martedì 23 ottobre 2007

Nel Paese dei fregnacciari

"L'Italia non è un Paese povero. E' un povero Paese."
(Charles De Gaulle)

Oggi su "la Repubblica" Filippo Ceccarelli racconta una storia molto istruttiva.
Nel 1973 ci fu uno sciopero generale dei lavoratori delle costruzioni. Il capo della Digos a Roma, Bonaventura Provenza, e il questore Giuseppe Parlato incaricarono in quell'occasione un giovane funzionario della Ps, Carlo De Stefano, di contare - letteralmente - quanti fossero gli scioperanti presenti nel luogo della manifestazione. Che era Piazza San Giovanni in Laterano.
Come fare?
De Stefano, futuro e attuale direttore dell'Ucigos, escogitò allora un metodo che fece di lui, scrive Ceccarelli, "il maggior conoscitore delle piazze romane, vuote e piene, deserte o stracolme che siano". Si trattava di calcolare la metratura esatta di uno spazio e di misurarne poi la densità. In ogni metro quadrato possono stare, in genere, dalle tre alle quattro persone: dato incontestabile, stante l'impossibilità per dei corpi solidi di compenetrarsi. De Stefano cercò di tener conto anche di altre variabili: la posizione del palco degli oratori in Piazza San Giovanni (che può essere più o meno vicino alla Basilica), la dislocazione della folla nelle vie laterali, l'ampiezza e la velocità del corteo (Ceccarelli, en passant, fa notare che i cortei di un tempo erano più compatti di quelli odierni, sfilacciatissimi invece). Sotto quest'ultimo aspetto va rilevato che il parametro di raffronto è il tempo di deflusso dello Stadio Olimpico (80 mila posti) dopo una partita di grande rilievo (mettiamo Roma-Lazio).
Tutti questi elementi devono poi essere messi in relazione con l'afflusso dei pullman (calcoliamo 50 persone a pullman) e dei treni straordinari (13 carrozze fanno tra le 700 e le 900 presenze).
De Stefano - che non potendo usare un elicottero scrutò il tutto da un terrazzo - comunicò perciò a Provenza e Parlato che quel giorno del 1973 i partecipanti alla manifestazione di Piazza San Giovanni erano dagli 80 ai 90 mila. Il sindacato, quella volta, ne dichiarò 300 mila.
Quindi da allora SI SA che Piazza San Giovanni in Laterano - ma deve essere proprio stracolma - ospita al massimo 150 mila individui. Non ci sta perché non ci può stare, dunque, il milione e mezzo di persone dichiarato dagli organizzatori del Family day dello scorso maggio.
Altri dati? Piazza Navona può contenere tra le 80 e le 90 mila persone. Piazza del Popolo 60 mila. Il Circo Massimo NON RIESCE proprio ad ospitare più di 300 mila unità, a dispetto dei tre milioni propagati dalla Cgil in occasione della manifestazione contro le modifiche al mitico articolo 18 (ma chi se lo ricorda?) del marzo del 2002. Annota il brillante (pure troppo, a volte) Ceccarelli: "Fu quella certamente fra le più affollate manifestazioni della storia repubblicana. Eppure, rispetto ai criteri di comunicazione propagandistica, per non dire bugiarda, ciò che più fa riflettere è che il coefficiente di scostamento numerico è passato da uno a tre degli anni sessanta a uno a dieci di oggi".
Un'ulteriore cifra truccata? Alleanza Nazionale due settimane fa ha dichiarato che alla manifestazione del Colosseo ha partecipato mezzo milione di persone. Secondo il metodo De Stefano si può dire che erano 70, al massimo 80 mila.
E per finire in gloria, "Siamo un milione!!!!!" (e un sapido "sti cazzi" ce lo metto proprio volentieri) ha gridato qualcuno dal palco della GRANDE MANIFESTAZIONE POPOLARE DELLA SINISTRA RADICALE ANZI DELLA VERA SINISTRA in Piazza San Giovanni sabato scorso. In realtà coloro che non sono disposti a transigere erano tanti, certo: ma non più di 150 mila.
Concludendo? Beh, concludendo in Italia abbiamo una stampa che certi calcoli finge di non saperli fare (Ceccarelli costituisce eccezione, ovviamente) perchè non è abituata a far domande ai politici, di sinistra o di destra che siano. Quindi i suddetti politici, di sinistra o di destra che siano, possono tranquillamente mettersi a fare a gara a chi la spara più grossa essendo ben certi che ogni cazzata passerà impunita.
In coda, Fulco Pratesi: "Consiglio a tutti coloro (organizzatori, cronisti, autorità) che parlano di un milione di partecipanti a questa o quella manifestazione di piazza, di assistere un giorno ad una partita di pallone nello Stadio Olimpico di Roma (...). E poi di calcolare quanto spazio può occupare in città una folla pari a 12 volte il pubblico di tifosi che riempie le gradinate dello stadio (circa 100 ettari). Se veramente si volesse sapere quanta gente è scesa in piazza basterebbe utilizzare il sistema usato dagli ornitologi per calcolare il numero degli individui in uno stormo di uccelli. Scattare una foto dal cielo, suddividere la folla in quadrati equivalenti, contare quante persone sono presenti in un singolo quadrato e moltiplicarle per i quadrati. Troppo difficile?".
Domanda retorica. Credo infatti che Pratesi sappia che dei fatti, in Italia, non importa un cazzo a nessuno.
Il nostro povero Paese: gli Stati Uniti della Fregnaccia.

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