Ad ogni batosta nel Nord Italia per la sinistra in generale e il Pd in particolare, spuntano sui giornali, puntuali come una passeggiata di Immanuel Kant, gli esperti 'di sinistra' o di 'centrosinistra' della cosiddetta “questione settentrionale” che ci spiegano come dovrebbero fare, la sinistra in generale e il Pd in particolare, per ritornare in sintonia con il Nord Italia dopo secoli e secoli di incomunicabilità e sangue cattivo, premessa indispensabile – eccheccazzo! - per ritornare a vincere nelle regioni del Nord Italia che poi sarebbero le regioni dove da secoli e secoli è aperta la cosiddetta “questione settentrionale” che nel Nord Italia condanna al dileggio, più che all'irrilevanza, la sinistra in generale e il Pd in particolare i quali, come è noto a tutti, della cosiddetta “questione settentrionale” non sospettano neppure l'esistenza e dunque giù batoste e batoste come se piovesse!
Sono sempre gli stessi, ad essere interpellati: Ilvo Diamanti, Massimo Cacciari, quel fesso del sindaco di Torino che non mi ricordo nemmeno più come si chiama, Mario Carraro, Piero Bassetti...
Oggi su La Stampa il giornalista Michele Brambilla si chiede e chiede: “Perché il Pd sembra non capire il Nord?”. Che domandona, nevvero?
Sono sempre gli stessi, ad essere interpellati: Ilvo Diamanti, Massimo Cacciari, quel fesso del sindaco di Torino che non mi ricordo nemmeno più come si chiama, Mario Carraro, Piero Bassetti...
Oggi su La Stampa il giornalista Michele Brambilla si chiede e chiede: “Perché il Pd sembra non capire il Nord?”. Che domandona, nevvero?
Ed ecco s'avanza con rapido incedere Piero Bassetti, ottantadue anni, ex presidente della Regione Lombardia e della Camera di Commercio di Milano, oggi presidente della Fondazione Giannino Bassetti (me la farò anch'io una Fondazione, prima o poi, giuro: sarò mica il figlio della serva, no? Un giorno o l'altro ne parliamo) e di Globus et Locus che, mi dicono, sarebbe una “Associazione di istituzioni il cui scopo è l'analisi dei rapporti tra il globale e il locale” (perché, si sa, c'è sempre una morale, nelle delocalizzazioni delle imprese italiane: quelli di Globus et Locus sono tra noi per spiegarci qual è).
Secondo Michele Brambilla, Piero Bassetti, "democristiano", sarebbe “l'uomo che ha creato il centrosinistra a Milano negli anni Sessanta”.
Secondo Michele Brambilla, Piero Bassetti, "democristiano", sarebbe “l'uomo che ha creato il centrosinistra a Milano negli anni Sessanta”.
E, guardate, lo si capisce fin da subito che il Bassetti, sfolgorante in soglio, punta a illuminarci tutti.
Sentite un po' qua: «Il Nord è il luogo del progresso, e la sinistra è il luogo della conservazione. Perché non ha risolto il suo rapporto tra valori e storia. Voglio dire: ha certamente dei valori buoni, ma non capisce qual è la possibilità concreta di inverarli oggi. Spinge con la marcia indietro».
Capito com'è? La sinistra «vede una società che è quella di cent'anni fa. Parla di una “classe operaia” che non esiste più. Pensa che la giustizia sociale sia da affidare allo Stato, quando lo Stato non è più in grado di assicurarla».
Verrebbe da chiedere al democristiano Bassetti - “l'uomo che ha creato il centrosinistra a Milano negli anni Sessanta”: e un bel 'mecojoni!', a questo punto, possiamo pure mettercelo - verrebbe da chiedere a Bassetti, dicevo, come sta messo il mondo cattolico, nella Lombardia leghista e ciellina: lo avrà risolto, in qualche modo, il proprio rapporto tra "valori e storia"? Quelli della Compagnia delle opere sostengono di sì, ma chissà cosa ne pensa il cristiano democratico Bassetti, che ciellino non è...
Ci fossi stato io, al posto di Michele Brambilla de La Stampa, avrei chiesto a Bassetti di fare i nomi, ostia: «Chi è che parla di “classe operaia”, a sinistra, a parte Giorgio Cremaschi della Fiom che però non è che abbia poi tutto 'sto gran seguito? Eh?». Anzi, meglio, dai: avrei chiesto: «Scusi, Bassetti, ma cosa intende, Lei, per sinistra? Il Pd, per caso? Cioè, secondo Lei il Pd è sinistra, Bassetti? E mi dica: così, tanto per sapere... ha sentito ultimamente qualcuno del Pd parlare di “classe operaia”, Bassetti? Chi? No, perché, sa... neanche nel vecchio Pds usava più, la “classe operaia”.».
Però io non sono Michele Brambilla, che comunque, poverino, non può interloquire in nessun modo col Bassetti datosi che il Bassetti viene intervistato dai giornali solo perché qualcuno dovrà pur insegnarglielo, alla sinistra in generale e al Pd in particolare, com'è che si dovrebbe stare al mondo dopo l'ennesima batosta presa nel Nord Italia; e dunque manco per sbaglio si può far presente a uno così che - a proposito di quello Stato di merda a cui giammai dovrebbe essere affidata “la giustizia sociale” - l'evasione fiscale, in Lombardia, è a livelli monstre, e da secoli e secoli ormai: perché il Bassetti, in quanto Grande Esperto del Nord Italia come “luogo di progresso”, mica può perdere il suo tempo in quisquilie e pinzillacchere, giusto?
E butta anche lì un paio di pensieri divergenti, il nostro.
Fuori uno: «Il Pd è un ferrovecchio». Perché? Ma perché «l'ambito di aggregazione irrinunciabile del Pd , ad esempio, è ancora il territorio. Si continua a credere che se due milanesi abitano entrambi al Lorenteggio debbono pensarla allo stesso modo, perché una volta l'organizzazione della vita privilegiava il luogo. Oggi non è più così, ci si aggrega con le “comunità di pratica”, cioè si aggregano coloro che svolgono la stessa funzione nella società».
Grandissimo, eh? Questa cosa delle “comunità di pratica” la dovrò illustrare a quel mio collega berlusconiano che oggi, in sala insegnanti, mi spiegava, tutto compunto, come adesso il Silvio ferito “dovrà per forza scatenare l'inferno” e trascinare con sé, nella sua caduta, la nostra povera Repubblica. Sì: gliela illustrerò per bene, poi ci aggregheremo in una “comunità di pratica” e vivremo felici e contenti!
Fuori due: «E ci si aggrega con i media: io sostengo sempre che se Carlo Marx tornasse al mondo non si occuperebbe più delle filature di cotone ma dei grandi giornali e delle televisioni».
Sentite un po' qua: «Il Nord è il luogo del progresso, e la sinistra è il luogo della conservazione. Perché non ha risolto il suo rapporto tra valori e storia. Voglio dire: ha certamente dei valori buoni, ma non capisce qual è la possibilità concreta di inverarli oggi. Spinge con la marcia indietro».
Capito com'è? La sinistra «vede una società che è quella di cent'anni fa. Parla di una “classe operaia” che non esiste più. Pensa che la giustizia sociale sia da affidare allo Stato, quando lo Stato non è più in grado di assicurarla».
Verrebbe da chiedere al democristiano Bassetti - “l'uomo che ha creato il centrosinistra a Milano negli anni Sessanta”: e un bel 'mecojoni!', a questo punto, possiamo pure mettercelo - verrebbe da chiedere a Bassetti, dicevo, come sta messo il mondo cattolico, nella Lombardia leghista e ciellina: lo avrà risolto, in qualche modo, il proprio rapporto tra "valori e storia"? Quelli della Compagnia delle opere sostengono di sì, ma chissà cosa ne pensa il cristiano democratico Bassetti, che ciellino non è...
Ci fossi stato io, al posto di Michele Brambilla de La Stampa, avrei chiesto a Bassetti di fare i nomi, ostia: «Chi è che parla di “classe operaia”, a sinistra, a parte Giorgio Cremaschi della Fiom che però non è che abbia poi tutto 'sto gran seguito? Eh?». Anzi, meglio, dai: avrei chiesto: «Scusi, Bassetti, ma cosa intende, Lei, per sinistra? Il Pd, per caso? Cioè, secondo Lei il Pd è sinistra, Bassetti? E mi dica: così, tanto per sapere... ha sentito ultimamente qualcuno del Pd parlare di “classe operaia”, Bassetti? Chi? No, perché, sa... neanche nel vecchio Pds usava più, la “classe operaia”.».
Però io non sono Michele Brambilla, che comunque, poverino, non può interloquire in nessun modo col Bassetti datosi che il Bassetti viene intervistato dai giornali solo perché qualcuno dovrà pur insegnarglielo, alla sinistra in generale e al Pd in particolare, com'è che si dovrebbe stare al mondo dopo l'ennesima batosta presa nel Nord Italia; e dunque manco per sbaglio si può far presente a uno così che - a proposito di quello Stato di merda a cui giammai dovrebbe essere affidata “la giustizia sociale” - l'evasione fiscale, in Lombardia, è a livelli monstre, e da secoli e secoli ormai: perché il Bassetti, in quanto Grande Esperto del Nord Italia come “luogo di progresso”, mica può perdere il suo tempo in quisquilie e pinzillacchere, giusto?
E butta anche lì un paio di pensieri divergenti, il nostro.
Fuori uno: «Il Pd è un ferrovecchio». Perché? Ma perché «l'ambito di aggregazione irrinunciabile del Pd , ad esempio, è ancora il territorio. Si continua a credere che se due milanesi abitano entrambi al Lorenteggio debbono pensarla allo stesso modo, perché una volta l'organizzazione della vita privilegiava il luogo. Oggi non è più così, ci si aggrega con le “comunità di pratica”, cioè si aggregano coloro che svolgono la stessa funzione nella società».
Grandissimo, eh? Questa cosa delle “comunità di pratica” la dovrò illustrare a quel mio collega berlusconiano che oggi, in sala insegnanti, mi spiegava, tutto compunto, come adesso il Silvio ferito “dovrà per forza scatenare l'inferno” e trascinare con sé, nella sua caduta, la nostra povera Repubblica. Sì: gliela illustrerò per bene, poi ci aggregheremo in una “comunità di pratica” e vivremo felici e contenti!
Fuori due: «E ci si aggrega con i media: io sostengo sempre che se Carlo Marx tornasse al mondo non si occuperebbe più delle filature di cotone ma dei grandi giornali e delle televisioni».
Capito, asini? Avete preso nota? Se Carlo Marx tornasse al mondo, sostiene Bassetti, sarebbe Silvio Berlusconi.
E comunque, la sinistra «ha certamente dei valori buoni, ma non capisce qual è la possibilità concreta di inverarli oggi. Spinge con la marcia indietro».
Invece Bassetti corre: uh, come corre Bassetti!
E comunque, la sinistra «ha certamente dei valori buoni, ma non capisce qual è la possibilità concreta di inverarli oggi. Spinge con la marcia indietro».
Invece Bassetti corre: uh, come corre Bassetti!
4 commenti:
E' un democristiano.
Ha 82 anni.
E' scusato.
I veri rincoglioniti però sono quelli che lo stanno a sentire e che magari lo intervistano o lo invitano a qualche convegno.
I veri rincoglioniti sono quelli che lo invitano ai convegni, sono d'accordo.
Detto ciò, certi vecchi bisognava ammazzarli da bambini ed essere democristiano spesso è solo un'aggravante...
Basset hound...
P.s.: oggi Makkox ha rinverdito uno dei tuoi classici. ;-)
Si tratta di un uomo nuovo!
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