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Che dire? Che il vuoto ha sempre costituito un bel problema filosofico.
Gli antichi atomisti ne ammettevano l'esistenza come condizione sine qua non del movimento degli atomi (e va detto che la questione del vuoto si presenta connessa da sempre all'interpretazione del movimento, in generale, e alla necessità di spiegare cosa caspita sia il movimento, in particolare).
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Pieno e vuoto, secondo Democrito, stavano alla base dell'esistenza delle cose: l'uno implicava l'altro, l'uno rimandava all'altro, l'uno senza l'altro non valeva una cippa e siamo a yin e yang, Lennon e McCartney, Laurel e Hardy, avrete notato.
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Più su ho fatto riferimento agli anni della rivoluzione scientifica (più precisamente alla nascita della scienza moderna, terrore dei papisti): ebbene, grande fu il dibattito sul vuoto, al tempo. Pierre Gassendi, che era un atomista convinto, credeva (appunto) che il vuoto esistesse eccome, mentre il sommo Cartesio lo riteneva impossibile: uno spazio vuoto, secondo lui, doveva essere considerato esteso e quindi dotato di dimensioni. La conseguenza di ciò era che il niente (il vuoto), secondo Cartesio, aveva delle proprietà. E a me vengono le vertigini, se solo provo a mettere a fuoco.
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Vi basti sapere che dopo Kant pensare il vuoto non è stato più un affare redditizio, filosoficamente parlando (e lasciamo perdere quello che dice del vuoto la fisica moderna. Lasciamolo perdere soprattutto perché al Liceo, in fisica, ero gravemente insufficiente).
Il Bertinotti-pensiero, a.D. 2008, sembra far nuovamente riferimento alla nozione di vuoto dell'atomismo classico. Un revival?
Non fermiamoci alle apparenze.
Al di là del linguaggio usato, e delle polarizzazioni concettuali che vengono adombrate, nel meraviglioso mondo del Fausto sembra esistere solo il vuoto (né basso né alto, né centro né ultimo, né estremo) e niente di niente che al vuoto possa dare un senso. Il vuoto da lui evocato, insomma, è uno yang senza yin, un McCartney senza Lennon, un Oliver Hardy senza Stan Laurel.
Come è possibile, direte voi? Il non essere dovrebbe pur rimandare, in qualche modo, all'essere, a qualche atomo di realtà... Invece no: il nulla. Luxuria e la sua vittoria precipitano nel vuoto: immagine di terribile potenza evocativa che a me fa pensare alle animazioni realizzate da Terry Gilliam per i Monthy Python.
Al di là del linguaggio usato, e delle polarizzazioni concettuali che vengono adombrate, nel meraviglioso mondo del Fausto sembra esistere solo il vuoto (né basso né alto, né centro né ultimo, né estremo) e niente di niente che al vuoto possa dare un senso. Il vuoto da lui evocato, insomma, è uno yang senza yin, un McCartney senza Lennon, un Oliver Hardy senza Stan Laurel.
Come è possibile, direte voi? Il non essere dovrebbe pur rimandare, in qualche modo, all'essere, a qualche atomo di realtà... Invece no: il nulla. Luxuria e la sua vittoria precipitano nel vuoto: immagine di terribile potenza evocativa che a me fa pensare alle animazioni realizzate da Terry Gilliam per i Monthy Python.
Che alla porta del compagno Bertinotti bussi ormai il nichilismo, questo ospite inquietante? O forse Fausto nostro si è solo innamorato di Vladimir Luxuria?
8 commenti:
gran bel post davvero.
guardando bene la foto di bertinoir si nota che in cima alla testa gli sta spuntando una versione in negativo (e qui si torna a laurel e hardy) della voglia a forma di URSS di gorbaciov.
inquietante.
democrito è anche il nipote del protagonista dell'eccezionale CREAZIONE di gore vidal, l'ambasciatore di persia.
il trucco narrativo di vidal non è balzano come sembra: democrito era 'il più esperto delle scienze dei magi dopo pitagora' (plinio, mi sembra).
e in effetti la concezione mazdea del mondo prevede non uno ma due esseri di partenza, simbolizzati da luce (essere) e tenebra (non-essere), che si mescolano nel mondo terreno e che torneranno ad essere separati alla fine dei tempi.
ma come sono finito a parlare di questo?
Per non parlare del fatto che per la fisica contemporanea il concetto di vuoto non ha senso, essendo tutto un brulicare di particelle virtuali che appaiono e si annichilano nell'arco di qualche femtosecondo (ma questo sembra più rimandare al dibattito interno al PD che alla scomparsa "sinistra").
In conclusione: Luxuria è il vuoto, o i sogni aiutano a vivere meglio?
P.s.: la mia keyword ora è "wines", direi azzeccata.
Lette le dichiarazioni di Bertinotti, voglio parafrasare il tuo titolo: profondo evacuo.
http://lucianoidefix.typepad.com/
Viva (dico sul serio!) Stanlio e Ollio.
http://lucianoidefix.typepad.com/
Buonasera Tic;
Nequaquam vaccum. (Christian Rosenkreuz, Fama Fraternitatis).
E, be! quando ci vuole ci vuole...
un mio amico, che non va troppo per il sottile, direbbe che molti, dopo aver nuotato o galleggiato, poco o molto, non importa, dovrebbero tirare lo sciacquone, o qualcuno dovrebbe farlo per loro.
ciao francesco
(il mio amico vorrebbe brevettare questa opinione!)
per una volta mi firmo come fa luciano
http://slec.splinder.com/
Questo caso triste, forse, non va etichettato in "stelle rosse", ma in "supernove", ovvero quelle stelle che scoppiano perdendo la loro parte solida.
Fausto Bertinotti è un individuo oscenamente fatuo e vacuo.
Va solo preso per il culo.
il pieno e il vuoto, l'essere ed il non essere... l'infinito complementare al finito o il finito contenitore dell'infinito?
Attenzione, seguitelo bene, il vuoto e' non essere o il vuoto e' essere? Apparentemente il vuoto e' il non essere ma il vuoto, che puo' non avere un sopra, ha un sotto. Sotto vuoto Bertinotti si rende eterno. E quindi diventa vuoto uguale essere. Secondo me questa e' la sua relazione col vuoto.
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