"Il conflitto di interessi è un tema tipico di tutte le democrazie liberali ma va affrontato come regola del gioco democratico, non come un coltello da brandire contro qualcuno".
Qualcuno CHI?
Avviso ai naviganti: blog vagamente di sinistra. Quindi molto (ma veramente molto, ostia!) distante dal popolo. Snobismo a pacchi, dunque: avrete inteso...
6 commenti:
Questa m'era sfuggita. Ma forse la verità vera e autentica (da me medesimo autocertificata) è che da un po' di tempo leggo molta meno politica interna. (E la mia salute pare ne stia traendo degli interessanti benefici) In ogni caso, questa frase di Veltroni è ben poca cosa, una robetta degna dei cerchiobottisti, quelli che sarebbero capaci di dire: "beh, sì, certo i ladri esistono e bisogna legiferare in materia ma senza intenti punitivi e soprattutto senza criminalizzare un'intera categoria" http://lucianoidefix.typepad.com/
Si, credo sia più o meno così che vadano lette certe affermazioni.
Davvero ha detto che "va affrontato"?
"Va"???
Semmai: "andava" affrontato... no?
Oppure: "si sarebbe dovuto affrontare"...
Va? "Va" quando?
Dubito che verrà affrontato nei prossimi cinque (sigh) anni, ma dubito altrettanto che lo sarà in quelli successivi.
Conflitto d'interessi?! Ma cus'è che l'è?
Ma noi siamo intelligenti, no?
Non ci vengano a dire, dunque, che le televisioni possono influenzare l'esito di un elezione politica.
Non insultino così la nostra intelligenza.
Incidentalmente, pochi giorni fa, mi è capitato in mano in una libreria "La fabbrica del consenso", di Noam Chomsky. Ne ho sfogliato alcune pagine, poi l'ho chiuso e rimesso a posto. Non so se lo leggerò. Pessimista come sono rischierei di perdere ogni speranza di cambiamento.
Comunque, per un approfondimento "al volo": http://it.wikipedia.org/wiki/Modello_di_propaganda
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