Oggi su la Repubblica. Titolo: "In mancanza dei Budda aggrediamo il paesaggio". Di Mario Pirani la firma. I Budda a cui si fa riferimento sono quelli di Bamyan, che i talebani afghani fecero saltare in aria. Il paesaggio che viene aggredito è quello italiano. In entrambi i casi si parla di (una parte del) patrimonio culturale dell'umanità. I Budda, ormai, sono andati. Il paesaggio italiano, dai oggi dai domani, ce lo stiamo giocando.
Pirani dà notizia delle critiche che sono piovute su Vittorio Emiliani - reo di aver denunciato, nel quadro di un convegno, alcune lottizzazioni scriteriate in Toscana - da parte dell'assessore al Territorio della Regione Toscana, Riccardo Conti . Il quale afferma di non capire "questo accanimento contro la Toscana" e poi vuole, ma fortissimamente vuole, e non vuole, ma fortissimamente non vuole: "Vogliamo una conservazione attiva del nostro territorio. Quello che non vogliamo è che si affermi una idea della Toscana come arcadica regione residuale, buona solo per i fine settimana degli ospiti illustri. Siamo una complessa moderna regione europea". E a questo punto io ci avrei messo un bello 'sticazzi'. Pirani invece ha fatto rilevare un "pernicioso errore ideologico", nell'affermazione del volitivo-non volitivo assessore Conti. Errore che deriverebbe dalla ottocentesca religione del Progresso industriale. Io avrei anche fatto rilevare che la psicologia dell'assessore Conti, cittadino tra i più illustri di una "complessa moderna regione europea", è quella tipica di un miserabile, e ignorantissimo, villan rifatto.
"Oggi in Europa - scrive Pirani - l'icona delle ciminiere e degli opifici è invece resa sbiadita dalla globalizzazione. Le fabbriche del mondo saranno sempre di più in Cina, in India, in Indonesia, in Brasile. In Occidente subentrerà, per chi saprà raccogliere la sfida, l'impresa immateriale, tecnologica, informatizzata. In questo quadro l'Italia possiede un solo bene insostituibile, non scalfibile dalla concorrenza, il territorio. Ogni ettaro distrutto è una picconata contro noi stessi". Io avrei scritto, visto il paragone di cui sopra con le belle imprese dei talebani, di qualche quintale di tritolo messo a dimora sotto il nostro culo e pronto per essere fatto brillare. Ma io sono un raffinato, si sa.
Altra osservazione intelligente di Pirani: "Colpisce, inoltre, che (...) la crescita esponenziale (+21%) dell'edilizia privata sia correlata al crollo dell'edilizia pubblica e sociale. Quindi si "consuma" il suolo a solo vantaggio della rendita mentre restano con la fame di casa giovani coppie, immigrati, anziani impoveriti".
Alla facciaccia della Sinistra.
In Toscana, STORICA REGIONE ROSSA (sto ridendo, mentre scrivo), la tutela del paesaggio è, udite udite, in mano ai comuni. Lo ha deciso, appunto, il consiglio regionale progressista della storica regione rossa.
Ancora Pirani: "Così, con una risibile interpretazione della "democrazia partecipativa", si è non solo abrogato l'art. 9 della Costituzione secondo cui "la Repubblica tutela il paesaggio" (non certo i comuni), ma si è innescato un diffuso conflitto d'interessi: gli enti locali, sempre a corto di mezzi, sono invogliati a introiti aggiuntivi, attraverso concessioni edilizie, spese di urbanizzazione, ecc (...). Una pratica che può invogliare in qualche caso anche a finanziamenti illeciti, di partito o personali ". E sticazzi! Anvedi Pirani, che ti va a pensare!
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