venerdì 7 marzo 2008

Crucifige!

E insomma, non so se avete seguito la storia della candidatura di Marianna Madia, capolista alla Camera nel Lazio per il PD, classe 1980.
Oggi su la Repubblica un articolo dal titolo Lo sfogo della Madia: “Mi hanno crocifissa”.
E si sfoga un bel po', la giovine Madia, in un dibattito al Teatro dell'Angelo, a Roma, moderato da Maurizio Mannoni del TG3: “Per aver detto che avrei portato in Parlamento la mia straordinaria inesperienza politica sono stata crocefissa”.
Il buon Mannoni (giornalista amico nostro... Di noi del PD: ci capiamo?) l'ha introdotta così: “Siamo solidali con te. A memoria mia mai nessuna candidatura è stata più vivisezionata della tua: studi, amicizie, amori. Se avessero fatto lo stesso con qualche affiliato alla camorra forse questo sarebbe un Paese migliore”.
Là!
Uno smash imperioso!
Il pubblico applaude caloroso (ma non troppo numeroso, dicono i cronisti: una settantina, i presenti) il magnifico gesto atletico del moderatore...
Il riferimento di Mannoni agli amori della giovine Madia ve lo spiego subito, così mi tolgo il pensiero. Anzi, ve lo faccio spiegare dalla Madia direttamente: “Mi ascolti bene: con Giulio Napolitano (quarantenne professore di diritto pubblico all'Università della Tuscia, n.d.r.) cominciai una storia sentimentale quando suo padre Giorgio era ancora solo un ex e illustre dirigente del PCI”.
Così ha dichiarato la brava giovine a Fabrizio Roncone del Corriere della Sera.
In rete, è vero, la signorina Madia è stata parecchio sputtanata. Da certi blogger molto cattivi (o solo molto attenti?).
Ad esempio, nullo.ilcannocchiale.it, che scrive: “Il Partito Democratico è il partito del cambiamento, dei giovani, delle donne: allora ecco una giovane donna senza una storia, for a change. (...) Peccato però che Marianna Madia Veltroni non l'abbia trovata in fila al supermercato: no, Marianna Madia è figlia di Stefano Madia (...), attore (“Caro papà”, “Il miele del diavolo”) prestato alla politica, consigliere comunale a Roma con una lista civica per Veltroni fino alla morte, nel Dicembre del 2004. Insomma Marianna Madia è l'orfana di un amico di Veltroni. Non sorprende che il buon Walter si sia sentito in dovere di prendersi cura della figlia dell'amico morto – quando poi c'è di mezzo il cinema...”.
Racconta la giovine al Corriere della Sera che “due settimane fa, squilla il telefonino. È Veltroni. Dice di avermi seguita negli ultimi tre anni e...”. Chiede Fabrizio Roncone: “Come nasce la sua amicizia con Veltroni?”. La sventurata risponde: “Walter partecipò al funerale di mio padre Stefano. Sostiene di essere rimasto colpito dal piccolo discorso che feci alla fine, ma io nemmeno ricordo di aver parlato...”.
E l'intervistatore, di rimando, liricamente sfottente: “Il dolore di un funerale può cancellare pezzi di memoria”.
“Infatti... Comunque poi Walter mi convoca al Loft. E mi spiega che pensa a me, per una candidatura importante. Dice che mi stima”. Capite? La stima, Walter.“Io lo ascolto e so di fare un sacco di cose che mi piacciono... Però quest'idea del PD, l'idea di una politica nuova, rapida, responsabile, decisionista, è subito molto...”.
“Molto?”.
“Ha presente la seduzione?”.
“Discretamente...”.
“Ecco, io subisco la seduzione di questo nuovo orizzonte politico”.

Sedotta, insomma, la giovine. E, per fortuna sua, non abbandonata. A Panorama.it dichiara: “Se una come me è stata chiamata per questo ruolo vuol dire che è in corso una rivoluzione. Una rivoluzione dolce”.
Ecco, qui mi trovo a dissentire dalla giovine rivoluzionaria Marianna. Lasciamo stare le rivoluzioni, dai: diceva quella canaglia di Mario Missiroli che “in Italia non si può fare la rivoluzione, perché ci conosciamo un po' tutti”.
La giovine Madia (ah si: tra le altre cose, è pure nipote dell'avvocato romano Titta Madia. Ne avrete sentito parlare, ultimamente: è il legale di Mastella e della di lui signora) è una che ha studiato economia (e a 27 anni già viene definita 'economista'. Anzi, 'giovane economista', pensate un po'), è da un po' che lavora (pure in tivvù: collabora con Minoli a Rai Educational), si presenta bene. Io a questo punto son solo curioso di vederla all'opera. E giuro che non mi importa niente di chi è figlia, nipote, amica ed ex fidanzata. Davvero. Sarà eletta di sicuro (questo non si discute, si sa) e avrà modo di mostrare a tutti i suoi occhiutissimi critici cosa sa fare.
Solo, lasciamola perdere, la rivoluzione (ancorché dolce), ché io sono un uomo d'ordine con una vecchia simpatia per il Partito Repubblicano e perciò mi spavento facilmente.
Concludo dicendo che non credo che Marianna nostra sia stata crocifissa per aver incautamente affermato che avrebbe “portato in Parlamento la sua straordinaria inesperienza politica” ma, ehm, appunto per qualcos'altro...
Almeno lo spero, datosi che io (voglio parlar chiaro) la trovo onestissima, quell'uscita “da tutti giudicata infelice” (parole della Madia).
Conosco infatti un sacco di “giovani” militanti del PD che alla loro “straordinaria inesperienza politica” non sanno proprio dare il nome giusto. Uomini e donne (tante, sapete? Tante, le donne...) bravissimi e bravissime a raccontarsela e magari a raccontarla urbi et orbi, ma vuoti (a perdere o a rendere?), vuoti da far spavento.
Gente fatta abile, e arruolata, magari solo per sostenere la carriera di qualche cacicco locale del PD (non importa se proveniente dal PCI via DS o dalla DC via Margherita) di lunghissimo pelo sullo stomaco; gente in seguito promossa (dopo aver più o meno diligentemente svolto il compitino assegnatole, beninteso) solo perché i Valori (Valori come la gratitudine. E in maiuscolo, 'Valori': avrete notato...), in politica, sono importanti, come no, e una mano lava l'altra.
Gente pulitissima, perciò. Ed elegantissima. E politicamente correttissima. Molto, molto attentissima alla propria immagine (sono orgasmi squassanti, quando si finisce sul giornale locale...): perché un'immagine bella e vincente, si sa, costituisce un investimento per il futuro.
Gente, insomma, che funziona veramente alla grande, davanti a uno specchio.
Ma che io non riesco proprio a digerire, si sarà capito.
Chissà perché... Sarò poco moderno?
Perciò ho apprezzato molto il candore della giovine Marianna, che ammette serenamente di non capirci niente, di politica. Se solo penso a certi (democraticissimi) tuttologi all'oscuro di tutto, questa futura parlamentare che ammette serenamente di essere (non di sentirsi, no: proprio di essere) un agnellino in un mondo di lupi mi pare una bella trovata.
Perciò, in bocca al lupo per il tuo lavoro, cara Marianna...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E bravo Tic. Ben detto. Anche ieri il buon Gasparri ha criticato il Partito Democratico per la sua scelta delle candidate.
E ha ragione, e che si fa così? E che, adesso le si candida senza neanche chiedere un pompinetto, una sveltina? E dove siamo? Suvvia, tornate seri, cari signori del PD, scrivete anche voi il vostro bel pezzettino di carta con le raccomandazioni delle attricette e non fatemi più vergognare, va bene?

tic. ha detto...

Ah, Gasparri...
AMO i suoi sguardi in tralice.
Cabarettisticamente parlando, un vero leader.
Eia eia...

Anonimo ha detto...

EH NO CARO TIC!

"SANZIONAMI QUESTO", piuttosto!!!