lunedì 9 giugno 2008

Ma lo fate partire, 'sto tesseramento, o no?


No, dico...
Io alla tessera di partito c'ero abituato.
Era qualcosa che ti consentiva di dire: "Io faccio parte di".
E rappresentava, inoltre, una sorta di promemoria, una maniera per ricordare che far politica richiede un certo impegno e che la politica ha i suoi costi (servono dei soldi, ad esempio, per pagare la bolletta telefonica della sede del partito, o l'affitto della sede del partito - perché il partito deve avercela una sede, vero? Sennò, ehm, ci si sradica dall'ormai famosissimo territorio... - o la tariffa per l'utilizzo di una sala pubblica in cui si tiene una manifestazione del partito. Cose così...).
Perché (eh, si) il tesseramento è anche un modo per raccogliere qualche spicciolo, per il partito.
So che di tutto questo, al famoso ceto medio riflessivo del professor Ginsborg (che poi, se ho inteso bene, dovrebbe essere quella meravigliosa società civile che ci è toccata in sorte, a noi italiche genti), che sappiamo più portato per le cose spirituali che per il prosaico lavoro manuale, non importa una cippa. Però di un certo approccio alla politica - un approccio, diciamo così, più fisico che intellettuale, più da braccianti che da teste d'uovo - sarebbe saggio, secondo me, non privarsi del tutto.
Ora, io su 'sto Pd ne ho sentite tante, negli ultimi mesi. E, devo dire, sono un tantino disorientato. Abbiamo (o dovremmo avere), come partito, una struttura liquida (tra noi c'è anche chi lo ha teorizzato, 'sto partito liquido e io, al di là del rimando indiretto a Zygmunt Bauman, non c'ho capito un cazzo), con il popolo delle primarie (ne faccio parte anch'io, che ho avuto una tessera di partito in tasca per tanti anni. Ne faccio parte anch'io, con il permesso della società civile. Ne faccio parte anch'io, vero?), con i circoli e con i gruppi tematici: tutto molto figo, tutto molto moderno ma...
Il tesseramento?
Perché mai non si fa?
Davvero non capisco. Ma non sono mica il solo, eh...
E poi, come se non bastasse, ti arriva pure questo tizio qui sotto che si mette a fare del sarcasmo.

"Non so nemmeno se sono iscritto al Pd. Diciamo che sono un simpatizzante".
Forte, no?
E questa, chissà come mai, io l'ho capita al volo.
Diciamo.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

D'Alema è giusto che non faccia parte del governo ombra, lui meriterebbe di essere ministro del governo in carica.


Ma che vada a cagare.

tic. ha detto...

Tu dici?

Adespoto ha detto...

La mancanza del tesseramento è il riflesso reale delle faide interne. Però le tessere, ad un certo punto, serviranno, altrimenti i Piddini dovranno inaugurare un metodo di congresso che non riesco davvero ad immaginare.
Un conto sono le primarie per i candidati, un conto le discussioni sui progetti politici...
E prima o poi...

Anonimo ha detto...

Io sto già cominciando a fregarmene di un partito a cui non frega niente della mia partecipazione.
Mi sembra scandaloso che per discutere di politica di politica si debba venire sui blog.
Ma è giusto così, ci sono tante altre cose belle e interessanti.

tic. ha detto...

Bah...
Che ti posso dire?
Siamo mal messi, si.

Anonimo ha detto...

Io dico...
Si, D'Alema lo vedo bene tra LaRussa e Schifani.
Non lo sopporto dai tempi della bicamerale.
E da allora non è migliorato.
anzi

tic. ha detto...

Però, beh, è uno che sa cosa significa la parola 'dimissioni'.
Ed io, a questa cosa, per storia personale, se vogliamo, sono parecchio sensibile.
Magari sbaglio.

Comunque, brutta immagine, D'Alema. Son d'accordo.
I puri di spirito che governano il Pd attualmente, invece, hanno una bellissima immagine.
Beati loro.

Ciau.

Anonimo ha detto...

Puri di spirito non ne vedo;
neanche capisco chi o cosa governi il PD e ancor meno a quali ideali si ispirino. (a parte l'invidia del potere)

e non credo avranno più il mio voto. come dico sempre e poi li rivoto e mi pento.

Stavolta mi stanno pure facendo apprezzare Di Pietro, sembra l'unico all'opposizione...

ciau

tic. ha detto...

Eh, si...
In alto il PD va male.
In basso, in compenso...

Oggi ho partecipato ad una riunione del PD della mia città che...
Come definirla?
Tra Eugene Ionesco e Zucker-Abrahams-Zucker?

Quanto a Di Pietro, meglio la scabbia. Il cimurro. Una bella tosse asinina. Leggere Susanna Tamaro. Assistere all'Angelus in Piazza San Pietro. L'hotel Lebron a Parigi. Un chilo di trippe andato a male. Dodici riprese con Mike Tyson. Ascoltare uno dopo l'altro i dischi dell'Electric Light Orchestra.

Anonimo ha detto...

L'hotel Lebron a Parigi?

tic. ha detto...

Orribile.
L'hotel più brutto d'Europa!

Anonimo ha detto...

Non servono parole.

http://www.tripadvisor.it/ShowUserReviews-g187147-d197595-r15158702-Hotel_Lebron-Paris_Ile_de_France.html

Anonimo ha detto...

Di Pietro è duro da digerire, soprattutto per chi sa a chi si accompagnava quando stava al paesello... sostanzialmente socialisti della peggior specie che hanno inneggiato al primo Berlusconi come salvatore della patria. Probabilmente sono loro che l'avevano suggerito al cavaliere come probabile ministro.
Ma, davvero, ivan dà voce ad una sensazione piuttosto diffusa: sembriamo beati dell'idea di un governo ombra (l'aveva già fatto Occhetto, se non erro, e nessuno ne ricorda i risultati....)e compiaciuti di questa opposizione la cui costruttività si traduce semplicemente nel fatto che non demolisce le proposte della maggioranza, al limite "ci dà una mano di pittura". Per ora, più che un governo ombra pare più l'ombra del governo!
Sulle tessere: purtroppo credo che aspetteranno il prossimo anno. Ora sono tutti occupati a parlare di sedi e proprietà. E questo sarebbe un partito liquido?

tic. ha detto...

Più che liquido, sciolto...
Evocativa come immagine, nevvero?