Chiappa e spada

Dichiarazione del Ministro della Difesa, Ignazio La Russa: “Ricordo con disgusto i film degli anni Settanta in cui c'erano i generali come macchiette e i soldati fannulloni”.

Sbagliamo a temerli, questi.
Sbagliamo a buttarla sul tragico: “Oddio, la Destra ha vinto le elezioni: cosa ne sarà di noi?”.
Cosa ne sarà di noi? Moriremo dal ridere, ecco cosa ne sarà di noi.
Noi, seppelliti da una risata: la nostra.
Mi ci gioco quello che volete, ma il Ministro della difesa aveva in mente Renzo Montagnani, quando parlava di generali-macchiette.

Povero Montagnani. Aveva interpretato tantissimi film di chiappa e spada, così li chiamava lui, perché gli servivano a mettere insieme il pranzo con la cena.

E quando parlava di soldati fannulloni, La Russa pensava senz'altro ad Alvaro Vitali, sempre così poco marziale. Era uno che ordiva e non ardiva, Vitali. Come avrebbe potuto ardire, d'altra parte, se si faceva spompare da Edwige Fenech?

E quanti, ma quanti, ne ha spompati, la Fenech, nei suoi anni d'oro: virtualmente parlando, si intende (quorum ego, avrebbe detto il grande Brera. E queste son cose che gli uomini che stanno leggendo possono senz'altro comprendere).

Ma li avete presenti, si, i film che disgustano La Russa?
Questo.

E questo.
Eppoi questo.
E pure questo.

E dire che, quando uscirono, erano proprio i militari a fare la fila alla biglietteria. Davvero, riempivano le sale: e me li vedo che ragliano, grugniscono, fischiano quando compare sul grande schermo il tafanario imperiale di Nadia Cassini.

Invece il futuro ministro La Russa, in quei momenti, boccheggiava disgustato in un angolo del cinema, sopraffatto dai conati di vomito.
Che Mariano Laurenti e Nando Cicero siano cultura di sinistra? Che ne dite, voi?