Warren Zevon, Excitable Boy, 1978
Well, I went home with the waitress
The way I always do
How was I to know
She was with the Russians, too.
I was gambling in Havana
I took a little risk
Send lawyers, guns and money
Dad, get me out of this.
Avviso ai naviganti: blog vagamente di sinistra. Quindi molto (ma veramente molto, ostia!) distante dal popolo. Snobismo a pacchi, dunque: avrete inteso...
26 commenti:
Non ho nulla di Zevon.
Anche se lo conosco, almeno un po', grazie a Springsteen.
Ho "Sentimental hygiene", ma a parte la title track e "Boom Boom Mancini" non ricordo altro...
Wow dev'esser un discon visto che nessuno se lo fila
Yod, esistono meraviglie sconosciute ai più.
Io ho appena scoperto "Roland The Headless Thompson Gunner" (grazie della dritta, Tic) e penso che me ne ricorderò.
:-)
Per trovare musiche e dischi splendidi (lo stesso vale per i libri, per i film e per le persone), basta spostarsi dalle strade più illuminate dalle luci del successone e guardarsi in giro, nei vicoli in penombra, nelle piazzette sconosciute, nelle viuzze poco frequentate: si fanno incontri meravigliosi.
Il punto è che bisogna avere curiosità, passione, disgusto per le mode, indipendenza di giudizio.
Ehehehehe.... Son malvagia...
E forse per caso o forse per amore, la parola d'accesso è "lerce"
Per i libri Tic legge solo la quarta di copertina e poi ci propina un lunghissimo post.
Per i dischi come fa? Un'occhiata e alla copertina, ai i titoli dei brani e via.
Io trovo sempre (qua nel blog di Tic) parole d'accesso ammiccanti. E' lui che, in un qualche modo,ha programmato la cosa? Invece in altri blog le lettere sono solo e sempre un ammasso casuale.
Qui al contrario formano spesso un senso compiuto o parodistico.
grandissimo! Liam
"Sotto le mie copertine" ha un senso compiuto. Da adolescente rubava nel portafogli della madre, martire addolorata, e tornava a casa con buste contenenti 10/15 LP. Non potendosi giustificare sulla provenienza del denaro veniva regolarmente cacciato di casa sotto la neve con una scatola di cerini.
Lui si rifugiava nel sottopasso della stazione e unendo le copertine di cartone dei dischi si riparava dal freddo.
Warren Zevon lo metteva sotto la testa come cuscino, ecco perche' lui se lo ricorda bene.
Montale mi ha tolto le parole di bocca.
Comunque sottolineo che ciò che è stato riportato da MB e il sig. Luciano (a volte) è vero, se non fosse che per Tic è una sorta di fobia: se un miliardo di persone ascolta un bel disco, per lui è un disco di cacca. Viceversa, un disco che vende due copie e di cui lui entra casualmente in possesso è un capolavoro dimenticato.
Ah, anche ciò che scrive diogene è la sacrosanta verità.
Rendiamo pubblico uno dei grandi misteri di casa tic: quanti dischi ha? mille? milleedue? ok, ha milleedue CA-PO-LA-VO-RI!
Io vorrei chiamare quello li'... quello che fa Voyager, che parla di misteri, uno di quelli insomma... Mi sono sempre chiesto: come fa? Mai che avesse ascoltato un brano, piacevole, poi comprato il disco, ascoltato un po'... e poi avesse detto: "...mah... un po' una merda, sembrava meglio. Pazienza, 15 carte buttate via"
Un po' come ad ogni altro umano.
MAI
E' che si può andare d'accordo solo con le "minoranze".
Lo snobismo è scritto nel DNA.
Io di dischi che hanno venduto tantissimo ne avrò al massimo una decina, e quelli che mi dicono qualcosa sono ancora di meno.
Uno è "Born to Run", per dire.
Ora, va bene leggere più o meno gli stessi libri, ma amare anche, dal primo all'ultimo, gli stessi dischi...:-))
Ieri a Udine ho visto il concerto di Steve Winwood e della sua formidabile band (oltre a lui a piano e organo e in due pezzi alla chitarra, c'erano un chitarrista, un batterista, un percussionista e un sassofonista/flautista, niente basso). Il risultato sono stati 110 minuti di calda tavolata apparecchiata con rock, blues, funky, soul, jazz, pop.
Offesissima per essere stata redarguita da Tic avevo deciso di non intervenire più in 'sto blog snobboso dellostia (per dirla come Tondelli), invece lo faccio per sottolineare due cose:
1) Montale ha ragione. Ogni volta che Tic finisce un libro dice il suo "Be-li-si-mo". Poi magari me lo regala e di ciofeca trattasi (cifr. Il viaggio di Felicia: bella schifezza portasfiga).
2) Quoto MB: avrò letto migliaia e migliaia di libri negli ultimi 20 anni, ma quelli che ho sentito il bisogno di avere a casa (peraltro uno, introvabile, rubbbato da una biblioteca poi rimborsata con donazione anonima - il sig. Uccheddu se passa di qui sa di che parlo) sono una ventina, non di più. Gli altri, piacevolmente dimenticati, a parte qualche frase o situazione rimasta in testa.
@ Montale: Giacobbo, si chiama. Giacobbo. Braccia rubate alla raccolta differenziata.
Tic non legge! Spilucca qua e là!
Comunque Roberto Giacobbo è un mito (ma non si chiamava Sandro?).
Il giusto esegeta è tale Davide La Rosa, che ci ha fatto un fumetto on-line, secondo me assolutamente da vedere.
;-)
Come dice Giacobbo nel fumetto, sono trasecolata addosso leggendolo. Splendido! Un caro saluto a te e a tutti gli amici di Voyager.
Roberto Giacobbo, caro Marco.
E Sandro GiacobbE.
E se parlando di Warren Zevon siamo arrivati a Sandro Giacobbe, vuol dire che si stanno approssimando gli ultimi giorni di Pompei.
Visto il tuo ultimo post, direi "gli ultimi giorni di poppei"...
:-P
P.s. Sandro Giacobbe era un "joke", ovviamente.
P.s.2: e se invece fossero "gli ultimi giorni di Popeye?"
Per essere partito da un disco che (stando agli intervenuti) nessuno (eccettuato Tic) ha mai ascoltato, i commenti sono stati tanti.
Anche se partire da Zevon per finire a Giacobbe, è mostruoso.
Si potrebbe reintitolare il post: SOTTO ZEVON.
Forse sarà enciclopedico nell'ascoltare musica e riferire di ciò, ma vicino alla tazza del cesso penso abbia una bella pila di libri (con interclusi i soliti giornaletti porno).......tutti B-E-L-L-I-S-I-M-I-I.
GOFFREDO
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