gran giornalista

tic. ha detto...

Si. Lo è.
Ciao, Manfredi.

Anonimo ha detto...

Mi hai rubato il post di bocca. Anch'io volevo scrivere qualcosa sulla neo-matematica di Alfano. Secondo cui 123.000 intercettati significa che sono intercettati 53 milioni di italiani. Un'affascinante teoria che gli apre le strade per il Nobel in neuro-matematica.
Simao o non siamo il paese con tre o quattro (o cinque? Chi lo sa con precisione?) regioni in mano alla criminalità organizzata? E allora che senso ha fare in confronti con le intercettazioni autorizzate in altre nazioni civili? Forse che in Francia esistono robe come mafia, camorra, sacra corona unita, ndrangheta, basilischi (in Basilicata)? http://lucianoidefix.typepad.com/

Anonimo ha detto...

Cari Manfredi, TIC, Lucianoidefix, Bonini e compagnia cantando... la semplice verità è che in Italia opera (parola grossa, me ne rendo conto) una magistratura che - non sapendo condurre un'indagine che sia una - ricorre ad un espediente che, invece, dovrebbe servire ad avvalorare ipotesi già ben piantate su solide basi. Un po' di obiettività - a volte - non fa male, sù...

Anonimo ha detto...

Anonimo: su un'ipotesi investigativa si cercano le prove. E tra le prove sono fondamentali quelle scaturite dalle intercettazioni. Non capisco perciò sulla base di quale elemento tu possa definirle "espediente che, invece, dovrebbe servire ad avvalorare ipotesi già ben piantate su solide basi" http://lucianoidefix.typepad.com/

barone von furz ha detto...

pensi caro tic se da qualche parte hanno trascritto le nostre conversazioni o i nostri messaggi...bisogna tornare ai pizzini...

tic. ha detto...

Io non sono MAI obiettivo, quando parlo della Destra.
Son faziosissimo.
Mai sostenuto il contrario, d'altra parte.

Non amo la magistratura (perché dovrei?), non amo le manette (e ai tempi di mani pulite, quando i potenti dell'epoca cadevano, non esultavo. Anzi, disprezzavo chi lo faceva. E quante ne ho viste, ma quante, di tricoteuses che, dopo aver tanto apprezzato le monetine che arrivarono in testa a Craxi fuori dall'hotel Raphael - do you remember? - qualche anno dopo inneggiavano, intonatissime, a Silvio nostro. Splendidi i fascisti, in particolare...).

Non amo i giudici, dicevo, ma amo ancor di meno i cacciaballe come Berlusconi (e come i suoi servi sciocchi. Gente alla Alfano, per intenderci).

Ma occorreva proprio prenderci per il culo per sostenere, davanti all'opinione pubblica più distratta del mondo, un provvedimento che si propone di limitare l'uso o l'abuso (perché non si è ben capito, in effetti) delle intercettazioni telefoniche?
Siamo tutti intercettati?
Devo far finta di crederci per poter essere considerato 'obiettivo'?

E comunque, barone von furz, non posso spiegare ai miei ospiti a cosa lei faccia riferimento. Peccato.
Comunque, se hanno intercettato me e lei, beh...
Le teorie di Darwin sono fottute. Glielo dico io.

Zimisce ha detto...

c'è un ottimo articolo di paolo barnard su informazione, pubblico e populismo. la citazione di pulitzer che hai fatto, Tic, potrebbe tranquillamente stare in testa al pezzo. lo trovate su:

http://www.disinformazione.it/INFORMAZIONE.pdf

è un po' lungo, ma merita.

Anonimo ha detto...

Prevedo che i sillogismi di Alfano saranno oggetto di studio nelle nostre scuole. Dove verranno ascoltate le registrazioni dei discorsi in inglese (pardon, americano) del nostro premier e si commenteranno i libri di storia riveduti e corretti secondo i precetti del ventennio berlusconiano.
Una appello: sono senza linea telefonica da un mese, non so per quale arcano motivo. Quanto vorrei essere intercettata!

tic. ha detto...

Ah, Carla: anch'io!
Anch'io vorrei che mi intercettassero.