Beppe Fioroni del Pd – che, secondo il quotidiano la Repubblica, sarebbe molto critico «verso l'organigramma di Bersani» - avverte il Pd: “Attenti, il disagio dei moderati è un problema serio e le poltrone non c'entrano”.
Per capire quello che Fioroni vuole comunicare bisogna prendere in mano un buon vocabolario della lingua italiana.
Leggiamo.
Disagio: ovvero “mancanza di comodità”, oppure “fatica, privazione, imbarazzo”.
Moderato: in politica “chi rifugge dagli estremismi”, oppure “chi tende al compromesso, astenendosi da posizioni di rottura e da innovazioni troppo radicali rispetto agli schemi tradizionali”.
E adesso vediamo di ragionare un po'.
I moderati – che, come abbiamo visto, rifuggono dagli estremismi e da innovazioni troppo radicali - sono critici verso Pierluigi Bersani: se ne deduce – o almeno, io ne deduco - che Pierluigi Bersani deve aver assunto delle posizioni estremiste su qualche faccenda, negli ultimi giorni. Oppure che, rispetto a qualche altra faccenda, non deve essersi astenuto da posizioni di rottura troppo radicali per un moderato doc come Beppe Fioroni.
Ora la domanda è: su quali questioni, di grazia? Perché a me non risulta niente.
Bersani è ufficialmente il segretario del famoso Partito democratico dallo scorso sabato: se togliamo la domenica, fanno quattro giorni ad oggi.
Bene: che cosa può aver mai combinato, Bersani, di così estremista e radicale, in soli quattro giorni?
Risposta: ma nulla di nulla, ovvio.
Il neosegretario del Pd ha giusto rilasciato qualche intervista in cui si è limitato a ripetere le cose che andava dicendo nella sua campagna elettorale per le primarie.
Poi, e vabbé, vorrebbe trovare un posto nel partito a uomini e donne di sua fiducia – d'altra parte, avendo egli vinto le primarie, cosa ci si aspettava che facesse?
Quindi, per capire dove sta il bussillis, è alla definizione di disagio che dobbiamo andare: “mancanza di comodità”, si è detto. Oppure “privazione”.
Ora, sapendo che il moderato per antonomasia, in Italia, è il democristiano, proviamo a rileggere l'avvertimento a Bersani del democristianissimo Fioroni: “Attenti, la mancanza di comodità dei democristiani è un problema serio”.
Dunque le poltrone c'entrano eccome. E privare un democristiano di una poltrona è precisamente una posizione di rottura troppo radicale rispetto agli schemi tradizionali dei moderati italiani.
Concludendo, il disagio dei Fioroni è nato nel preciso momento in cui Bersani ha vinto il congresso del Pd.
Non doveva permettersi di farlo, quel brutto comunista senza dio...
Per capire quello che Fioroni vuole comunicare bisogna prendere in mano un buon vocabolario della lingua italiana.
Leggiamo.
Disagio: ovvero “mancanza di comodità”, oppure “fatica, privazione, imbarazzo”.
Moderato: in politica “chi rifugge dagli estremismi”, oppure “chi tende al compromesso, astenendosi da posizioni di rottura e da innovazioni troppo radicali rispetto agli schemi tradizionali”.
E adesso vediamo di ragionare un po'.
I moderati – che, come abbiamo visto, rifuggono dagli estremismi e da innovazioni troppo radicali - sono critici verso Pierluigi Bersani: se ne deduce – o almeno, io ne deduco - che Pierluigi Bersani deve aver assunto delle posizioni estremiste su qualche faccenda, negli ultimi giorni. Oppure che, rispetto a qualche altra faccenda, non deve essersi astenuto da posizioni di rottura troppo radicali per un moderato doc come Beppe Fioroni.
Ora la domanda è: su quali questioni, di grazia? Perché a me non risulta niente.
Bersani è ufficialmente il segretario del famoso Partito democratico dallo scorso sabato: se togliamo la domenica, fanno quattro giorni ad oggi.
Bene: che cosa può aver mai combinato, Bersani, di così estremista e radicale, in soli quattro giorni?
Risposta: ma nulla di nulla, ovvio.
Il neosegretario del Pd ha giusto rilasciato qualche intervista in cui si è limitato a ripetere le cose che andava dicendo nella sua campagna elettorale per le primarie.
Poi, e vabbé, vorrebbe trovare un posto nel partito a uomini e donne di sua fiducia – d'altra parte, avendo egli vinto le primarie, cosa ci si aspettava che facesse?
Quindi, per capire dove sta il bussillis, è alla definizione di disagio che dobbiamo andare: “mancanza di comodità”, si è detto. Oppure “privazione”.
Ora, sapendo che il moderato per antonomasia, in Italia, è il democristiano, proviamo a rileggere l'avvertimento a Bersani del democristianissimo Fioroni: “Attenti, la mancanza di comodità dei democristiani è un problema serio”.
Dunque le poltrone c'entrano eccome. E privare un democristiano di una poltrona è precisamente una posizione di rottura troppo radicale rispetto agli schemi tradizionali dei moderati italiani.
Concludendo, il disagio dei Fioroni è nato nel preciso momento in cui Bersani ha vinto il congresso del Pd.
Non doveva permettersi di farlo, quel brutto comunista senza dio...
4 commenti:
Esegesi del testo:10 e lode.
Silvia
Moderato sarà lei.
Ma è mai possibile che in questo paese di cialtroni, la parola "moderato" (in se e per se non certo un complimento....prova a dire a uno "lei è moderatamente intelligente"...) sia diventata un vanto?
Il punto e' che a stare comodi non si combina niente. Anche la stipsi e' frutto della comodita' di seduta. Si caga meglio 'alla turca', in una posizione ad N. A stare comodi non si passa neanche un bel sabato imbre iuvante ("eccolo la', sul divano tutto il giorno; comodo lui...!").
La comodita' e' cazzeggiare parlando forbito e tornare a casa stanchi.
Che sabato!
A proposito: forza Janke
parola di verifica: dicious (you hit me with a dlower)
Janke alla corrida ora e subito.
A chi si riferisce parlando di "cazzeggiare parlando forbito e tornare a casa stanchi"??
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