Niente di particolarmente illuminante, in realtà. Un bignamino, il suo, se posso permettermi (si fa per dire: lo so benissimo, in realtà, che non posso proprio).
E insomma, il ragionamento di Galli muove dalla parola 'partito'. Il partito sarebbe, lo dice la parola stessa, “una parte, (...) un'entità che si riconosce limitata e inserita in un contesto più vasto”.
Questo contesto più vasto è la democrazia, e che altro se no?
Il partito esprime “interessi determinati, anche se estesi, punti di vista particolari, anche se generosamente universalistici; e si contrappone ad altre parti, ad altri partiti, ad altri interessi, in una dialettica regolata dalle leggi e dalle istituzioni democratiche”.
Invece Silvio Berlusconi del Pdl dice: “Noi siamo un popolo, non un partito”, ovvero noi siamo tutta l'Italia, non una sua parte. E quindi chi è contro di noi è contro l'Italia.
Berlusconi si appella al popolo, sostiene Galli, “contro partiti e istituzioni, viste come mediazioni che frenano e limitano l'immediatezza, la spontaneità e la vitalità dell'energia popolare”, ed evoca “la forza semplice e incorrotta della 'gente' contro i professionisti della politica, contro gli intellettuali, contro le élites”. Contro l'establishment, in una parola...
Niente di inedito, nevvero? Tutte cose che si sanno.
Oggi, sempre sulla solita Repubblica, ne ha scritto pure il Curzio Maltese. Titolo: Se criticare Berlusconi ci trasforma in «anti-italiani».
Ebbene, prestate un po' d'attenzione, adesso...
"(ANSA) - ROMA, 30 SETTEMBRE - 'Penso che Penati sia un irresponsabile che non vuole bene al proprio partito ma soprattutto non vuole bene all'Italia. Delegittimare adesso chi e' segretario fino al 25 ottobre mette noi italiani in difficoltà. Almeno quella parte dell'Italia che vuole fare opposizione seriamente'. Lo ha detto l'eurodeputata del Pd Debora Serracchiani, intervistata alla trasmissione 'Il fatto del giorno' su Rai2".
Ora, al di là del casus belli - il coordinatore della mozione Bersani, Penati, visti gli ottimi risultati ottenuti dal suo boss nelle primarie tra gli iscritti del famoso Partito democratico, ha pensato bene di intimare la resa prima del tempo, ovvero prima del 25 ottobre, al segretario in carica, Dario Franceschini: il 25 ottobre essendo, lo ricordo, la data fatidica delle primarie del pueblo che potrebbero sempre dar torto alla maggioranza degli iscritti al Piddì e tenere in sella Franceschini - e al di là delle evidenti difficoltà di Debora everybody's darling con i sillogismi, quale cultura politica rivelano, secondo voi, le parole della povera Serracchiani?
Come disse una volta quel mattacchione di Niels Bohr, “è molto difficile fare previsioni. Specie se riguardano il futuro”.
Epperò una previsione io la voglio ugualmente azzardare: questa notte, mes amis, sarà lunga. Mooolto lunga.
7 commenti:
è già tremendamente lunga, questa notte..
cuciuti
Le parole della Serracchiani rivelano la cultura del PD, parte PCI-PDS-DS. Da là arriva. Niente di nuovo.
Una buona serata a tutti voi:-)
Pure io arrivo dai DS. E allora perché la cultura della genia a me non piace?
Sarà mica che hai detto una cazzata?
"La notte è piccola per noi
troooppo piccolina..."
A me pare terrificante che tutto quello che il PD sta facendo, a fronte dello sfascio quotidiano prodotto da B., sia una guerra fratricida all'arma bianca per la carica di segretario.
A me pare.
Che ideona il bipolarismo!
Anche la bicamerale non era male...per non parlare del conflitto di interessi ( " mediaset è pur sempre una grossa impresa che produce tanti posti di lavoro." Dalema docet )
La povera genia credo rispecchi inconsapevolmente la cultura berlusconiana che ha attecchito come la gramigna nei PDS,PD,DP.
La lotta fratricida non è casuale, c'è sicuramente tanta sciatteria e ignoranza ma gli "interessi " in ballo non son bruscolini. Parliamo di pubbliche prebende...e di imprese private
Cherchez l'argent...
La Serracchiani non rivela la cultura della sinistra del Novecento (su cui si può e si deve discutere, anche in modo aspro e critico) ma quella de iù tù e de feis bù.
Posta un commento