Mi chiede mia moglie: “E adesso che cosa farà, il signor Walter Veltroni?”.
Rispondo che, se io fossi in lui, mi piazzerei per un paio di mesi in un'isola greca. Me ne starei tutto il giorno davanti al mare, a leggere.
Poi me andrei in Borgogna, in giro per cantine; in Bretagna, a mangiare ostriche; in Irlanda - nella contea di Sligo (magari in bicicletta) e poi su nel Donegal - perché in Irlanda c'è un pezzo del mio cuore.
Poi, vediamo...
Una puntatina nell'Alentejo? Le rovine di Cirene? Petra?
Sicuramente sarò nel New England (Dum-de-dum-de-dum-dum-da-dum-day/ Oh, New England./ Dum-de-dum-de-dum-dum-da-dum-day/ Oh, New England) per l'estate indiana (e mi concederò astici a cappelli!).
Poi New York, che se sono Veltroni a New York c'ho pure l'appartamento.
In the Big Apple resterò sicuramente fino a Natale: concerti, mostre, librerie, spettacoli teatrali e magari partite di basket (che, siccome sono Veltroni, mi garbano un sacco).
Poi... Boh. Qualcosa mi verrà in mente.
Le Barbados? Antigua?
Ma il vero Veltroni non farà proprio niente di tutto questo, ci scommetto: resterà a Roma, povero fesso, a rompersi il cazzo.
21 commenti:
Ecco che cosa dovrebbe fare, l'uomo: 1) andare per qualche mese in giro per fabbriche, uffici di collocamento, cantieri, scuole, uffici ecc.
2) farsi spiegare COME CAVOLO facciamo ad andare avanti con quei 4 soldi che ci danno e con quei contratti neomedievali.
3) rileggersi un po' di Gramsci.
E magari smetterla di tagliarci le gambe con soglie di sbarramento, a noi della sinistra che vorrebbe essere alternativa; infatti siamo degli assi, nella specialità dell'"autotaglio."
Diceva Jerome K. Jerome: è" impossibile godere a fondo l'ozio se non si ha una quantità di lavoro da fare."
E Franz Kafka:"L'ozio è il principio di tutti i vizi, il coronamento di tutte le virtù."
E V. Woolf: "Nell'ozio, nei sogni, la verità sommersa viene qualche volta a galla."
Walter avrà letto queste parole?
Mah, io sapevo che l'ozio è il padre dei cugini.
Leggendo il tuo post ho desiderato moltissimo essere per un momento il tuo Veltroni ipotetico, nonostante sia più in là con gli anni, astici e basket a parte.
Se seguisse il tuo consiglio forse migliorerebbe la propria autostima e tornerebbe in Italia carico e pronto a fondare una nuova sinistra. Se fossi io, però, quel Veltroni fantasma, forse non tornerei mai più e sceglierei di cambiare vita. Per dirla a mo' di campagna elettorale, Yes, he can, but he doesn't. Un po' glielo consiglio.
@ sig. Riccardo U.: questo lo dovrebbero fare TUTTI. Ma non per imparare, sarà difficile; dovrebbero farlo per rendersi conto che materiale esplosivo avrebbero per le mani per far saltare il nano calvo, a saperlo utilizzare aizzando i giusti animi.
resterà a Roma, povero fesso, a rompersi il cazzo.
...e a romperlo a noi romani!
:-(
Proporrò alla NATO di riclassificare Uòlter come "arma di distruzione di massa" ed occultarlo in qualche silos nucleare.
Sì, dopo le dimissioni un politico dovrebbe occuparsi d'altro.
Io non condivido quest'assalto anti-veltroniano. Però, prima, una premessa (che ho fatto mille e una volta): sono lontano dal PD e lo consideravo un grosso errore fin dal momento della sua progettazione (e infatti me ne andai dai DS quando venne deciso di fondersi con Rutelli & C). E penso pure che (dopo le primarie dell'ottobre 2007) Veltroni abbia commesso sciagurati disastri (tattici e strategici): la rianimazione del Berlusconi che era stato isolato dai suoi alleati, la campagna elettorale fiacca, la debole conduzione del PD nazionale nei confronti dei capataz locali, i troppi ammicchi con il governo Berlusconi, le innumerevoli ambiguità sul fronte della laicità e dei diritti e del lavoro eccetera. Ma premesso tutto questo (e ribadito che le responsabilità di ciò sono in grossa parte di Veltroni), direi che lui sarebbe stato (per tanti motivi) un buon leader nazionale. In un altro momento, non di lotta e di scontro, Veltroni poveva essere un bravo capo del governo, uno che attorno a se poteva suscitare speranze ed entusiasmi, circondandosi di competenze e di passioni. Ma contro Berlusconi (nel 2007/09) è stato triturato.
Certo: chi è colpa del suo mal pianga se stesso. Il punto è che il male è anche nostro e che dunque piangiamo pure noi. E che la colpa non è solo di Veltroni.
....anche prima delle dimissioni un politico dovrebbe occuparsi d'altro.caro ANONIMO , LIAM
"Sì, dopo le dimissioni un politico dovrebbe occuparsi d'altro".
L'ho sempre pensato!
Infatti, io mi occupavo di Cultura, nella mia città.
Adesso, coerentemente, mi occupo... d'ALTRO.
Tutto altro.
(dal 30 ottobre non ho mai preso posizione su nulla di nulla che riguardi la Cultura, nella mia città, e ne avrei avute di cose da dire! Né mai dirò nulla sulla Cultura, nella mi città. A questo punto, pretendo che me ne venga dato atto!!! Ostia!!!!!! Perdio!!!)
"....anche prima delle dimissioni un politico dovrebbe occuparsi d'altro".
E qui siamo a Ionesco!
Non ho capito bene (tra l'altro non ricordo più chi l'ha fatta) se la battuta sul politico che, anche prima delle dimissioni dovrebbe occuparsi d'altro, era volontaria oppure involontaria. Nel primo caso, chapeau!
vabbè...walter ha le sue colpe ma il primo che se ne sarebbe dovuto andare è massimo. Se ci portiamo ancora dietro berlusconi è colpa sua e della bicamerale. Potevamo fermarlo...invece...
Grande BArone!! Grande Fermiamo il Tappo Baffuto!
Secondo me tenterò di andare in Africa ma la popolazione ce lo rispedirà quì, come potrebbe far intendere Vauro
Il problema non è di stile, ma di contenuti. Do regione a Riccardo, purtroppo i tre punti da lui indicati, non solo a Veltroni, ma anche a tanti di sinistra neppure passano per l'anticamera del cervello.
Condivido anche l'analisi di Luciano: il "nutellaro" contro Berlusca non ha mai avuto speranze, ma da sempre, vi siete scordati il referendum contro la pubblicità televisiva durante i film?
Diversamente dal Barone penso che solo uno come il Dalemik (...l'avete vista la vignetta di Vauro ieri sera ad Annozero?) può reggere una competizione e una formazione riformista "acqua&sapone" che altrimenti in Italia non avrebbe senso.
@ Alessandro P.: per favore, per quanto riguarda D'Alema abbiam già dato. E anche tanto. Non si può trovare uno che vince, per una volta?
Uno che vince? Gennaro "Ringhio" Gattuso. Non sarà una cima di cultura, ma ha una bella faccia da onesto lavoratore, sa ridere di se stesso, sgobba come due muli, è un mediano, è campione del mondo, gioca nel Milan, è cattolico, lo conoscono tutti, lo stimano tutti, se lo volesse in un dibattito al Berlusconi o al Fini o al Casini se li sbrana vivi.
Ok, vada per Ringhio. Che poi ha anche un soprannome da gatto.
Da cane, direi.
Sono i cani a ringhiare.
(Gattuso mi è sempre parso caricaturale, con quella sua buffissima ghigna.
Mino reitano, come terrone sgobbone, era più credibile)
Noi al Gruppo Ambiente avevamo un gatto di nome Ringhio, caro Tic. E tu c'hai un nome da confetto alla menta.
Tic, fidati: Gattuso è un mediano eccellente. Non la fantasia di Messi, le geometrie di Pirlo o il tiro dell'odiosissimo Cristiano Ronaldo, ma è un giocatore di grande sostanza, dedito al collettivo.
(Insomma, il contrario di molti dirigenti della sinistra)
Posta un commento