Oggi, su Repubblica, Massimo Bucchi se n'è uscito così: «A sinistra qualcuno è convinto che sia la gente a dover rappresentare i partiti».
A mio parere è il miglior editoriale sulle pene del Pd (e annessi e connessi) che sia uscito da secoli a questa parte. Il bello è che lo si può leggere in vari modi. Come uno sberleffo alla pigrizia intellettuale (in certi casi pure fisica) dei gruppi dirigenti (vabbè...) di quel poco che resta della sinistra italiana, semplicemente; oppure come una critica, ferocissima, all'ideologia del gentismo che pure a sinistra di Silvio Berlusconi ha mietuto moltissime vittime.
A me ha ricordato un vecchio aneddoto.
A mio parere è il miglior editoriale sulle pene del Pd (e annessi e connessi) che sia uscito da secoli a questa parte. Il bello è che lo si può leggere in vari modi. Come uno sberleffo alla pigrizia intellettuale (in certi casi pure fisica) dei gruppi dirigenti (vabbè...) di quel poco che resta della sinistra italiana, semplicemente; oppure come una critica, ferocissima, all'ideologia del gentismo che pure a sinistra di Silvio Berlusconi ha mietuto moltissime vittime.
A me ha ricordato un vecchio aneddoto.
Si racconta che un giorno un dirigente periferico del glorioso (da me venerato) Partito Repubblicano ebbe la pessima idea di farsi scappare davanti ad Ugo La Malfa una cosa del tipo: "Non abbiamo ancora deciso, sa? Dobbiamo sentire la base". E La Malfa, di rimando: "Tu alla base devi andare a dire, non sentirla. E se ti dà torto, ti dimetti: altrimenti che razza di politico sei?".
Questa l'avevo già raccontata in un post del 4 dicembre 2007 (un cazzeggio su Ségolène Serracchiani. O su Debora Royal: non ricordo bene).
Valeva la penna di farlo nuovamente, secondo me.
En passant: Ugo La Malfa non ci sarebbe mai andato, a Sanremo.
Questa l'avevo già raccontata in un post del 4 dicembre 2007 (un cazzeggio su Ségolène Serracchiani. O su Debora Royal: non ricordo bene).
Valeva la penna di farlo nuovamente, secondo me.
En passant: Ugo La Malfa non ci sarebbe mai andato, a Sanremo.
13 commenti:
Esperienza personale nel mio stra-stra-piccolissimo.
Un paio d'anni fa ho aperto a Roma un forum di escursioni in bicicletta, ad oggi ha più di 450 iscritti e diversi amministratori, e "muove" ben più di una cinquantina di persone a settimana in uscite di differenti tipologie.
Un paio di settimane fa si è sollevata la questione di suddividere le proposte per grado di difficoltà (essendo aumentate per numero e tipologie).
Sapendo che ci si sarebbe avvitati in infinite discussioni e distinguo, ho preso e l'ho fatto, aprendo una duscussione ex-post del tipo: "vi è piaciuto?"
Ora uno dei frequentatori più assidui mi ha detto: "tu fai tanto il democratico, ma poi fai e disfi come te pare...".
Io gli ho risposto che ho fatto quello che "sentivo" fosse meglio per il forum, e se ci fossimo messi a discutere non saremmo riusciti a cambiare nulla. Il loro giudizio "democratico" me lo avrebbero dato dopo: se non si fossero trovati meglio mi avrebbero sempre potuto buttar fuori a calci e rimettere tutto com'era prima.
Questo è il mio modo di far funzionare le cose. Alla fine ci devono essere persone che spendono il proprio tempo e la propria intelligenza ad immaginare mondi diversi, e quelle persone devono essere in grado di realizzarli e regalarli agli altri. Il giudizio migliore viene dall'esperienza, non dai ragionamenti astratti e dalle elucubrazioni, soprattutto per chi al ragionamento non è molto versato.
La Malfa non andava a San Remo, ma al massimo ha preso il 3,9% e stava al governo con Nicolazzi, Gava, Andreotti and so on.
Marco
E chi è che non ha fatto affari con Andreotti?
Forse persino io, e magari pure tu.
Li ha fatti pure il mito Berlinguer, no? Dunque perché non io? Perché non tu?
Tra l'altro, La Malfa a Berlinguer e ai comunisti non voleva male, anzi.
Invece voleva male a Craxi, che in privato chiamava 'quel miserabile'.
Lo sapevi?
Peccato avesse solo il 3,9 per cento.
Peccato per la sinistra, intendo.
è così assurdo pensare che, in realtà, la sinistra sia al governo, in italia?
con il funzionariato ex socialista massimalista o riforista.
con gli intellettuali e giornalisti ex-traparlentari.
con il "popolo" finalmente libero di manifestare la sua beceraggine senza il filtro del P.C.I.
(oggi son di cattivo umore, domani, forse, passa)
Tranquillo, tranquillo. Questa era bellissima.
Roba da Goffredo Fofi.
Lei mi diverte nelle sue isterie. La gente non esiste, io sono gente, la gente non si ascolta, non si va in fabbrica ad ascoltare la gente, si va in fabbrica ad ascoltare i problemi della gente (secondo lei andando ad ascoltare la gente fuori dalle fabbriche all'alba di cosa le parleranno? di juve?), non si ascolta la base, alla base si parla (di che se non la si e' ascoltata prima?)...
Ci sono sordi che sanno rispondere, perche' la domanda la vedono. Almeno la capacita' di osservare e governare il movimento, potrebbe essere una dote utile.
Lei mi ricorda Bisio quando raccontava di aver imparato a scrivere prima di aver imparato a leggere, cosi' scriveva delle cose ma poi non sapeva cosa. Si rilegge?
Su Bucchi fornisce due interpretazioni: la prima verosimile, la seconda secondo me tirata per i capelli, ma mi rendo conto che e' l'interpretazione piu' utile. Ai gruppi dirigenti.
Lei qui mi fa un po' il demagogo...
La politica dovrebbe essere pedagogia. Il resto a me non interessa.
Mai mitizzata, la gente.
Io, sa, non sono gente. Lei nemmeno. Io sono una persona, come lei.
Credo che la sinistra dovrebbe occuparsi di chi ha di meno. Punto.
Parlando un buon italiano, possibilmente. Una volta usava così.
Se poi la gente non capirà, pazienza.
Fai quello che devi, accada quello che può.
(le faccio notare una sottigliezza che le è sfuggita: La Malfa dice che se la gente ti dà torto TI DEVI DIMETTERE: una cosa ritagliata su misura dei 'gruppi dirigenti'? Siamo sicuri?)
Infine, per osservare e governare un movimento, basta dire quello che la gente (che in questo caso ci sta tutta) vuole sentirsi dire, naturalmente.
Ma non è necessario un gran gruppo dirigente, per questo. Basta e avanza quello leghista.
Concludendo: l'Italia andrà definitivamente a puttane.
A piazzale Loreto sarà pieno di gente.
Ma sa cosa le dico? Non mi conforta per niente sapere che appeso non ci sarò io.
Infine: l'italiano è una bella lingua. Le parole hanno un senso.
Un peso. Un gusto.
DIALOGO tra un Politico e la Gente.
Politico - Ciao, Gente. Sono venuto da te per sapere cosa devo fare una volta eletto. Dimmelo, dai...
Gente - Eh?!?
Politico - Cosa devo fare una volta eletto?
Gente - Scusa, ma perché dovrei votare per uno che non sa cosa fare, una volta eletto?
Politico - Perché io sto dalla parte della Gente. Perché io faccio tutto quello che mi dice la Gente.
Gente - Ah, sì?
Politico - Si si!!!
Gente - Ma proprio tutto tutto tutto?
Politico - Certo!
Gente- Allora prova un po' ad andarmi a cagare.
Sarebbe forte, no?
Peccato che la Gente sia così intelligente solo nei comizi di Tremonti (Venerdì 26 marzo al Teatro Nuovo di Torino, parlando dopo Bossi, il Giulio dei conti ha dichiarato: "Noi siamo gente semplice, poche volte ci capita di leggere un libro...". Non è vero, si sa. Tremonti è uno che ha letto moltissimo, legge moltissimo e leggerà ancora moltissimo. Ma i suoi polli li conosce bene, niente da dire: sa quanto la Gente sia intelligente)
Non so...
L'altro giorno una certa ragazza mi ha chiesto: "Ma perché io dovrei votare per uno che è peggiore di me?".
Già: perché?
Io non ho saputo rispondere. Chi mi aiuta?
Non so...
Per il titolare, questo blog è uno sfogatoio. Un diario pubblico.
Un incasinatissimo referto d'autopsia. Un occasione per mettere a fuoco qualcosa che non è bene a fuoco assieme ad altri (ovviamente).
Perché qualcuno pensa che avere un blog sia un po' come tagliare diamanti?
Non so...
eee... di grazia... com'e'?
tagliare diamanti, intendo...
Com'è?
E' una faccenda di alta precisione.
Sturlo, domàn ciapo una titola co l'ovo fresco e te batìzo de novo.
Buona Pasqua!
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