Tempi da lupi per il professor R. P.
Alla Camera il governo ha portato a casa la sua ventitreesima fiducia: sul welfare, come si dice dalle nostre parti (anche se io non sono sicuro che siano poi in tanti gli italiani a conoscere l'esatto significato della parola welfare). Pare che i rossi (RC, PdCI, SD) abbiano votato la fiducia al professor R.P. turandosi il naso (ma non ho capito perché. E non ho la minima intenzione di fare uno sforzo per capire).
Il professore è molto preoccupato, comprensibilmente, per la tenuta del governo da lui presieduto. Teme che ci sia qualcuno che stia lavorando, aùmm aùmm, per mettere in piedi un altro governo. Senza di lui.
In tutto questo can can, pare che il professore sia pure assai irritato con il GRANDE CAPO del GRANDE PARTITO DEMOCRATICO. Da lui "neanche una parola in difesa del governo", hanno fatto notare gli uomini più vicini a R.P. E ancora: "In queste ore nessuno li ha sentiti (immagino si faccia riferimento a W. e ai suoi collaboratori, n.d.r.). Walter pensa solo a fare accordi con Berlusconi e Casini. Con quale obiettivo?".
E se al momento non fosse chiaro neppure al GRANDE W., l'obiettivo? Potrebbe pure essere... Quello che è sicuro è che W. corre, corre, corre. Ogni tanto qualcuno (quorum ego, avrebbe detto il Gianni Brera) si chiede: ma perché corre? Solo che in tempi di veltronismo imperante certe domande non mi pare siano troppo gradite. E allora si corre, via. E non si trova nemmeno il tempo per una telefonata al professor R.P.
E magari non si risponde nemmeno, quando è il professore a telefonare (e qui viene in mente una battuta del più bel film di Woody Allen, Crimini e misfatti - pensavate che avrei scritto Manhattan, nevvero? Stolti... - "Il lupo non risponde al telefono", una sorta di variante da era delle telecomunicazioni dell'Homo homini lupus hobbesiano).
Povero professore. Eppure l'abbiamo aspettato per anni. Invocato per anni. Ricordate? L'unico che può battere quello, si diceva. L'unico. Speriamo che accetti. Speriamo. Solo lui può batterlo. L'ha già fatto una volta, lo può rifare. Speriamo. Speriamo che accetti di mettere le mani in questo lerciume.
Io ricordo.
Perciò, siccome non sono mica il figlio della serva, faccio anch'io come quel coglione di Celentano.
Solidarietà al professore. E chapeau! Fossi in lui, li manderei tutti quanti a cagare stans pede in uno. A cominciare dai rossi, naturalmente. Per finire, massì, con quello che corre.
P.S.
Prima o poi (più prima che poi) vi parlerò di un grande romanzo americano dei primi anni Quaranta, Perché corre Sammy? di Budd Schulberg.
Così avrò il pretesto per chiedermi (e chiedere) nuovamente: perché corre W.? E anche: dove corrono questi veltronini in sedicesimo tutti pulitini, incravattati e sorridenti? A rassicurare le vecchiette? E' un'ipotesi. Cercherò di verificarla.
19 commenti:
Consiglio, sempre in tema di corse, ed in tema di inadeguati, una recensione di "corri, coniglio" di Updike.
ascolta mamma è vicino a te?devi dire a mamma c'è qualcuno che...
...ah...dimenticavo...vorrei dichiarar guerra a celentano...e al popolo che lo guarda...posso?
Lei può tutto, barone. Faccia come fosse a casa sua...
No!NO! Non invitare il Barone a fare come se fosse a casa sua! Sai bene che cosa potrebbe succedere...
Eh, vabbé, dai...
Il barone è un gentiluomo.
baby we are born to run
Mah... Non mi pare che la citazione da Springsteen sia molto azzeccata, parlando di W.
BORN TO RUN era dissipazione, in fondo. Senza calcoli.
E W. è uno che non sa cosa significhi dissipare... Decidere, per un motivo o per l'altro, di buttare via tutto, ma proprio tutto, alla facciaccia di tutti quanti.Troppo calcolatore.
Troppo forte l'istinto di conservazione, in lui.
W. è uno che sa PAPPARE. E alla grande.
E' uno che ascolta James Taylor, W.
O Billy Joel.
Non è tipo da Springsteen.
E i suoi seguaci, i suoi fan, i giovani fighetti affamati (che hanno imparato a PAPPARE prima ancora che a far politica) del NUOVO GRANDE PARTITO non sono troppo diversi da lui: gente disposta a vendere la mamma per un posticino in vista e per una foto su un giornale.
Posso testimoniare. Conosco gente che si ammala, che piange, se non trova un buco dal quale mostrarsi in pubblico. Giuro.
W. come running, you've got a friend...
Mah...
Troppo di corsa. Troppo.
Caro il mio Tic, mi consenta:
ricordo una paleoprimaria, si decideva se a guidare il partito doveva esserci W. oppure M., e ricordo la sua forte simpatia per il primo. Ricordo, una volta sconfitto, una sua forte difesa dell'intelligenza di M., piu' politica della cultura di W. che nel frattempo inizio' ad allegare vhs sull'Unita'. Rammento pero' anche la difesa della signorilita' di M. che voleva la bicamerale ma anche l'attacco allo snobismo di M. che aveva voluto la bicamerale. Ricordo il suo entusiasmo all'avvento del ciclista, e ricordo il fastidio per l'atteggiamento perdente del sussurratore in tempi grami. Ricordo W. come unico a poter guidare la nuova formazione, ed ora avverto un fastidio per l'uomo che corre.
Se per strada vedo uno che inizia a correre prima di pensare che e' un coglione mi chiedo cos'abbia visto, a differenza mia, per sentire il bisogno di correre.
Ricordo insomma, una serie di sennopoismi. Lei Tic mi ricorda Stoichkov. Tutti grandi i suoi compagni prima della partita e tutti coglioni durante. Sedersi in mezzo al campo e fanculeggiare tutti. Sport nobile, ma ne L'Incompreso l'incompreso muore.
Cosi', tanto per rompere il cazzo. Che poi dice che non scrivo mai.
Beh... Chiedersi cos'abbia visto W. per correre tanto, non mi sembra il caso. Perché?
Cosa vuole che abbia visto? Una telecamera, naturalmente!
Quanto al resto, potrei risponderle con una battuta (sicuramente apocrifa) attribuita a Stalin. Ma probabilmente la conosce già.
Quindi le risponderò con le parole di quella cinica canaglia del Cardinal di Retz: "Per poter rimanere a lungo nello stesso partito bisogna cambiare spesso opinione".
Io ho cambiato spesso opinione, caro marsigliese.
Mai pensato che la coerenza sia una qualità. Lo può pensare un sedicenne. Io ho quasi quarant'anni.
Questo per dire che, se qualcuno riesce a dimostrarmi l'infondatezza di certe mie convinzioni, ci metto meno di tre secondi tre a cambiare idea. Per dire...
Quanto a Prodi, mai amato. Nemmeno adesso. Però mi sta fortemente sul cazzo vederlo trattato così male. C'è poca generosità, a sinistra. L'ho provato anche sulla mia pelle e posso testimoniare (troppi vermi, tra i "compagni").
E poi, DISPREZZO (ODIO) certa gente, lei lo sa: Diliberto, Giordano, Pecoraro Scanio e via ruttando...
Quanto a poter vincere le prossime elezioni, confermo. W. è l'unica carta che possa essere giocata. Perché piace piace piace. Ma NON a me. Che vinca, però... Gli altri mi piacciono di meno (ovvio, no?).
Quanto a Stoichkov, mi dispiace di non aver avuto l'idea di intitolare a lui questo blog: un grandissimo figlio di puttana. E una grandissima faccia di cazzo.
ANZI...
Ho controllato meglio: Jean François Paul de Gondi (il cardinal di Retz, appunto) disse esattamente "Per rimanere SEMPRE nello stesso partito bisogna cambiare spesso opinione".
E io, uomo NOIOSO, in fondo, son rimasto sempre nello stesso partito.
Mi manca, l'avventura...
Ma non mi sento di escludere nulla, per il futuro.
Ha dimenticato: io sono Godzilla tu sei il Giappone!
Comunque apprezzo la precisazione. In effetti il suo gran finale sembrava molto il bigliettino d'addio sul tavolo in cucina.
E lei sa che incoraggio i colpi di testa
Se si riferisce a certe dimissioni, beh, non sono state un colpo di testa... Ma lungamente meditate.
Non c'erano però scandali da fare. Né polemiche. Perché io mi voglio bene. E sono molto, molto orgoglioso.
Non mi son lasciato dietro le spalle nulla di cattivo. Con nessuno. Le polemiche, le accuse sarebbero state, come dire? Futili.
Sa com'è: tutti sono utili, nessuno indispensabile.
E non dico nemmeno che mi hanno deluso in tanti. In fondo, chissenefrega...
Nel '96 Prodi è stato scelto perchè era l'unico ex democristiano che gli ex comunisti potevano digerire, ben sapendo che, pur essendo il PDS il maggior partito della coalizione, non avrebbe potuto esprimere il candidato premier. Nel 2006 hanno scelto Prodi perchè era l'unico che veniva accettato dalla sinistra immaginaria, ahimè indispensabile per vincere le elezioni (quanto a governare... ma chissenefrega di governare in Italia).
Oggi è di sicuro un candidato che ci aiuterebbe a perdere. Fa bene Veltroni a smarcarsi e, se fosse necessario, lasciare il governo al suo destino. Poi, con una nuova legge elettorale (con sbarramento, vi prego sbarramento), il partito democratico si candidi a governare.
Ma questa è un'altra storia, meriterebbe di parlarne a parte...
Ma come fa W. a pensare di smarcarsi?
Solo perché non siede in quel consiglio dei ministri?
Non ci sono rappresentanti del PD, lì dentro?
O facciamo finta di non conoscerli?
Diamo tutto per perso?
Tra l'altro, ho letto oggi l'intervista dell'incredibile Bertinotti a la Repubblica.
A parte la citazione della bella battuta di Flaiano su Cardarelli che mi ha strappato un sorriso(anche se la conoscevo), ho pensato che siamo davvero un povero Paese, come diceva De Gaulle. In nessun altro Paese al mondo, infatti, un magliaro simile (ma magliaro è poco, ed è troppo raffinato: diciamo PEZZO DI MERDA, che è più immediato) sarebbe al centro della vita politica, invece di esserne ai margini. Lui e i suoi cazzo di seguaci, intendo.
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