A Verona, città situata ad est del lago di Garda, alle pendici dei monti Lessini (proprio nel cuore, quindi, del Reich millenario), la notte del primo maggio cinque subumani hanno pestato a morte un povero diavolo che ha avuto la disgrazia di trovarsi sulla loro strada.
Pochi episodi di cronaca, negli ultimi anni, mi hanno turbato così tanto.
Ho deciso di scriverne, in qualche modo, solo oggi. E siccome io non ho parole per dire quello che provo, ho deciso di usare le parole di un altro.
L'informazione è un romanzo del 1995 di Martin Amis. In Italia è uscito nel '96: lo trovate nel catalogo Einaudi.
A breve lo rileggerò.
Il suo incipit è una fucilata: "Le città di notte contengono uomini che piangono nel sonno, poi dicono Niente. Non è niente. Solo un sogno triste". Quello che viene dopo è al livello del miglior Bellow, o di Philip Roth. Fate la prova.
Cosa c'entra con il fatto di Verona?
Beh, c'è una scena del libro che chiunque l'abbia letto non può dimenticare. Richard, il protagonista, si trova nella cucina di casa sua, assieme alla moglie, un sabato mattina.
Lei gli legge un articolo di giornale che riporta un caso di cronaca efferato: due bambini scannati da uno sconosciuto a coltellate.
" 'Scusi! Scusi!', aveva gridato il bambino all'adulto sconosciuto nel parco giochi del quartiere. Anche il fratello del bambino era stato pugnalato a morte. Ma non aveva gridato: 'Scusi! Scusi!". Era più grande, e forse sapeva qualcosa che il fratellino ignorava. Tra le sue molte recenti retrocessioni, il perché ha perso il posto anche nel vecchio triunvirato poliziesco: come, quando, perché... Un investigatore del nostro tempo vi dirà che ben di rado si sofferma sul movente. Non serve. Gli spiace, ma non serve. Al diavolo il perché, vi dirà... 'Scusi! Scusi!', aveva gridato il bambino. Pensava di aver offeso e fatto arrabbiare il suo assassino in qualche modo, senza volerlo. Pensava che quello fosse il perché. Il bambino stava cercando un motivo, in quel parco giochi del nostro tempo. Ma non cercate. Non lo trovereste, perchè i motivi sono spariti. Scusate. Scusate ".
4 commenti:
Da anni ero incerto se leggere o no Amis e così ronzavo attorno ai suoi titoli.
Adesso mi hai convinto: se tu ne sei entusiasta, qualcosa di buono ci sarà.
(E domenica sul mio blog contraccambio parlando del ciclo di fantascienza/fantasy che sto rileggendo, con ammirazione ed entusiasmo non solo immutato ma crescente, per l'ottava volta in venticinque anni. Non dico quale ma anticipo solo che è praticamente semisconosciuto, pur premiatissimo e lodatissimo da critici e scrittori e appassionati, al di fuori dell'ambiente.)
Con Amis, comincio con questo? http://lucianoidefix.typepad.com/
Ottimo anche KOBA IL TERRIBILE, un saggio su Stalin.
Per ricordarci sempre che cosa è stato lo stalinismo e cosa è stata la Rivoluzione bolscevica (una delle peggiori nequizie della storia, a mio modesto e sindacabilissimo parere).
Vero è.
Di quello ne ho lette alcune parti. Però con me sfondava porte spalancate.
Nel senso che (come ti ho detto più volte) io sto a sinistra, ma non comunista e radicalmente visceralmente antistalinista.
Anche se sono in grado di distinguere tra la storia complessa (tragica & gloriosa) del PCI italiano e quella del PCUS sovietico. http://lucianoidefix.typepad.com/
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