mercoledì 23 luglio 2008

Ultime notizie dal paesello



Oh, allora...
Per le forze politiche di centro-destra della città di M. la questione-sicurezza (anzi, maiuscolo, 'Sicurezza': è lo zeitgeist che ce lo impone) è tutt'altro che risolta con l'istituzione della delega assessorile alla Sicurezza da parte del sindaco (un bell'uomo, va detto).
Secondo il coordinatore comunale di Forza Italia, Giuseppe N., e secondo il maschio Alfa della Lega Nord cittadina, Federico R., "serve una svolta": i cittadini devono percepire un maggior grado di Sicurezza e soprattutto devono avere la sensazione - oggi assente - che chi non rispetta le regole va perseguito subito. I rimedi? I vigili urbani devono uscire dagli uffici, "devono tornare ad essere un punto di riferimento dei cittadini onesti e devono perdere l'immagine di severi 'elevatori' di contravvenzioni per divieto di sosta e 'tagliatori' di punti patente con il telelaser. Gli agenti municipali, per questo, devono acquisire una nuova professionalità: devono saper usare le armi, devono avere caratteristiche attitudinali e fisiche adatte a questo ruolo delicato. A M. c'è stato finora troppo lassismo: si è creduto di poter risolvere il problema-sicurezza con qualche firma e con qualche delega. Purtroppo ciò ha portato all'aggravarsi di situazioni che ormai sono irrisolvibili senza un intervento deciso e fermo".
Là!


A stretto giro di posta, il PD risponde: "Com'era prevedibile, il centrodestra, dopo aver costruito la sua campagna elettorale sui temi della sicurezza, alla prima occasione utile non trova di meglio da fare che tagliare i finanziamenti destinati a questo comparto". Il segretario provinciale del PD, Omar G., fa riferimento (giustamente...) alla mannaia dell'immaginifico ministro Tremonti, che ha tagliato dei bei soldini alle forze di sicurezza e difesa.
In realtà, il PD poteva anche prevedere (non era difficile. Io avevo previsto e mica sono un genio) che, non appena sarebbe stata assegnata una delega assessorile alla Sicurezza nella città di M., il centro-destra locale si sarebbe scatenato.
Ci son problemi di sicurezza a M.? (gravi problemi, secondo me, non ce ne sono proprio: ci son solo un sacco di immigrati che lavorano al cantiere navale e che danno fastidio ai miei bravi concittadini perché son troppo, ma davvero troppo, visibili. Alcuni di loro hanno persino l'ardire, pensate un po', di sedersi sulle panchine della nostra piazza...)
Insomma: la nostra (?) gente si sente insicura?
Ma è colpa della giunta comunale, no?
Sarà mica colpa del governo Berlusconi (che invece ha finalmente affrontato la questione Sicurezza con un nuovo piglio e un nuovo approccio, non buonista e molto pragmatico)?
Dice: ma il governo Berlusconi ha tagliato fondi cospicui alle forze dell'ordine!
E allora? Il nuovo approccio di cui si diceva prevede che i sindaci (i sindaci, capito?) siano dotati di nuovi e più ampi poteri...
In realtà dovevano già averceli, 'sti cazzo di ampi poteri in tema di Sicurezza, se penso a come è stato messo sotto il centro-sinistra romano nella campagna elettorale che ha incoronato sindaco quel fascistone di Gianni Alemanno: Roma è poco sicura? Colpa delle giunte Veltroni!!!
Anche se, a pensarci bene, quando regnava Prodi e a Milano capitava qualcosa di brutto mica era colpa della Moratti ma... Indovinate un po' di chi, dai!
E comunque, com'è, come non è, nella querelle ieri l'altro è intervenuto pure il sindaco della città di M. (un bell'uomo, va detto). Lo stesso che di recente aveva accolto il neopresidente della giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia, Renzo Tondo di Forza Italia, in visita a M., sostenendo che "questa è una città con molti problemi e anche con molto dinamismo e a cent'anni dalla fondazione del cantiere navale stiamo riflettendo sulle imprese e le conquiste realizzate, ma anche sulle difficoltà che ne sono nate. M. è in una situazione particolare perché, a fronte dei movimenti migratori di questi ultimi anni, rischiamo di non sapere quanti siamo e chi siamo. Ci sono nuove esigenze rispetto alla sicurezza, anche a fronte dei nuovi decreti in materia” (ovvero, legando strettamente, nel suo discorso di benvenuto al nuovo boss della nostra regione, l'immigrazione alla Sicurezza) e si era sentito rispondere, ovviamente: "Noi abbiamo posto la sicurezza al centro del nostro programma". Che poi sarebbe il LORO programma...

E che ti ha detto insomma, ieri l'altro, il sindaco della città di M. (un bell'uomo, nessuno lo può negar)?
"Rispetto alla questione sicurezza vanno affrontati due momenti precisi. Uno chiama in causa la rassicurazione, assolutamente necessaria, affinché il cittadino mantenga la fiducia e il dialogo. In questo senso, ci sono i provvedimenti governativi e quelli della giunta regionale in ambito di assestamento di bilancio. Non eccepisco sul contenuto, applicherò quanto previsto, utilizzando i fondi regionali che saranno messi a disposizione". Insomma, si applicherà. E guai (guai!) ad eccepire sul contenuto...
Ben vengano, dunque, le migliorie in termini di potenziamento del sistema di videosorveglianza e della rete di illuminazione pubblica. "Sono d'accordo - continua il bell'uomo di cui sopra - che la finalità debba essere quella di rassicurare i cittadini". Ma avverte: non bisogna far leva solo sul "percepito" (mitico!!! Il percepito!) dei cittadini, per evitare di enfatizzare pericolosamente una situazione. Il punto di riferimento debbono essere "le analisi e le verifiche sul territorio effettuate dalla pubblica sicurezza". Il sindaco ricorda quindi ciò che è emerso in un recente vertice davanti al prefetto, a Gorizia: "Il territorio viene ritenuto particolare e complesso, ma la situazione, in ordine anche alle misure e alle azioni messe in atto, è stata definita sotto controllo". Invita perciò il centrodestra a prendere visione dei resoconti del prefetto. E io suppongo che quelli di Forza Italia e della Lega non vedano l'ora, di prendere visione...
Alla fine, dunque, il sindaco della città di M. dice 'NO' ai vigili armati: "Una cosa è 'parlare alla pancia' della gente, altro è intervenire con cognizione di causa".

Ma, appunto... E la nostra gente? Cosa dice la nostra gente? Il Piccolo (nomen, omen), il quotidiano locale, giornale-defensor civis, ha intervistato qualche persona.
Salvatore P. e la moglie, Gabriella F., sono allarmati: "Viviamo male, non usciamo più di casa tranquilli. I fatti di cronaca che si registrano ogni giorno, in tutta Italia, ci preoccupano". Edi C.: "Sarebbe utile che i vigili di quartiere svolgessero funzione di controllo anche di notte per aumentare il livello di sicurezza". Isolina V.: "Serve più vigilanza nelle zone periferiche". Katya M.: "Bisognava prevenire questo clima di insicurezza; arginarlo ora è difficile". E, dulcis in fundo (dulcis perché, lo ammetto, mi ha fatto ridere a crepapelle), il signor Mario S., che abita in centro, la sera preferisce rimanere a casa e si chiede dove siano finiti i nostri concittadini: "Sono pochi quelli che si vedono in giro". E ti credo che ne vedi pochi, stella: se te ne resti chiuso in casa... Ma forse possiamo organizzarci per venire tutti quanti a farti visita, va bene?
Che dire?
E che vuoi dire?
Solo che in questo Paese la razionalità se ne è andata tutta giù per il tubo catodico, dopo che il signore qui sotto ha tirato l'acqua...

9 commenti:

Unknown ha detto...

Io e mia moglie ci veniamo spesso, a M. Una cittadina (uso il diminutivo come vezzeggiativo) che ci garba assai. Che essa avesse problemi di sicurezza non lo abbiamo mai percepito (ma io e Tatjana possiamo essere due insensibboli forestieri). E gli immigrati (mi pare siano in gran parte dello Sri Lanka) tutto fanno meno che disturbare. A meno che qualcuno non prenda come un oltraggio la vista di carnagioni più scure delle autoctone.
Per concludere: M. ci pare un luogo tranquillo. In compenso, il tuo post è comico e desolante. http://lucianoidefix.typepad.com

Anonimo ha detto...

Comico (tragicamente comico) è aver sentito la necessità di una delega alla Sicurezza per la città di M. Immagino già misure cautelative attuabili da subito e a costi contenuti: distribuzione, con la formula del comodato gratuito, di giubbini antiproiettile pieghevoli (tipo i vecchi K-Way) per gli impavidi che si avventurassero per il centro urbano dopo le sei di sera e di caschi per i pedoni in circolazione nell'insidiosa periferia; per gli immigrati disponibili all'integrazione, offerta a costo zero della prima seduta presso salone attrezzato alla decolorazione dell'epidermide, per renderli meno minacciosi, e per le gentili signore, utile corso di sartoria mirato alle tecniche di accorciamento e tintura dei vestiti così impudentemente lunghi e vivaci. Attivato dall'Università del Friuli, il corso di laurea breve in "Strategie per la Sicurezza nella città di M."
Ah, ho sentito Zapatero rispondere all'opposizione che chiedeva (udite udite) maggiore sicurezza, blocco delle immigrazioni, misure per eliminare il rischio clandestini. Sostanzialmente ha detto: non esiste alcuna emergenza sicurezza, il vero problema - ed è a livello internazionale - è quello economico; bloccare le immigrazioni è una proposta irrealizzabile e insensata; chiunque creda di avere la soluzione al problema dei clandestini dice il falso. E ora occupiamoci di cose serie. Por favor!

tic. ha detto...

Eh, beh...
Noi siamo specialisti a farci dare la linea dai nostri avversari.

E, secondo me, abbiamo introiettato alla stragrande il berlusconismo, se non altro come arte dell'annuncio e come narrazione.
Vedi ad esempio, per restare a noi, l'opera omnia del leggendario Presidente della nostra provincia. Che asserisce molto e affabula anche di più, e non si preoccupa manco per sbaglio di chiudere niente, alla facciaccia dell'etica della responsabilità. Basta promettere, annunciare. Basta un apparato simbolico.
Berlusconismo. Aveva ragione Gaber: io non temo tanto berlusconi in sé, temo il Berlusconi in me.

Gente in carriera da secoli. Da sempre sul ponte di comando.
Richiami diretti al popolo, lode dell'ignoranza (è così, è così), corsa al ribasso (con argomentazioni terribilmente autoritarie, del tipo: non si può fare così, perché non ti capiscono. Tu dici che è giusto? E che importanza vuoi che abbia, se è giusto o meno? Ti capisce o no, le gente? No? E allora politicamente quello che dici non vale un cazzo!
Ecco perché parlo di 'corsa al ribasso': una volta che entri in questo ordine di idee, è evidente che non puoi che sprofondare sempre di più), lode della furbizia, luogocomunismo (cose del tipo: "la sicurezza non è né di destra né di sinistra"), l'istinto di conservazione come indispensabile bussola della politica (non si dice MAI nulla che ti possa far perdere un metro nella corsa ad una sistemazione, non ci si imbarca MAI in battaglie il cui esito appare incerto).

Quando poi arrivano le batoste elettorali, perché arrivano, ci si stupisce delle batoste elettorali. Ma perché si perde? Chissà...

E siam proprio messi bene, Carla: non c'è che dire.

Anonimo ha detto...

Ma va? Credevo avessimo perso per il fatto dei gazebi! me l'hanno spiegato in tanti (e tutti autorevoli): ne avevamo di meno, o di meno belli, o meno grandi, o meno colorati, o meno puliti, o...

Anonimo ha detto...

W Zapatero!
Olè

tic. ha detto...

I gazebi?!?
I gazebi?!?

tic. ha detto...

P.S.
Quanto a Zapatero, io sono stato in grado di trovargli un difetto:
la sua band preferita sono i Supertramp.
Ma si può?

Anonimo ha detto...

Sì. Se a Trieste dicono "i auti" e "i euro" posso ben dire "i gazebi" (pron. gazebi).....
Niente da dire sui Supertramp: The Logical Song" sembra il diario di un ex giovane con ideali di sinistra approdato in qualche partito di governo...

tic. ha detto...

Ah, ma io non eccepivo mica sull'articolo...
Eccepivo proprio sui 'sti cazzo di gazebi in sé.

Quanto a Logical Song, controllerò sai?