Fra qualche giorno dovrebbe uscire Devi augurarti che la strada sia lunga, di Fausto Bertinotti (con Rina Gagliardi e Ritanna Armeni o forse Armani, visto l'argomento...).
La prima cosa che mi sento di dire è che sarebbe ora che 'sto fatuo citrullo la piantasse di citare i versi di Kavafis. Chi di gallina nasce convien che razzoli: uno come Fausto Bertinotti, per quanto mi riguarda, giusto dei libri di Sophie Kinsella può parlare.
Le anticipazioni della stampa raccontano di un giudizio ferocissimo su Romano Prodi: secondo l'ex presidente della Camera dei deputati il professore sarebbe infatti “il leader politico che in questi anni ha avuto la peggior parabola discendente”, un cattolico democratico, tecnocrate fin che vuoi ma comunque "contagiato dal dossettismo", trasformatosi, nel corso del tempo, in “uno spregiudicato uomo di potere”.
Secondo la portavoce di Romano Prodi, Sandra Zampa, «le parole di Bertinotti sollecitano un'unica risposta. Quella che il presidente Prodi usa in casi come questi: “de mortuis nisi bonum”». Dei morti non si può che parlar bene.
Ve la ricordate, sì, la battuta di Flaiano su Cardarelli, “il più grande poeta morente”, di cui l'infausto Fausto si appropriò per liquidare da par suo l'esperienza del secondo ministero Prodi, lo scorso anno?
La prima cosa che mi sento di dire è che sarebbe ora che 'sto fatuo citrullo la piantasse di citare i versi di Kavafis. Chi di gallina nasce convien che razzoli: uno come Fausto Bertinotti, per quanto mi riguarda, giusto dei libri di Sophie Kinsella può parlare.
Le anticipazioni della stampa raccontano di un giudizio ferocissimo su Romano Prodi: secondo l'ex presidente della Camera dei deputati il professore sarebbe infatti “il leader politico che in questi anni ha avuto la peggior parabola discendente”, un cattolico democratico, tecnocrate fin che vuoi ma comunque "contagiato dal dossettismo", trasformatosi, nel corso del tempo, in “uno spregiudicato uomo di potere”.
Secondo la portavoce di Romano Prodi, Sandra Zampa, «le parole di Bertinotti sollecitano un'unica risposta. Quella che il presidente Prodi usa in casi come questi: “de mortuis nisi bonum”». Dei morti non si può che parlar bene.
Ve la ricordate, sì, la battuta di Flaiano su Cardarelli, “il più grande poeta morente”, di cui l'infausto Fausto si appropriò per liquidare da par suo l'esperienza del secondo ministero Prodi, lo scorso anno?
Perché il professore, vendicativo e cattivissimo come sempre, non se l'è mica dimenticata, sapete...
Una prece, dai.
Una prece, dai.
5 commenti:
Dai, Tic, dimentica gli antichi livori e riconsegna il compagno Bertinotti al dimenticatoio che gli spetta di diritto.
Le uscite letterarie di F.B. rinverdiscono i fasti dell'antica rubrica di Cuore: "E chi se ne frega", non pretenderai mica che ce le leggiamo?
ma la mano sulla pelata è la versione di sinistra della mano sul mento?
un bizantino.
Credo di sì...
Serve a far pensare che quella testaccia sia pesante.
Invece è leggerissima!
La mano sulla fronte sta a rappresentare con evidenza plastica (nel senso di "materiale dervitao dal petrolio") la sofferta concentrazione dell'intellettuale davanti al peso della Storia (co' la esse maiuscola).
"dervitao" stava per "derivato"
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