martedì 15 gennaio 2008

Brutta gente

Dai oggi, dai domani, tira oggi, tira domani, un'ingerenzina di qua, un po' di chiagni e fotti di là, alla fine qualcuno che si incazza lo trovi, caro signor Ratzinger. Cerca di essere sportivo, dai: visto che tu e i tuoi amici, assolutamente indisturbati, ve le state cercando da tanto, tanto tempo, non dovreste aver poi troppo da lamentarvi.
Principi non negoziabili?
"Cos'ho io da imparare", come diceva Michele II Paleologo?
Dai e dai, cerca che ti cerca... Trovi.


In tutto il bailamme di questi giorni, comunque, sono riusciti a distinguersi in maniera particolare due ex comunisti, Giuseppe Caldarola e Livia Turco.
Il primo se l'è presa, dalle pagine del suo blog (www.vaicolmambo.ilcannocchiale.it), con "questi ayatollah all'amatriciana", rei di aver bollato Ratzinger come il "nemico della scienza e della laicità" ma che "non spendono una parola, una, una sola, contro l'Iran negatrice della Shoah o contro il terrorismo assassino". Secondo Caldarola, "la minaccia contro il Papa è un evento drammatico, culturalmente e civilmente". Culturalmente "perchè rivela che c'è una parte di cultura laica che non ha argomenti e demonizza, non discute come la vera cultura laica ma crea mostri". Civilmente perchè "non si sa come spiegare alla gente comune, non a baroni rossi che hanno scritti libri fondati sui tesi infondate, perchè il papa dei cattolici è ospite sgradito nell'Università della capitale della Repubblica".
Capito? Avete inteso, si? Io, per me, credo di poter imparare qualcosa persino dal signor Caldarola: per esempio non sapevo che 'Iran' fosse un sostantivo femminile e adesso lo so, dato che l'Iran è 'negatrice'. Mi chiedo però e chiedo come si fa a discutere di qualcosa con gente che quando parla - e parla tanto - lo fa sempre in nome della Verità con la maiuscola. Eh? Ma non pretendo risposte. Il papa non è un nemico della scienza? Boh, magari il Caldarola ha pure ragione. Io so solo che il papa è profondamente convinto (lo ha scritto sulla sua ultima enciclica, quindi dobbiamo crederci) che, quando la verità scientifica entra in contrasto con la Verità rivelata, la prima deve fermarsi.

E la (bruttissima) Livia Turco da Morozzo (CN)?
Lunedì 14 corrente mese ha annunciato che avrebbe partecipato alla "veglia laica" (l'hanno chiamata così) di solidarietà per Ratzinger che si dovrebbe svolgere questa sera nella sede romana de Il Foglio di Giuliano Ferrara. Livia Turco ha aderito "simbolicamente" perché secondo lei la visita papale, ora abortita, alla Sapienza è "un gesto laico" e anche perché bisogna "difendere il sacrosanto diritto di parola".
Riassumo brevemente: Livia Turco (una donna, vi assicuro: anche se è così brutta che sembra un uomo brutto) aderisce ad un'iniziativa promossa da Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio: lo stesso Giuliano Ferrara che, in mezzo a torme di ciellini osannanti, ha recentemente definito l'aborto "un omicidio. Di più: (...) non esiste omicidio più perfetto dell'aborto perchè è l'assassinio del futuro di un uomo".
Bene: io son qui che mi chiedo cosa mai potrà pensare di queste alate parole una donna che ha dovuto abortire, Livia Turco (una donna bruttissima, ma pur sempre una donna), invece, trova opportuno aderire alle iniziative, al solito creative e fantasiose, promosse da Giuliano Ferrara.

Come dice Caldarola? C'è una "vera cultura laica" che sa discutere.
Poveri noi che non sappiamo.

39 commenti:

Anonimo ha detto...

caro sig.TIC anche Lei fa parte della cd. INTELLIGENTIA irriverente? e che bel "buco", hanno fatto nella cultura laica italiana i Suoi 60, e più, accademici della "inSapienza" : un bel fuor d'opera!
Mi permetta di "incollarle" un articolo di stampa sufficientemente critico per condividerlo in toto: ne faccia buon uso.
"INTOLLERANZA INSPIEGABILE
L’UNIVERSITÀ È STATA LA CASA DI J. RATZINGER di
MARCO TARQUINIO
La Sapienza si prepara a inaugurare il 705° an­no della sua ricca storia accademica. E, per i­niziativa del rettore Renato Guarini e degli orga­nismi universitari, vuole farlo insieme a Benedet­to XVI, rendendo così onore a se stessa e all’ospi­te: papa e accademico, testimone di fede e pen­satore. Eppure la Sapienza, nonostante la felice at­tesa di tantissimi, da qui a giovedì rischia di ritro­varsi un po’ più povera. Addirittura umiliata, e pri­gioniera delle logiche della gazzarra e della be­stemmia contro l’intelligenza, sciorinate da una tu­multuosa compagnia di professori-censori e di professionisti dell’antagonismo. Logiche che non dovrebbero avere corso in una Università, e che in­vece – per quanto ampiamente minoritarie – rie­scono a infestarla. Fino al punto di orchestrare u­na insulsa e insultante campagna contro la presa di parola di un papa nell’Ateneo romano che da un Papa, nel 1303, venne fondato.
E sì, la Sapienza rischia di essere un po’ più pove­ra. Anzi, lo è già adesso. Adesso che un manipolo di giovani (non tutti suoi frequentatori) si è dato il compito di preparare un 'assedio sonoro' all’in­tervento di papa Benedetto e si gloria di aver pro­posto all’Italia e al mondo una smemorata e in­concepibile idea di Università: luogo di non-pa­rola e di non-ascolto, di non-coraggio e di non-li­bertà. Adesso che una ses­santina dei suoi 4.500 inse­gnanti si sono autoprocla­mati giudici in un somma­rio processo a un sommo pontefice che si chiama Jo­seph Ratzinger, ed è uno degli intellettuali più im­portanti generati dalla cul­tura europea del nostro tempo, e si ritrovano irri­mediabilmente segnati dal marchio del fanatismo. Marchio che non risparmia di certo gruppuscoli di stu­denti (o presunti tali) dal pregiudizio e dall’intolle­ranza facili, ma che grava assai di più su di loro: docenti e ricercatori che dovrebbero parlare a ra­gion veduta e mossi, sempre, da uno sconfinato amore per la chiarezza e per la profondità. E che, invece, hanno preso a sentenziare ostracismi ap­pendendosi al chiodo esile e traditore di una cita­zione monca e adulterata.
Sprezzanti della verità – al pari dei cronisti fretto­losi e dei propagandisti in malafede che distorse­ro la splendida 'lectio magistralis' di Ratisbona per ridurla ad argomentazione anti-islamica – han­no tuonato contro il Papa che, da cardinale, a­vrebbe ri-condannato Galileo. Lo hanno fatto – come s’addice non a studiosi ma a ignoranti – ri­cordando poco e male il ruolo svolto dall’allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede al fianco di Giovanni Paolo II nella piena e solenne 'resa di giustizia' nei confronti del gran­de scienziato cattolico. E addirittura imputando­gli di aver fatto proprie opinioni sulla 'giustezza' e 'ragionevolezza' del processo contro Galileo che, in realtà, in un testo del 1990, aveva ricorda­to solo per definire 'assurdo' il loro uso.
Si voleva un pretesto per alzare la voce e, soprattutto, un polverone intimidatorio. E lo si è sfrontatamente creato. Facendo tornare a cigolare vecchi catenac­ci ideologici e pretendendo di imporre i lucchetti dell’anticlericalismo. Nell’illusione, si direbbe, di poter erigere una barriera conformista attorno al­l’Accademia e di appostare sui camion di guardia 'vopos' che sparano ondate di suoni contro chi viene, invitato, per incontrare e parlare. Contro il Papa che crede e dimostra, indicando la via del rin­novato incontro tra fede cristiana e ragione, che la città degli uomini – il nostro mondo – va vissuto e amato come casa comune, luogo della costruzio­ne del bene comune secondo una legge comune ra­dicata nella natura e nella coscienza.
Forse è davvero un maldestro sessantottismo di ri­torno. Ma più che al caldo ’68 delle scomode e ir­riverenti curiosità culturali ed esistenziali, la rab­biosa frenesia censoria e antagonista manifesta­tasi in un ben determinato settore della Sapienza e del movimentismo romano contro papa Rat­zinger fa pensare al cupo ’61 di Berlino, ai giorni della vorticosa e raggelante costruzione del padre di tutti i muri, segno incancellabile dell’illibertà e dell’intolleranza. C’è, lo sappiamo bene, chi oggi si batte strenuamente per alzare reticolati d’in­conciliabilità tra fede e ragione, tra natura e scien­za, tra doveri morali e diritti di libertà. E sogna di far tacere Benedetto XVI, che chiama a riconcilia­re e a ricentrare in Cristo e nell’uomo cultura e so­cietà. Ma la voce del Papa – l’integrità del suo mes­saggio – non si può spezzare. Né, in ogni caso, chiudere di là da un muro".

Anonimo ha detto...

quando la gente non crede più a dio non è che finisca per credere a tutto, finisce per credere a giuliano ferrara

tic. ha detto...

Intelligentia io?
Forse mi ha confuso con qualcun altro, caro avvocato.
Poca intelligentia davvero, dalle mie parti. Magari...

Detto ciò, che si vuole? Frignare? E per cosa, poi?
Siamo in democrazia o no? (insisto a non pensare che questa in Italia debba ormai venir considerata una domanda retorica)
Se si, allora diciamo che in democrazia dovrebbe essere consentito di manifestare il proprio dissenso, a chiunque e in qualunque situazione. Anche quando, eh si, c'è di mezzo un papa.

Il cardinal Bertone ha valutato, assieme a Ratzinger, di far restare il papa in Vaticano, giovedì mattina. Fischi e manifestazioni di dissenso (anche rumoroso) per la sua visita all'inSapienza sarebbero rimbalzate in tutto il mondo e avrebbero prodotto un effetto mediatico devastante per l'immagine della chiesa cattolica.
Pericoli d'ordine pubblico, però, stando a quello che dice Giuliano Amato (e io gli credo), non ce n'erano.
Per la chiesa, quindi, solo preoccupazioni d'immagine: Gesù Cristo non ne aveva perché ai suoi tempi non era ancora stata inventata la televisione, papa Ratzinger invece le ha. Le deve avere? Boh?
Poteva andare alla Sapienza, quindi. Secondo me...
Per esempio, poteva andarci a testimoniare la forza della sua fede davanti all'oscurantismo laicista, ad esempio. Ha scelto diversamente.
Devo piangere?

Si spera che sull'episodio (che non è forse stato il massimo,con tutto il testosterone eruttato dagli studenti, ma insomma... Io ho visto di peggio, caro avvocato. Lei no?)ci sia una riflessione. Da parte di santa romana chiesa, intendo.
Una riflessione che potrebbe forse partire dalla seguente domanda: perchè Ratzinger è una figura che divide così tanto?

Io provo ad azzardare una spiegazione, e lo faccio usando le parole di Ezio Mauro, direttore di Repubblica. Faccio così un po' per ricambiare il suo gesto gentile (l'avermi inviato un articolo di stampa) un po' perché sono influenzato e la febbere alta non mi consente di scrivere come vorrei.

"Nella Chiesa si fa (...) strada la convinzione secondo cui i non credenti non riescono a dare da soli un senso morale all'esistenza, perché solo la promessa riconosciuta dell'eternità dà un senso alla vita terrena. Ne deriva una riduzione di dignità dell'interlocutore laico, quasi una riserva superiore di Verità esterna la libero gioco democratico, una sorta di obbligazione religiosa a fondamento delle leggi e delle scelte di un libero Stato".

Condivido in toto, e pongo una domanda: se quanto sopra è vero (e secondo me lo è)e la chiesa pensa veramente che in fondo i laici (non dico gli atei: non si dovrebbe confondere laicità con ateismo)sono interlocutori senza una particolare dignità culturale(figli di un dio minore?)come può aspettarsi dai laici di cui sopra comportamenti "dignitosi"?

E comunque, io ce l'ho essenzialmente, caro avvocato, con la classe politica INDECENTE che abbiamo. E più con i politici di sinistra che con quelli di destra, essendo io CULTURALMENTE vicino più alla sinistra che alla destra(al centrosinistra, vabbé).
Siamo in balia di gente molto mediocre, caro amico.
Spesso e volentieri "il mio culo per un voto" e bona là...
Ne riparliamo.

Anonimo ha detto...

caro sig. TIC, mi dispiaccio per la PIRESSIA - forse ne giova la mente e il fisico -che l'attanaglia ma apprezzo la Sua critica, oltremodo costruttiva. In effetti GESU' era, è, e sarebbe un'altra cosa, anche in costanza di "massmediatismo". Sui POLITIC no comment. Buona guarigione (preghi il suo Dio negli spazi liberi!)

tic. ha detto...

Marco Tarquinio, in ogni caso, mi pare un po' troppo apocalittico.
Al papa (alla chiesa cattolica), in Italia, non mancano i pulpiti e le occasioni per dire ciò che pensa.
Pensi solo, caro avvocato, ai media nostrani. Ogni giorno servizi su servizi.
E preti invitati ai talkshow come opinionisti (don Mazzi, don Frizzi, don Comini, don Tonazzi, don Bedin, don Guarneri, don Picchi, don Ciotti, don Ameri, don Murray, don Lurio).
E fiction televisive piene di preti (e di carabinieri...).

E basta chiagnere, dai...
Che non c'è Diocleziano alle porte.

Anonimo ha detto...

caro sig.Tic che c'azzecca Diocleziano ora? e chi chiagne? preti che dominano i media? Mah! Non è che a Lei a troppa paura di un sereno confronto con la Chiesa cattolica? quella vera!


p.s. caro sig.Tic dimentica don Backy?

Anonimo ha detto...

Naturalmente, tra i professori e gli studenti fieri di aver impedito la visita del Papa alla Sapienza, non c'è nessuno che abbia votato o andrà a votare i partiti del centrosinistra complici dell'attuale connivenza dello Stato con il Vaticano, vero? Non è che dopo aver fatto tutto 'sto baccano contro la deriva filoreligiosa, poi andate a votare il partito della Binetti e di Rutelli, vero? [*]

(così trovato, così copiaincollato)

Anonimo ha detto...

Caro Avvocato,
In effetti ho trovato la vicenda un po' caciarona e molto italiana nello stile.
però ha ragione il nostro affezionatissimo Tic, l'atteggiamento agressivo delle gerarchie cattoliche nostrane prima o poi avrebbe provocato una reazione. E poi, perchè mai il Papa (vede, io continuo a scriverlo in maiuscolo) non può essere contestato, discusso e criticato. Se mi permette, poi, su Ratisbona sono d'accordo con Tarquini. non era una tirata anti islamica ma una critica (per me non condivisibile) alla società occidentale.

Quanto alla questione che Tic solleva sui valori e la morale: il problema sta proprio lì. Io come laico e ateo credo di avere dare un senso, una dignità e dei valori alla mia vita anche, e soprattutto, perchè non credo in Dio, e ho perfino dei "valori non negoziabili" uno dei quali è la laicità delle istituzioni.

Volete il dialogo, lo voglio anch'io, a patto che non si pretenda di essere moralmente superiori.

Ci saranno giorni difficili tra laici e cattolici in questo paese; ma è meglio così solo dal confronto aspro e onesto può nascere qualcosa di buono.

Ossequi. Ah...si, sono di Sinope.

tic. ha detto...

Eh, già...
Si profilano dei bei casini.
Quanto alla pretesa di essere moralmente superiori, io non credo che i cattolici possano rinunciarvi tanto facilmente.
Non sono loro che sostengono di parlare in nome di una Verità assoluta?

La cosa che mi fa più ridere, però, è che qualcuno tra loro pensi di vivere in una società scristianizzata per colpa di Marco Pannella.
Eh, eh, eh...
La falsa coscienza cosa può fare...
Sulla 'scristianizzazione' della società italiana hanno potuto certo di più le televisioni di Berlusconi che quei quattro laici scalcagnati che abbiamo.
Ma come fa santa romana chiesa a volergli più bene che a Romano Prodi?

P.S.
Quella di Diocleziano fu una delle più sanguinose persecuzioni dei cristiani.
Chi perseguita i cristiani oggi in Italia?

P.P.S.
Un grande Altan su Repubblica di oggi.
Vignetta con un personaggio chedice: "Non si censura il papa: il papa ha il diritto di ripetersi quando e dove vuole".

P.P.S.
Io da un po' scrivo 'papa' in minuscolo, si...

Anonimo ha detto...

Caro Santo Padre,
tu sei il mio papa la mia guida spirituale e credo, veramente, che tu sei il Vicario di Cristo sulla terra..ridano pure di me,io me ne fotto ci credo e basta. Ieri sera ho visto il tg e le interviste di quei quattro finocchi occhialuti di studenti fuori corso che si beavano di questa grande vittoria e anche quell'altra puttanella (che poi non la da perchè darla non è di sinistra) che si compiaceva di questa Tua (Santo PaDre) rinunicia.
Mi fanno schifo, mi hanno sempre fatto schifo e li disprezzo come sempre.. ma questa volta, Santo Padre io ce l'ho con te!
si! Perchè dovevi andare cazzo! Dovevi andare senza paura a testa alta dovevi andare. Lo dovevi fare per Me e per quelli come me che ogni giorno di più si sento insultati per questa fede così difficile da portare in questi tempi.. lo dovevi fare per me che mi prendo sempre i vaffanculo degli amici che stimo e ammiro quando ostinato e caparbio proffesso la mia fede: la fede in Gesu' Cristo, quando dico che credo che è Dio. Dovevi andare, si dovevi. Perchè alla prossima cena Diogene mi prenderà per il culo e lui che è intelligente, lo sa fare bene, e io non avrò nulla da dire nulla! Perchè questa volta hai avuto meno coraggio di me che anche dalle pagine di questo blog illuminato illuminsta e laico non mi vergohno della mia fede e tu avresti dovuto gloriarti del martirio tra gli insulti di quel merdaio laicista della cosidetta "sapienza".
Cazzo!

Anonimo ha detto...

La scorsa estate sono stato invitato a San Pietro (laicamente "er cuppolone).
Insomma, non personalmente, visto che ad entrarci sono invitati tutti.
I regolamenti deliberati da chi er cuppolone lo "amministra" in conto terzi (dimenticandosene,
del conto terzi) mi dissuadevano dall'entrare. Anzi più che dissuadermi, me lo proibivano.
Una questione di centimetri di stoffa che scopriva le mie eroticissime ginocchia (sono maschietto, etero, quindi da quelle parti pure benvoluto).
La proibizione mi veniva impartita da un omaccione nero, posto all'entrata. Rigido fino al punto di flettersi al "calateli un po' che ti faccio entrare".
Non ho avuto bisogno del consulto con il mio personale cardinal Bertone. Ho preferito soprassedere alla visita.
Sinceramente avrei preferito lo avessero fatto entrare, al papa. Per poi contestatarlo duramente.
Come avrei preferito entrare liberamente in San Pietro e sentirmi ripreso per le pudende
esibite, pronto al confronto.
Ma i tempi sono duri e qualche dotto o studente che faccia pipì su qualche angolo di laicità ci sta tutto.
Siamo 1-1, palla al centro, caro il mio papa.

Anonimo ha detto...

egregi signori tic e dioegene (con t e d in minuscolo),
chi l'ha detto che difendo la Chiesa ed i postulati da Essa posti? In verità, in verità vi dico sia lo stato che la Chiesa, per molti versi oggi solo mere istituzioni che centro di veri interessi socialmente rilevanti, scontano una certa secolarizzazione, termine questo spesso usato per addobrare unicamente l'agire clericale. gentile diogene da Sinope lo scontro non è mai produttivo (solo la CGIL è rimasta a proporlo!!!) ma il dialogo sì: e dialogo sia allora!

Anonimo ha detto...

Mettiamola così, caro il mio Grinch, per quanto mi riguarda sono per far parlare tutti. Quindi si al Papa e si ai contestatori.
Però permettimi, dopo questi ultimi anni di invadenza ossessiva delle gerarchie cattoliche potrò pure incazzarmi.

Se dicono che l'aborto è omicidio perfetto, che le persone non hanno gli stessi diritti perchè di diverso orientamento sessuale, che la scienza deve essere subordinata alla fede, che la civiltà occidentale fa schifo e pure il preservativo, che chi vende santini non deve pagare l'ICI, che gli insegnanti di religione devo pagarli anch'io, che un embrione congelato e più importante di una persona malata, che è meglio Berlusconi di Prodi, che divorziare è una vergogna (a meno che non si ricorra alla Sacra Rota o si sia iscritto all'UDC), che dall'integralismo islamico ci si difende con l'integralismo cristiano, ecc... Potrò dire la mia, magari in modo pesante, o no?

E voi cattolici non fate sempre le vittime. Mi pare che avete, nelle leggi e nella vita quotidiana, ben più voce in capitolo di noi poveri laici.

Discutiamo, dai. Tanto dobbiamo convivere. Ma lasciamo stare il melodramma.

P.S.
"Falsa coscienza". Eh, eh, beneamato Tic, si torna a usare il vecchio Karl.
Bene, molto bene.

Anonimo ha detto...

Avvocato, per scontro intendevo il dialogo onesto, non salamelecchi dove si nascondono le proprie idee per calcolo.
Roba seria, insomma, dove ci scappa la battuta e il sarcasmo, come qui.

Certo che Stato e Chiesa sono due istituzioni. Solo che la prima è di tutti, la seconda no.

Anonimo ha detto...

caro Diogene (ha riacquisito la D maiuscola) mia spiace dirlo, perchè un po' devo darLe ragione, che mi ritrovo nel Suo dire, decisamente d'equilibrio. sarà mica un politico, no?

Anonimo ha detto...

uhè figliuli mentre Voi kazzeggiate su STRASSINGER MASTELLA ha dato le dimissioni! urge confronto! Tic apri le danze!

Anonimo ha detto...

vedo che in questo blog, come in tutti i media, la chiesa ha riacquistato lo spazio che merita.
una prece

tic. ha detto...

Voglio rassicurare lalligatore.
Da domani, per un po', basta chiesa... In effetti, la chiesa cattolica ha rotto i coglioni.

Quanto a Sandra Lonardo in Mastella, la cosa più divertente è che ha attribuito le sue grane giudiziarie al fatto che, siccome lei e il maritino son politici cattolici, qualcuno li attacca proprio in quanto politici cattolici.

Domani, se starò bene, scriverò un paio di post. Uno su Gadda, l'altro su un romanzo che ho da poco finito di leggere.

Anonimo ha detto...

i politici cattolici hanno rotto anche loro i coglionici.

Anonimo ha detto...

la prego ci ossigeni un pò con il gran lombardo!
(Il ministero dei casi speciali era davvero bello)

Anonimo ha detto...

Eppure dobbiamo scusarci.
Lo dice Ezio Mauro, lo rimarca il segretario nazionale del PD, lo conferma l'incredibile ministro dell'Università.
Siamo dei maleducati; siamo dei Fantozzi che non sanno come ci si comporta in società. Perchè non capiamo ciò che loro hanno compreso, ma che, bontà loro, non intendono svelarci, pena il rischio di veder compromesse per sempre le nostre limitate facoltà mentali.
Una nota: pare che nel resto del mondo la notizia sia passata praticamente inosservata, anzi un giornale tedesco ha sottolineato come il santo padre debba rendersi conto di non essere universalmente gradito. Mi aspetto prese di posizione chiarificatrici dei personaggi di cui sopra, nei confronti del blasfemo giornale che non comprende come questa suo atteggiamento impedisca il sereno confronto tra il depositario della verità rivelata e quelle quattro merde che ancora non sono state folgorate dalla luce divina. Oeh, un confronto alla pari.. ecchecazzo, siamo democratici noialtri!

Anonimo ha detto...

Ah il lottatore, il sublime atleta mascherato fa di ritorno in questo luogo! Ne sono felice, sapesse quanto mi manca la sua pungente critica in un certo blog di nostra conoscenza.

Suvvia, non si adombri. Ha ragione il direttore del giornale della sinistra "perbene", dobbiamo scusarci. E lo farò. Non appena anche il Papa e i vescovi si scuseranno con me e per continuare a interferire nella mia vita e nella vita di milioni di italiani.

Una volta che ci saremo tutti scusati, ognuno segua la sua coscienza e rispetti delle leggi buone per tutti.

tic. ha detto...

Sono contento che lalligatore abbia apprezzato IL MINISTERO DEI CASI SPECIALI: vuol dire che sto blog del cazzo a qualcosa e a qualcuno serve.
Spero di riuscire a postare qualcosa su Gadda, oggi. E' che sto malino. Un'influenza fastidiosa. Dolori alle ossa. Uffa.

tic. ha detto...

Bentornato all'Uomo Tigre anche da parte mia. Bello il suo post.
Veltroni e Mussi sono due squallidi ex picisti che pensano, come molti ex picisti, di doversi scusare in società per esserlo stati.

Vi ricordate l'uscita di Ratzinger sull'obiezione di coscienza dei farmacisti? Nessuno, allora, che abbia detto 'ba'. Perciò sono stato contento quando, qualche giorno fa, Ratzinger ha preso a calci nei denti Walter nostro. Sarà meschino, ma tant'è.

Eppoi valeva anche per la crisi diplomatica che abbiamo rischiato con quei disgraziati dei rumeni dopo la morte della Reggiani solo perchè lo stronzo (come lo chiama D'Alema in privato) non ha fatto mettere un po' di lampioni in certe periferie romane.

Anonimo ha detto...

Carissimo Tic mi dolgo assai delle sue condizioni di salute. So, però, che la sofferenza la rende ancora più aggressivo e caustico, il che, come lei ben sa, è da me molto apprezzato.

Le pongo un tema, che probabilmente interessa solo noi, cosa si può salvare della politica in questo paese negli ultimi anni?
Ci sarà qualcosa o fa tutto schifo?

Attendo una risposta e si curi.

tic. ha detto...

Così, su due piedi, non mi viene in mente nulla.
Forse la resistenza di Prodi e Padoa Schioppa nel Paese delle cicale?
La cosa più triste è che la società non è in grado di produrre anticorpi. O antidoti, veda lei.
Ma ci pensa?
Sperare di essere salvati da Pardi, Travaglio, Paolo Flores d'Arcais o da quel miserabile di Grillo (un povero coglione, alla fine. Incapace di accettare il contraddittorio con chiunque).
Da piangere.

Anonimo ha detto...

Le faccio alcuni nomi: D'Alema (quando non pensa di fare il grande stratega), Fassino (un'umanità piuttosto rara in politica), Bersani (qualche disperato tentativo di combattere il corporativismo nostrano), Fini (l'impossibile compito di rendere la destra italiana civile), Ciampi (cercare di rendere l'idea di patria in un paese tribale), Bonino (un ministro che fa il suo mestiere). Letta (un quarantenne che non lo dice).

Per il resto niente

Anonimo ha detto...

gentile DIOGENE da Sinope, direi che la soluzione migliore - se m'è permesso di favellare di ciò -
è quella per la quale molti politici dovrebbero fare come il sig.TIC:rendersi conto che hanno fatto il loro tempo ed ANDARE A CASA! c'è bisogno d'aria nuova che neanche il PD potrà dare!!!!!c'è da aggiungere che la cenerizzazione della classe politica, purtroppo voluta dalla stessa, non pemetterà un ricambio adeguato per cui a PRODI succederà solo PRODI a BERLUSCONI solo BERLUSCONI e dulcis in fundo a Gerg HETTA solo Gerg HETTA. Politicamente scorretto. Avvocato Guerrieri

tic. ha detto...

Politicamente scorretto? E perché mai?

Non ci sono grosse riserve morali da cui attingere, nella società italiana.
Che si merita fino in fondo i politici che ha, perché non è per niente meglio dei politici che esprime.

Per le dimissioni, posso capire che si faccia fatica a rassegnarle tanto facilmente. Per tanti motivi che adesso non sto ad elencare. Alcuni anche umani, troppo umani...

Perché scrive GherHETTA, avvocato? C'è qualcosa che dovremmo sapere?

Anonimo ha detto...

caro sig. TIC, la sua iperPIREssia è scemata? E le ossicine, o meglio ossicione, rotte come stanno? Sulle dimissioni o dismissioni dal profilo umano ne discuteremo più avanti. Ossequi e buona guarigione.
p.s.:In realtà ho scritto Gerg HETTA! tempo al tempo si saprà il perchè!
p.s.: tornando al protagonismo massmediatico direi: PRETI&SUORE,CARABINIERI e POLITICI.

tic. ha detto...

Un misteriosissimo avvocato...

Anonimo ha detto...

URGENTE PER TUTTI COLORO che ancora NON LO SAPESSERO indico:www.donzauker.it - da pisciarsi adosso!!!

Anonimo ha detto...

URGENTE PER TUTTI COLORO che ancora NON LO SAPESSERO indico:www.donzauker.it - da pisciarsi addosso!!!

Anonimo ha detto...

gentili ATEI, MISCREDENTI, ERETICI, AGNOSTICI, ANTICLERICALI & SOCI mi permetto di sottoporvi la seguente striscia:

L'oltraggio a Benedetto XVI e il futuro della Chiesa - di Roberto de Mattei

"Ciò che è accaduto a Roma il 15 gennaio 2008 è l’offesa più grave rivolta a un Papa da oltre un secolo. Ciò che rende più grave l’oltraggio è che questo sia avvenuto a Roma, sede bimillenaria del Papato e città “sacra” alla Cristianità, almeno fino al 18 febbraio 1985, data in cui il nuovo Concordato tra la Santa Sede e il Governo italiano cancellò l’art. I dei Patti Lateranensi che stabiliva che “in considerazione del carattere sacro della Città eterna, sede vescovile del Sommo Pontefice, centro del mondo cattolico e meta di pellegrinaggi, il Governo italiano avrà cura di impedire in Roma tutto ciò che possa essere in contrasto con detto carattere”.
Riassumiamo i fatti. Il Rettore dell’Università “La Sapienza” ha invitato Benedetto XVI a partecipare, il 17 gennaio, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico. L’Università romana è stata fondata da Papa Bonifacio VIII nel 1303 e, per oltre cinque secoli, fino al 20 settembre 1870, è stata l’università della Santa Sede. Oggi è una Università di prestigio mondiale in cui, uno sparuto gruppo di docenti (67 su 4.500) e di studenti (poche centinaia su 135.000) è riuscito a imporre, secondo la più pura tradizione giacobina, l’annullamento della visita papale.
Le complicità della classe politica italiana, immersa nell’indifferenza e nel silenzio fino al 15 gennaio, sono evidenti. Il Presidente del Consiglio Romano Prodi piange lacrime di coccodrillo, esprimendo “tristezza” e “rammarico” per l’accaduto, ma il governo italiano nulla ha fatto per evitare che si giungesse a questa prevedibile conclusione. Tra i leader politici che hanno perso la voce nei giorni precedenti, c’è anche il capo dell’opposizione Silvio Berlusconi, che tardivamente oggi afferma che “la sinistra ha ferito l’Italia”.
Il Papa, che esercita la sua sovranità sulla Città del Vaticano, non è un qualunque capo di Stato, con cui la Repubblica italiana mantiene relazioni diplomatiche, ma è considerato, non solo dai cattolici, la più alta autorità spirituale e morale del mondo intero, e viene invitato nelle più grandi assisi internazionali. L’Università è tradizionalmente luogo di ricerca, foro di discussione, sede di confronto intellettuale, ma nega la parola al Vicario di Cristo che adempie la sua missione. Benedetto XVI viene ricevuto ovunque, ma non può parlare in quella stessa Diocesi di cui è Vescovo e in cui nel 2000, anno del Giubileo, si è potuto impunemente svolgere un oltraggioso “Gay Pride”.
Le ragioni dell’accaduto sono squisitamente ideologiche. Il cosiddetto “postcomunismo” non si è liberato dal marxleninismo, ma solo della dimensione utopica di questo pensiero, continuando a farne propria la carica distruttiva. Il nucleo del marxismo, come di ogni forma di pensiero rivoluzionario, è infatti un evoluzionismo dialettico che si traduce in un radicale relativismo culturale e morale e nell’odio viscerale verso ogni istituzione familiare, politica e religiosa. L’avversione per la Chiesa e per le radici cristiane dell’Occidente è la vera molla propulsiva di chi ha voluto cacciare Benedetto XVI dall’Università di Roma.
L’eco data dai “media” di tutto il mondo alla vicenda dimostra però l’importanza che la Chiesa ancora oggi riveste e il crescente ruolo che essa svolge nello spazio pubblico. Le profezie antireligiose dei marxisti e dei laicisti si dissolvono come neve al sole: il Papa resta protagonista per eccellenza della scena internazionale e proprio per questo resta il bersaglio delle forze anticristiane di ogni tipo.
Rossana Rossanda nell’editoriale del 16 gennaio su “il manifesto”, “quotidiano comunista”, come ancora si legge nella sua testata, esordisce con queste parole: “Due giorni fa Joseph Ratzinger ha celebrato la messa nella cappella Sistina dando le spalle ai fedeli. Liturgia che il Vaticano II aveva sostituito con la celebrazione faccia a faccia perché non fosse un dialogo del sacerdote con dio (n.d.r: il “d” è minuscolo sul quotidiano), e i fedeli dietro, ma una celebrazione in comune. Ora si ritorna indietro. Da quando è papa ha riaperto ai lefebvriani, ha chiuso con il dialogo ecumenico all’interno stesso dell’area cristiana, ha negato nel non casuale lapsus culturale a Ratisbona, qualsiasi spiritualità all’islam, ha messo un alt all’avanzata del sacerdozio femminile, ha ribadito l’obbligo del celibato per i sacerdoti, ha negato i sacramenti ai divorziati che si risposino, ha respinto nelle tenebre gli omosessuali, ha condannato non solo aborto e eutanasia, ma ogni forma di fecondazione assistita, ha interdetto la ricerca sugli embrioni, intervenendo ogni giorno direttamente o tramite i vescovi sulle politiche dello stato italiano. Tra un po’ risaremo al Sillabo”.
Tutti sanno che Benedetto XVI non è un Papa “tradizionalista”, almeno nel senso restrittivo che i mass-media, e in questo caso “il manifesto”, attribuiscono al termine, ma un mite Pastore che, difendendo l’ortodossia dei principi, cerca innanzitutto la strada del dialogo. Quale sarebbe il cruento destino dei cattolici, a Roma e nel mondo intero, se veramente il Papa volesse percorrere fino in fondo la via della Tradizione, facendo del Sillabo del Beato Pio IX e della Pascendi di san Pio X la sua bandiera?

PACE E BENE. L'avvocato GUERRIERI

tic. ha detto...

E che è? Torquemada?

Ma dov'è che scrive quest'anima semplice, avvocato? Su Topolino?

tic. ha detto...

Mi sono informato su chi è sto disgraziato sanfedista di De Mattei.
Ecco qua:http://www.kelebekler.com/occ/demattei.htm

Anonimo ha detto...

De Mattei? Fosse nato qualche kilometro più a sud farebbe l'hayatollah. Come spirito, stile e dedizione non ha niente da invidiare a uno di Al Queda.
Almeno quelli si fanno esplodere...

Quanto al ricambio; Avvocato, ha mai visto un politico italiano ritirarsi di sua sponte?
Il ricambo bisogna conquistarselo.

tic. ha detto...

L'Uomo Tigre sostiene (una volta me l'ha confidato) che in fondo al papato dispiace un sacco del fatto che non sia alle viste, almeno al momento, gente tanto intrepida da farsi esplodere per santa romana chiesa.

Caro filosofo cinico, ha visto che SCARSA la reazione dei media stranieri al caso-Sapienza? Se ne è parlato davvero pochino. Chissà perché...

E le pongo anche un'altra domanda (mi risponda, quando trova il tempo): perché solo dieci anni fa uscite come quelle dell'ayatollah di cui sopra sarebbero state rintracciabili solamente in qualche foglio/cartadaculo dell'estrema destra e adesso, invece, riescono a passare, e magari a bucare? Perchè possono essere mostrate a tanti? Perché esiste la rete? Non mi pare sufficiente come risposta...
Ha visto cosa si pubblica nell'editoria italiana, in tema di revanche de dieu? E da quali editori? E certi editorialisti di punta sui giornali 'moderati'? Li ha letti?

Anonimo ha detto...

Ancora con 'sto papa?
Guardate che son passati ben due giorni dal fatto; uff, che noia...
Non per nulla, per mantenere in vita la disputa, si dovrà organizzare un'adunata oceanica a S.Pietro, altrimenti chi se lo ricorda il casus?
Tempi televisivi, esposizione mediatica, fiuto per cogliere la direzione della brezza; così come molti fan dei Deep Purle rimpiangevano Ian Gillan, quando a cantare è subentrato Coverdale, così molti fan del cattolicesimo rimpiangono GP2°, adesso che a fare il front-man c'è paparatzi.
Altro stile, altra presenza scenica, specie quando bisogna sostenere una canzone da 3 minuti e mezzo e avanti la prossima, piuttosto che che una sinfonia in quattro movimenti con ben altre (e alte) pretese musicali.
D'altronde, vi ricordate l'ultima hit, per la quale il rockpapa aveva approntato il tour di promozione, che prevedeva tappa, appunto, alla Sapienza?
The concert aveva come apice il solo graffiante "difesa della sacralità della vita", supporto ed apporto alla campagna per la moratoria (eh?!?) dell'aborto; testo e musica di G. Ferrara.
Testo in italiano. Perchè il faro della moralità per milioni (ma che dico milioni? Mijjardi!!) di cattolici deve preservarsi innanzitutto le date in Italia, come dei Pooh qualunque. Che all'estero, quando ci vanno, suonano per i nostri poveri emigrati e stop.
Beh?
Dov'è finito il grande tema?
Già triturato dai tempi mediatici odierni, purtroppo, che per tener desta l'attenzione ci vogliono spot semplici, assordanti e coloratissimi, possibilmente supportati da folle oceaniche a sancirne il successo. E quindi vai con il grande concerto di S.Pietro, dice il producer Ruini, che neanche i Pink Floyd a Venezia..
Si, vabbè ma la crociata antiabortista?
Vabbè, era semplicemente un attacco alla 194; stiamo parlando di classifica italiana, mica la top40..
Vedremo, può diventare un lato B, così come, forse, non si sa mai, può tornare utile in futuro, magari in uuna raccolta di "The best of".
In fondo stiamo parlando di una canzone di tre minuti e mezzo.