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E – occhio a questa, occhio - «anche la sinistra non è stata da meno. Una forza politica – scrive Caselli - che ha sempre fatto della “questione morale” un punto (apparentemente) fondante, non dico che della vicenda dovesse farne una bandiera, ma quanto meno discuterne. Invece l'ha a dir poco rimossa. Anna Finocchiaro, ad esempio, ha liquidato come “inutile perdita di tempo la discussione sulle vicissitudini giudiziarie del senatore Andreotti"».
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E insomma, secondo Caselli, il terrorismo fu «un fenomeno subalterno alla società» - e perciò venne sconfitto - «la mafia invece detta spesso i tempi e i modi. E lo fa attraverso un complesso sistema di rapporti e favori. Interessi reciproci con il mondo che alla mafia dovrebbe essere esterno e ostile».
La conclusione? «Il re, qualunque sia il re, non ama apparire nudo. Fra destra e sinistra vi sono differenze abissali, dietro cui c'è però un filo comune: la politica, senza distinzioni, vive di consenso. Se il consenso rischia di affievolirsi per le inchieste che disvelano “troppa” collusione con la mafia, ecco che la politica, tutta la politica, finisce più o meno consapevolmente per non accettarle più».
Tutta la politica...
L'altro giorno, da qualche parte, ho scritto che “di dire le cose da politico io non ho più voglia". Perciò un mio caro amico mi ha dato del disfattista: secondo lui qualcosa si può ancora fare, attraverso l'azione politica, contro lo schifìo che ci opprime.
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Il punto qui (qui in talkischeap, intendo), però, è che Cosimo “visse sugli alberi”, sì, ma “amò sempre la terra”: questo almeno sta scritto su una stele che lo ricorda, nella tomba di famiglia...
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Ecco, io sarò pure un disfattista ma, dall'alto degli alberi, amo sempre la terra. E cercherò, in qualche modo, di fare sempre quello che ritengo essere il mio dovere di uomo e di cittadino responsabile...
Non riesco più a comprendere, ve lo confesso, ciò che vedo ogni giorno intorno a me - un'Italia cattiva, volgare, ignorantissima, violenta - ma non mi sono ancora rassegnato, no.
4 commenti:
Le ho dato del disfattista per come parla da non politico. Anzi, da non politico che ha fatto il politico ma ha mollato e quindi la sa lunga.
Per fare il proprio dovere in guerra non serve essere in prima linea, serve anche chi riempie le borracce e chiude bene il tappo.
Noi che viviamo la vita civile, sociale, compiamo il nostro dovere facendo bene il nostro lavoro, curandoci delle persone che abbiamo accanto.
Magari anche sollecitando una piccola analisi ad un amico, piuttosto che vedere un enorme potenziale buttato nel cesso degli atteggiamenti.
Per il resto, il mio universo non e' il Pd, non ho tessere. Si puo' tranquillamente tirare la catena su tutto, ma non ad alternativa zero. Nel deserto bisogna saper identificare acqua sporca e piscio.
Bentornato.
La Finocchiaro gode di buona stampa, ma io la trovo assai insidiosa per le sue innumerevoli ambiguità o (se vogliamo esser buoni) fiacchezze. Mi conforta vedere che anche una persona di valore conme Caselli la pensa così. Se la Finocchiaro (o altri politici, uomini o donne non conta, così discutibili) si candideranno alla guida del Pd, io (che non c'entro con questo partito) andrò a votare. Piuttosto per Franceschini. O per il commissario Basettoni.
C'è sempre uno più puro che ti epura:
http://torino.repubblica.it/multimedia/home/5970883/1/10
Ciò che mi ha deluso è ciò che già sapevo. LA Finocchiaro si è candidata alla presidenza siciliana ben sapendo che, sconfitta, sarebbe andata ugualmente in senato. Chissenefrega di sporcarsi le mani a fare opposizione a Lombardo. Ha timbrato il cartellino e se n'è andata. La stessa cosa che ha fatto Leoluca Orlando negli ultimi dieci anni.
Ditemi voi che credibilità può avere un politico simile.
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