L'altro giorno, in libreria, mi è capitato di sfogliare “Manuale per sopravvivere agli zombi” di Max Brooks (è il figlio di Mel, e dal padre ha ereditato senz'altro l'attitudine al cazzeggio selvaggio) e mi ci sono fatto sopra un sacco di risate. E' un classico manuale di sopravvivenza che si propone di insegnare al lettore che fosse interessato come sfuggire, appunto, al contagio dei morti viventi. Se mai decideste di leggervelo non ci troverete una narrazione: nel libro di Brooks non c'è una trama né ci sono dei personaggi. C'è solo didattica pura per sette capitoli che appaiono tanto più esilaranti quanto più l'autore pretende di fornire una trattazione serissima ed esaustiva del fenomeno zombi (come dire che per cazzeggiare al meglio bisogna far le cose con molto, molto metodo).
Si va dal capitolo “I non-morti, miti e realtà”, di raffinata acribia filologica a “Tecniche di combattimento”, “Difesa”, “Attacco”. Davvero impagabili, poi, sono i consigli su “Come vivere nel mondo dominato dagli zombie” e, dulcis in fundo, una storia documentatissima dei più celebri attacchi zombie sulla terra a partire dal 60.000 a. C. al 2002 d.C.
Se proprio bisogna fare un appunto al lavoro di Max Brooks (che acquisterò e poi leggerò con l'impegno che richiede e merita) è che vi è assente qualsiasi riferimento a Fausto Amodei e alla sua “Per i morti di Reggio Emilia”.
Forse qualcuno di voi conosce la canzone (io purtroppo si...): una roba deprimentissima, con una melodia in equilibrio assai precario tra il marziale e il funereo, retorica e quaresimale la sua parte oltre che vagamente (ma neanche poi tanto vagamente, a ben vedere) menagrama. Della serie: aita, aita! Arriva la sinistra, arriva la sinistra!!! Svelti, svelti: toccatevi i coglioni, che porta male!
C'è gente che ancora la canta senza sentirsi ridicola: posso testimoniare.
Cuccatevi perciò tutto il testo, chè qui, lo sapete, siamo seguaci del Divin Marchese.
teniamoci per mano in questi giorni tristi:
Fantastici!
Pensate: in Italia, ben otto anni prima di George Romero e del suo straordinario, seminale, “La notte dei morti viventi”, Fausto Amodei si inventa una storia da brividi che mescola, in maniera davvero stupefacente, horror e politica. Il tutto, incredibile dictu, in soli tre versi. Un haiku di sfrenata, pazzesca creatività. Glielo avessero detto, a Max Brooks, ci avrebbe scritto sopra pagine, pagine e pagine: ne sono più che convinto. Voi sapete, non è vero, quanto gli americani amino l'horror all'italiana: ne fa fede, ed è solo uno dei tanti esempi possibili, il Quentin Tarantino innamorato perso dei film di Mario Bava e di Lucio Fulci.
Fausto Amodei è stato perciò, indiscutibilmente, un vero precursore. Chissà se già sapeva, il genio, che cos'è il solanum (cfr. Max Brooks: il solanum è il virus che provoca il fenomeno dei morti viventi).
Ma a questo punto, everything is possible.
15 commenti:
Aahahahahahahahaha. Mitico (Brooks junior intendo, un po' meno il Carlo Verdone della chitarra)!A parte gli scherzi gli zombi mi hanno sempre affascinato. Sarà per questo che continuo a seguire le vicende del nostro parlamento invece di emigrare all'estero? Può darsi...
Certo che è per questo, caro amico... Per che altro, sennò?
una cosa è sicura lei a reggio emilia non sarebbe morto.
sarebbe stato al cinema a vedere un film della factory di corman.
chissà poi, a tarda età, avrebbe scritto un libro molto divertente su come sopravvivere a tambroni.
Eh, beh... E' vero, lo ammetto.
Tra una manifestazione politica e un film di Corman, tutta la vita - ma proprio tutta - Roger Corman.
In futuro scriverò senz'altro qualcosa su 'Contessa', demenzialissimo inno da corteo scritto da uno dei comunisti più efferati di ogni tempo: Lavrenti Pietrangeli, ovvero l'anima nera di Josip Vissarionovic Costanzo. Della serie: a sinistra si, ma paga Silvio.
E magari anche qualcosa su uno dei peggiori crimini del comunismo: gli Inti Illimani.
Non si permetta di toccare un mito degli anni zezzanta. Avevo 6,7,8 anni quando frequentavo il FGCI di Trieste ed il suo cineforum di via Madonnina. Ricordo scampagnate e partite di pallone sul carso ma anche raccolta di medicinali e recupero mobilia da destinare ai ceti meno abbienti.
A me interessavano le gite, i film di zanna bianca, i gelati... abbiamo anche girato un film, con boss della malavita, una bisca... io portavo i soldi del monopoli per la bisca.
Percui non mi tocchi gli intimi illimani!
Gli Inti Illimani ai bambini?!?
Roba da telefono azzurro!
io invece, da piccolo frequentavo la FIGC...e non mi tocchi queste canzoni di lotta e popolari. Sappiamo che lei è molto elitario...sappiamo...
Concordo sugli Inti Illimani. Mandarli in giro per il mondo a strombazzare le loro tristissime canzoni è stato uno dei peggiori crimini di Pinochet.
lei tic sta pericolosamente virando veso il giulianoferrarismo,
malattia senile del post-ex comunismo.
ci ha inzuppato il pane con quelli che cantano contessa o crede che quelli che l'hanno ripetutamente eletta fossero tutti azionisti?
piuttosto che sugli inti illimani, che almeno poi sono tornati in cile, punterei l'attenzione sui nomadi...
Arggggg! I Nomadi! Ahhhhhhahahahahahahahahargggg! I Nomadi. Quelli che hanno scritto l'inno ufficiale del cattocomunismo (DIO E' MORTO).
Si, si... Mi capiterà senz'altro l'occasione di maramaldeggiare sui Nomadi, si.
Quanto al resto, mai amato Ferrara. E' uno che manifesta sempre e solo una cosa: la tipica violenza iconoclastica dei preti spretati. E io non amo i preti (è noto): manco spretati.
Quanto ai compagni, io ai compagni non ho mai raccontato stronzate. Né ho mai mentito: quello che c'era nella mia barca lo hanno sempre saputo.
Ho invece conosciuto comunisti di lunghissimo corso che non si facevano nessun problema a cagare in testa ai loro compagni(a quelli più semplici e più miti, in genere).
Io ho sempre odiato certi paraculi.
E certo luogocomunismo.
La sinistra italiana è da secoli che dice sempre le stesse stronzate retoriche e mi sono rotto i coglioni di sentirle.
Non si tratta di giulianoferrarismo.
Solo, basta con la pigrizia mentale. Basta con le sacre icone da adorare senza discutere (dal Che Guevara a Berlinguer). Basta con i miti a prescindere. Basta. Basta. Basta. Che non ne posso più.
ma sì basta!
hasta la victoria forse!
l'ho sempre detto io .. quel giorno che davano fuori le ricevute in cambio dei cervelli Tic e diogene erano ammalati e sono rimasti a casa..
Lei ci vuole troppo bene, caro amico...
il grinch non era quello che in america vinceva un italiano repubblicano ma anche democratico?
Oh, yeah...
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