Allora, visto che Dario Franceschini "rivaluta il Pci" di Berlinguer (e quello di Togliatti?) - vedi mai che alle prossime europee non lo si riesca a recuperare, qualche voto di stima a sinistra - io posso ben scriverlo, un post veterotestamentario, o premoderno che dir si voglia, nevvero? Bene, sentite un po'...
Noi possiamo candidare tutti i caleari e i colaninni che ci pare, cari compagni (...) e amici democratici: alla fine la Confindustria (il sindacato dei padroni: perché non torniamo a chiamarli così? Eh?) applaude solo papi suo e nessun altro. Tié!
Beninteso, possiamo candidare tutti i caleari e i colaninni che ci pare, certo, se il nostro comandante in capo è un povero fesso (vedi alla voce: 'Veltroni').
5 commenti:
Lo dico da grande ammiratore di Tic e del suo blog: non ho ben capito questo post.
E' che noi democratici dovremmo smetterla di fare i leccaculo con la peggior classe imprenditoriale dell'occidente (qualunque cosa significhi 'occidente', ma credo ci siamo capiti), Lucià.
Tra fare il veterocomunista (e che io non ami per nulla il marxismo dovrebbe essere noto) e andare d'accordo con 'sti cazzoni eversivi, tutta la vita Stalin.
Che orrida alternativa.
in questo caso sceglierei la mitica "terza via".
Tra correr e scampar...
No, questa è troppo bella... Dal Piccolo di Trieste del 24 maggio.
Titolo: Il Pd cerca consenso ma scrive ai defunti.
A caccia di voti nell’Aldilà. La ricerca del consenso pare quasi non avere più confini terreni. Questa volta è proprio il caso di dirlo, visto quanto accaduto in una casa di riposo di via Roma. Con estremo stupore, infatti, qualche giorno fa le operatrici hanno trovato nella casella della posta una serie di lettere indirizzate a ospiti della struttura decedute però ormai da qualche anno. Il contenuto delle missive? La pubblicità elettorale del Pd, con uno scritto firmato dal suo leader Dario Franceschini, in vista delle imminenti consultazioni per il Parlamento europeo. Un particolare quanto meno singolare si aggiunge a questa già grottesca situazione: «Le uniche lettere di questo tipo arrivate da noi e datate 15 maggio 2009 erano indirizzate a persone, tutte donne, che non ci sono più da almeno cinque anni - conferma Maria, una delle operatrici -. Chissà dove ha preso i nomi chi le ha inviate?». Il messaggio destinato alle elettrici passate a miglior vita si apre così: «Gentile signora (e poi seguono i relativi nome e cognome, ndr), le scrivo perché conosco bene la situazione in cui si trovano le famiglie italiane...». Sì, verrebbe da dire: quella in cui si trovano almeno alcune delle famiglie, evidentemente no. Anche perché il testo targato Partito democratico continua così: «...voglio prendere con lei direttamente un impegno...». Senza sapere, è chiaro, che quell’intenzione non potrà trovare un reale riscontro concreto. Ma chissà, magari da lassù qualcuno un’occhiatina alle urne la darà nelle giornate delle elezioni. Di certo, senza garantire un voto in più. Suona piuttosto beffarda, nella fattispecie, anche la formula scelta per il congedo finale nello scritto: «La saluto, augurando ogni bene a lei e ai suoi cari». Passi per i congiunti, ma per l’estinto c’è ben poco da augurare ormai, in effetti. «Nelle lettere firmate da Franceschini - aggiunge la signora Maria - si chiedeva insomma l’appoggio per le elezioni europee, con l’indicazione di esprimere una preferenza per una delle donne in lista»
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