lunedì 3 dicembre 2007

Per la precisione

Ho apprezzato molto l'articolo firmato oggi su la Repubblica da Claudio Pavone, I cattolici e le leggi.
E' un articolo scritto in modo molto chiaro. Perché il grande storico si è dato il compito di fare un po' di chiarezza.
Mi è piaciuto molto l'attacco, "Numerosi sono oggi i dibattiti tra religione e politica in un'età definita spesso postsecolare", perché a me pare che proprio su questo concetto di postsecolare si stiano dicendo, da qualche tempo in qua, un sacco di bestialità. Chi se ne riempie la bocca di solito intende dire che in un'età postsecolare non dovrebbero valere più (o non più di tanto) quei principii che, come dice Pavone, " hanno ispirato nei due ultimi secoli la condotta degli Stati liberali e democratici nei confronti delle chiese e, in modo particolare, della Chiesa cattolica".
Claudio Pavone sa benissimo che sotto l'apparente neutralità (presentata da tanti interessatissimi furbacchioni semplicemente come descrittiva di una situazione determinatasi nel tempo) del concetto di postsecolare "si nascondono in realtà interpretazioni del passato e del presente e interpretazioni del futuro che assumono facilmente un carattere normativo". Dire che viviamo in una società postsecolare significa, insomma, che ci siamo ormai lasciati alle spalle la società secolare, ovvero "una società in cui le credenze religiose non costituiscono i presupposti dell'ordinamento istituzionale". Quindi, il principio della laicità dello stato.
Pavone, ovviamente, non concorda e avverte: "Carattere essenziale della società secolarizzata e laica è la netta distinzione tra spazio pubblico e potere pubblico". Il potere pubblico può garantire lo spazio pubblico proprio perché distinto da esso. In questo modo lo spazio pubblico può essere fruito da tutti liberamente. Da tutti: singoli, associazioni, chiese.
Lo spazio pubblico, in Italia, è utilizzatissimo dalla Chiesa cattolica, fa notare Pavone en passant. E basta guardarsi un po' attorno, dico io. Faccio un esempio: la TV non la guardo quasi mai, ma quando mi capita di accenderla ci trovo sempre qualche buon fratacchione - che sia don Gallo, don Ciotti, don Ameri, don Mazzi, don Frizzi, don Comini, don Tonazzi - che sta predicando beato e, ci mancherebbe altro, indisturbato. E non ci sono differenze apprezzabili tra la programmazione della Rai e quella delle reti commerciali. Preti come se piovesse, a tutte le ore del giorno e della notte.
I problemi (i conflitti) sorgono quando si tenta di condizionare il potere pubblico: "Non possono le norme e i precetti della Chiesa trasformarsi, direttamente o indirettamente, in norme dello Stato, che verrebbero in tal modo a violare l'eguaglianza di tutti di fronte alla legge". Dice Pavone: "Le pressioni delle gerarchie cattoliche e dei loro fiancheggiatori politici e culturali quando chiedono maggiore presenza nello spazio pubblico mirano in realtà ad avere più spazio nel potere pubblico". Usando e confondendo deliberatamente, quindi, i concetti di spazio pubblico e di potere pubblico, come in un balordo gioco delle tre carte.
Limpidissimo, mi sembra. Qualsiasi fesso - forse dunque persino Francesco Rutelli - può intendere.
Non usa più essere così chiari.
D'altra parte, Claudio Pavone è nato nel 1920. La sua formazione culturale è dunque avvenuta in un'epoca pre-televisiva. In un altro mondo, quindi, più che in altro tempo. Un mondo in cui, nel bene come nel male, le parole pesavano di più.


La lettura dell'articolo firmato da Pavone andrebbe caldamente raccomandata ai leader del NUOVO, GRANDE PARTITO DEMOCRATICO. Son gente sveglia: non dovrebbero quindi far troppa fatica ad intenderne il senso. Eppoi non ci si sta tanto, a leggerlo (intendo: mica ho osato consigliare un libro...).
Li aiuterà, magari (si spera), a non farsi fregare dal bel tomo che vedete qui sotto.


Il bel tomo che vedete qui sopra ha sostenuto spesso che esistono diritti naturali che ciascun abitante del pianeta porta dentro di se' fin dalla nascita. Anzi: fin dal concepimento. Dunque, dice lui, i diritti naturali e innati devono ispirare i legislatori e attraverso di essi devono fornire agli stati quell'etica di cui hanno disperato bisogno. Per un cattolico tali diritti sono da ricondursi al Padreterno. E devono valere (sto usando non a caso, attenzione, il modo indicativo e non il condizionale) per tutti, in quanto, appunto, innati. Alla facciaccia della distinzione tra spazio pubblico e potere pubblico. Che botta, eh?


Io, per me, chiudo regalandovi una bella citazione. L'autore è Alan Dershowitz, uno dei più celebri avvocati americani: "I diritti vanno inventati. Non li scopriamo nella natura o in una pretesa legge divina, esistono soltanto all'interno dell'esperienza umana. Non credo alla legge divina. La Bibbia è stata scritta dagli uomini, il papa è un uomo, non c'è niente che mi possa convincere dell'esistenza di un essere che da lassù ci dice cosa fare e non fare" (Rights from wrongs).



P.S.
Siccome ultimamente c'è in giro qualcuno che si confonde volentieri, questa qui sopra è la Basilica di San Pietro. Quella sotto in titolo, invece, è la Camera dei deputati della Repubblica Italiana. Stanno a Roma entrambe, ma ci si entra per fare cose diverse.



17 commenti:

Anonimo ha detto...

Non lo so caro tic.. certo non ho la tua cultura ne quella di Diogene.. ma non riesco proprio a vivere come un problema il mio essere cattolico e il mio fare politica in uno stato laico. In uno stato di cui amo la laicità che sono pronto a difendere anche da me stesso. Certo, io non faccio leggi ..amministro e basta e forse non si pone il problema dell’ingerenza della chiesa. Se mai mi candidassi al parlamento scriverei sul manifesto.. ATTENZIONE SONO CATTOLICO PRIMA DI VOTARMI PENSACI BENE POTREI RIGETTARE IL PAESE NEL MEDIOEVO .. però a pensarci bene c’era un partito con tanto di corce sul simbolo che ha retto questo paese per anni, che magri ha mal governato ma non perchè cattolico .. che magari si è opposto a certe scelte di “civiltà” e ha perso ..e amen. Sono cattolico si, occidentale, atlantico addirittura illuminista un po’ anche di sinistra.. e fede e ragione non confliggono affatto nella mia anima ..pardon.. nel mio cuore ..o forse e’ meglio dire cervello che magari cuore è un concetto troppo poco laico.
Sono sereno..e i motivi possono essere molti:
1. la mia fede e poca
2. la mia ragione è scarsa
3. sono scemo
4. oppure sono un uomo dell’occidente... come tanti ..

bu’!

tic. ha detto...

Puoi essere sereno perché TU sei laico, Sandro. Questo è fuori discussione.

Quanto alla DC che tu hai evocato, sapeva mediare e fare filtro, per quanto era possibile, ai desiderata del Vaticano.
Chi dovrebbe fare filtro, adesso? Rutelli? Un ex pannelliano folgorato sulla via di Damasco? Sai che autorevolezza gli riconoscono, oltre Tevere... Se lo mangiano a pranzo e a cena, poveretto.

Questa gentucola di adesso è solo roba da prime time. Politici liquidi per un tempo liquido (per dirla un po' alla Baumann). Dunque (inevitabilmente?) assai poco consistenti. Gente che si preoccupa SOPRATTUTTO di comunicare bene: non importa cosa (in genere: bisogna comunicare al popolo quello che l'ultimo sondaggio da te commissionato ti ha detto che devi comunicare al popolo. Ovvero, quello che il popolo ha voglia di sentirsi dire. Perché, come dice un certo COGLIONE di mia conoscenza, GUAI A DICHIARARE GUERRA AL POPOLO).

Paragonato a Rutelli, Amintore Fanfani ci fa la figura di un F.D.Roosevelt.

barone von furz ha detto...

dichiaro guerra a ruini...posso?

tic. ha detto...

Dichiari pure. E, mi raccomando: una bella tirata violenta.
Fa bene alla salute, mi creda.

Anonimo ha detto...

Carissimo Sandro,
non discuto sull'essere o meno cattolici; è una discussioni che abbiamo spesso fatto e sai come la penso.
Il tema è: si può essere cattolici, ma anche, protestanti, ortodossi, ebrei, mussulmani oppure atei e, al tempo stesso, essere capaci di governare e far progredire una società libera e complessa come la nostra?
Si. Credo di si, a patto che nel garantire a tutti la possibilità di praticare la propria fede, non si obblighi a farlo gli altri.

Scendo nel dettaglio: non chiedo ai cattolici di praticare la fecondazione artificiale come si fa nel resto d'Europa, se uno non vuole farlo non lo faccia, ma, mi chiedo, perchè grazie alle pressioni energiche delle gerarchie ecclesiastiche questa pratica medica in Italia è meno sicura ed efficace?
Poi, perchè tutte le fedi sono teoricamente libere, mentre una può essere insegnata nella scuola pubblica con insegnanti pagati dai soldi di tutti ma scelti dai vescovi?
E potrei continuare.

Allora, essere laici in politica non è un optional, è una condizione necessaria senza la quale non c'è democrazie e non c'è libertà.
Per fare questo, in Italia, è inevitabile scontrarsi con la Chiesa cattolica.

Leggo che nell'ultima enciclica Benedetto XVI attacca marxismo e illuminismo.
Lasciamo stare Marx, ma, caro Sandro, l'occidente così com'è, con le sue libertà e il suo progresso che tanto ami, è figlio dell'illuminismo e non di Benedetto XVI

tic. ha detto...

E nemmenno del Sillabo, avrei aggiunto io. Attendiamo l'attacco al signor Ruini del barone von Furz.

Anonimo ha detto...

Naturalmente mi aspetto attacco in versi... poetici.

barone von furz ha detto...

allora mi dia un giorno...sono in ferie...non lavoro...e non ho tempo da perdere...(è un messaggio filosofico spero sia compreso...)

tic. ha detto...

Tutto il tempo che vuole, per quanto mi riguarda.

Anonimo ha detto...

Eh no! Qua si fa ironia sui filosofi...

Anonimo ha detto...

Carissimo Ken, grazie per la difesa. Ma conosciamo il Barone, è uomo di grande, grossa e grassa ironia e lo amiamo per questo.

Caro Tic. Concordo.
Gli uomini non hanno alcun diritto naturale, se gli lasciassimo liberi si sbranerebbero, come lucidamente vide Hobbes. Quanto al diritto, esiste quello positivo, che è la traduzione giuridica della cultura di un popolo in un determinato tempo.
In questo senso credo che tutti noi preferiremo vivere in un paese deove il diritto si ispira alla cultura di Kant, Voltaire e Beccaria (illuministi) e non a quella di Benedetto XVI, Giovanni Paolo II e Bonifacio VIII (papi).

Anonimo ha detto...

Il post di Diogene mi ha fatto venire in mente Il signore delle Mosche, in culo ai tanti figli piezz'e core che ci stanno in Italia...

tic. ha detto...

Perché William Golding? Gran libro, IL SIGNORE DELLE MOSCHE, ma non sono riuscito a cogliere il richiamo...
Illuminaci.

barone von furz ha detto...

Donde tiene sua eminenza
così tanta supponenza?
Quando parla e conciona
sembra farla da padrona.
Nè pillola nè goldoni
ci sta proprio sui maroni.

...breve...una nugaetta...
gliela dedico caro diogene, sperando che col suo lume possa trovare un briciolo d'intelligenza da distribuire ai cardinali bigotti...un briciolo è anche troppo...

Fabio Montale ha detto...

mi piace l'intervento del fabbro (lombardismo o metafora che sia). Nel suo intervento sta la risposta, nella sua forma. Quanta autoanalisi e autocritica c'e' nei dettami dei teodem? Sperano che scenda lo spiritoso santo, lo spirito santo, sull'aula del Senato (maiuscolo perche' il precedente minuscolo era voluto) mentre probabilmente se esso potesse scegliere scenderebbe sulle loro stesse sinapsi. Hanno deciso che essere cristiani sia essere cattolici, ed hanno deciso che essere cattolici sia essere gesuiti. Ieri, ad alcuni in diretta relazionai, a Roma un capannello di sfigatissimi bloccava una stradina vicino alla stazione termini. Avevano bandiere gialle e nere, una sigla, UAAR, Unione Atei e Agnostici Razionalisti. Si inculassero. Ma perche' bisogna farne un'Unione? (a proposito, Forza Unione!)
E' l'ortodossia di posizioni umane che disturba, e' la necessita' dei politici di bassa lega (tutti, oggi) negli anni della comunicazione di trovare un prontuario di argomenti. Religione ed ateismo. Dove l'ateismo diventa religiosa osservanza ed ecumenica assemblea, mentre la religione trova nel razionalismo positivista la sua applicazione e la sua arma di distruzione di massa.
Dio non c'e'? stiamo discutendo del nulla. Dio c'e'? ha voluto i vivi, i morti, i potenziali morti, gli scienziati che li hanno salvati, i rumeni, gli omosessuali, me...
Atei e religiosi, amministrate la cosa pubblica, e non rompeteci il cazzo. Grazie

Fabio Montale ha detto...

A proposito, oggi e' il giorno dell'immacolata concezione.
Vorrei ricordare con l'affetto del devoto ammiratore uno che mi ha fatto ridere e sorridere parecchio. Uno che vestito da Maria riceveva l'arcangelo Gabriele, munito di trombetta, e non veniva poi creduto/a da Giuseppe che, tornato a casa, non capiva. Grande Massimo!

tic. ha detto...

Ateo, comunque, E' BELLO.