domenica 9 marzo 2008

Shakespeariana

Il PD ha candidato Massimo Calearo, veneto, ex presidente di Federmeccanica.
Il PdL ha candidato Ettore Riello, veneto, amministratore delegato del Gruppo Riello (suo cugino Alessandro è presidente degli industriali del Veneto).
Entrambi nel collegio Veneto 1.
Scrive la (solita) Repubblica : “Una inedita disfida politica tra industriali, divisi sulle poltroncine di Viale dell'Astronomia, 'montezemoliano' l'uno (Calearo), dissidente convinto l'altro (Riello), con intrecci anche familiari. Già, perché i figli, Carlo Alberto Calearo e Gloria Riello, oggi poco più che ventenni, sono fidanzati dai tempi del Liceo”.

Sarà che siamo in Veneto, ma c'è venuto in mente il Bardo.
Montecchi e Capuleti in salsa confindustriale?
Speriamo bene per i ragazzi: che la tenzone tra i loro padri non li costringa a tenere i loro convegni amorosi solo di notte... Che Gloria Riello non abbia mai a dire, monologando: “Stendi le tue dense cortine, notte propizia all'amore, a chiudere le palpebre del giorno fuggitivo; così volerà il mio Romeo tra queste braccia, non visto e non fermato da nessuno. A illuminare i riti amorosi degli amanti, basta la luce della loro bellezza: ché se l'amore è cieco, la notte è il suo elemento. Scendi, notte cortese, sobria matrona vestita di nero, e insegnami a perdere una partita in vantaggio, dove sono in gioco due intatte verginità. Copri col tuo mantello nero il mio sangue selvaggio, che mi assale la guancia: il mio timido cuore, fatto audace, senta semplice e puro l'atto sincero d'amore. Vieni, o notte; vieni, Romeo; vieni, tu, giorno nella notte, che sulle ali della notte sarai come fiocco di neve fresca sul dorso di un corvo. Vieni, notte gentile, vieni, amorosa notte dalle nere ciglia; portami il mio Romeo; e se un giorno dovrà morire, prendilo e frantumalo in tante stelline; e ne sarà la faccia del cielo così ridente e bella che il creato non avrà più occhi che per la notte e si scorderà di adorare lo splendore del sole".

Si. Speriamo non debba mai dir 'ste cose, la Gloria.

Perché, ahilei, porta male.

P.S.
Beh? State ancora lì a chiedervi perché il PD (perché W.) abbia candidato Massimo Calearo alle politiche?
Ma è ovvio, no? Per dar modo a tic di scrivere queste cazzate.
Vi pare poco?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cercherò di essere diplomatico.
Dopo essere uscito dai DS al congresso di Firenze perchè non condividevo la scelta del PD (incerti sulla laicità e poco socialismo), ero vicino a Sinistra Democratica. Ma alle primarie sono andato comunque a votare Veltroni (che almeno sa leggere e scrivere, la qual cosa nella politica italiana non è per nulla scontata). Ero incerto su cosa votare alle elezioni ma poi le varie mosse (il modo bertinottiano-postcomunista in cui si è formata Sinistra Arcobaleno, la freschezza di Walter, i sommovimenti generali) mi hanno convinto a optare per il Partito Democratico.
E certe scelte (via De Mita, via i condannati, grosso ricambio di eletti, costringere la destra a rincorrere sulle mosse tattiche, alcuni principi molto netti) mi sono piaciute assai.
Altre invece (tipo Calearo...l'ho sentito a Ballarò mentre ero in albergo di sera, solo, tra un incontro e l'altro con le scolaresche della Basilicata ed è stato un momento di tristezza e di sconforto) mi hanno fatto cadere les pelotas.
Però con me stesso ho deciso così: penso che il PD sia un'insalatona con tanti ingredienti, alcuni mi piacciono molto, altri meno, Calearo è un capello che ho trovato attaccato a una fetta di pomodoro e dopo il primo attimo in cui stavo per vomitare mi sono fatto forza, ho tolto il capello, ho represso un secondo conato, ho ripreso a mangiare, ho respirato a fondo, bloccato il terzo conato, e via con la forchetta.
Anche perchè, se non mangio l'insalatona, come alternativa, ho solo il piatto dello chef, la nota "merdatona alla Silvio".
http://lucianoidefix.typepad.com

tic. ha detto...

Io, invece, ho aderito subito...
E, dopo tanti anni di politica attiva (nei DS: con più di dieci anni in consiglio comunale, tra capogruppo del partito e assessore alla cultura) devo dire che sono in grado di bermi serenamente(purtroppo, eh!) pure un Calearo (pare il nome di un aperitivo, non trovi?).

Non ho (e da molto tempo, ormai) un grosso rapporto col socialismo(problemacci culturali col marxismo, più che altro... Il resto è venuto a cascata).
Ormai la parola non significa granché: è soprattutto una bella (e pure brutta. Spesso...)storia, poco di più (on my opinion).
Se riuscissimo a fare del PD un bel partitone liberaldemocratico di massa sarei molto contento.

Detto ciò, abbiamo troppi carrieristi e fighetti. Poche teste che pensano.
Ciò mi preoccupa più della presenza del Calearo.