“La democrazia sono due lupi ed un agnello che votano su cosa mangiare a pranzo. La libertà è un agnello bene armato che contesta il voto.”
(Benjamin Franklin)
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12 commenti:
Non la conoscevo. Però lupi e agnello potrebbero mettersi d'accordo e a pranzo mangiarsi l'Omino di Burro Esse Bi.
Ma.... Sbaglio o c'è un comico italiano che è identico a Franklin?!?!!
E chi è?
Beniamino la sapeva lunga...
Per conto mio ragionavo tempo addietro che quando una minoranza opprime una maggioranza si può chiamare in molti modi: dittatura, tirannide, oligarchia... Quando una maggioranza opprime una minoranza si può benissimo chiamare democrazia.
L'esposizione di Benny è molto più concisa ed elegante.
:-)
Penso che il comico sia Enrico Beruschi.
Sulla distinzione di Mammifero Bipede non condivido affatto: la sua è una definizione (volenti o nolenti, consapevoli o no) antidemocratica. Il problema delle democrazie non è "maggioranza che opprime minoranza", ma il modo in cui si giunge alle decisioni. E le democrazie sono contraddistinte (a differenza di altri regimi) da una serie di elementi:
1) il processo decisionale (compreso ovviamente il dibattito) è pubblico e svolto con argomentazioni razionali che possono venir controbattute: ecco allora che le minoranze possono "convincere" le maggioranze,
2) le decisioni esecutive e legislative sono il più possibile reversibili: se ci si accorge di aver sbagliato, si può tornare indietro,
3) esiste un'ampia serie di diritti individuali (sottolineo INDIVIDUALI) intangibili (libertà di espressione, libertà di critica, certezza del diritto, pubblicità dei processi, uguaglianza tra i cittadini).
Posso apprezzare la vis polemica (per questo leggo con interesse anche autori antidemocratici), posso fare mille distinguo, posso analizzare la situazione di molte democrazie in crisi (ad esempio l'Italia, in cui scorazzano le oligarchie) ma guai a mettere sullo stesso piano democrazie (pur con tutti i loro difetti e contraddizioni) e totalitarismi o regimi autoritari.
Benjamin Franklin era un liberale, consapevole dei rischi insiti in un sistema politico - anche democratico - privo di "pesi e contrappesi" istituzionali e sociali, rappresentati da un'equilibrata ripartizione di poteri tra esecutivo e legislativo e tra Governo centrale e autonomie locali, da organi giudiziari indipendenti (i principi di Montesquieu, insomma), da un sistema che nel suo complesso promuove l'autonomia della società civile limitando l'ingerenza della politica nella vita dei cittadini.
Non sarà un caso se la Costituzione americana funziona ancora oggi (ad oltre due secoli dall'approvazione e malgrado gli enormi cambiamenti del mondo e della società USA), con pochi aggiustamenti rispetto alla sua stesura originaria. Di quali altre costituzioni al mondo si può dire altrettanto?
Dario Predonzan
Io so solo che Bernie Madoff è stato condannato a 150 anni di carcere e Ricucci, per dirne uno, è su uno yacht.
Altro che prescrizioni, condoni, lodi Alfano e Schifani, depenalizzazioni eccetera: per certi versi, gli Usa sono un paese serio.
@ Luciano
La mia è innanzitutto una provocazione riguardo all'uso strumentale del termine "democrazia". Da un po' di tempo a questa parte la parola "democrazia" viene usata per far passare soprusi di vario genere, dal Berlusca che fa leggi incostituzionali e pretende di poterlo fare perché eletto dalla "maggioranza" degli italiani, agli Stati Uniti che invadono l'Iraq perché dicono di volervi "esportare la democrazia" (mentre di fatto ne importano il petrolio).
Riguardo alle tue tre definizioni penso che in questo paese siano ben poco applicabili, non saprei quindi se far rientrare l'Italia tra le democrazie o tra le forme di governo "altre" mascherate da democrazia.
Da ultimo non mi sembra di "mettere sullo stesso piano", quello che voglio far notare è che sotto la bandiera della "democrazia" si riescono a far passare delle schifezze indifendibili, come l'embargo a Cuba, la guerra in Vietnam, l'apartheid in Palestina (Tic, non volermene) e molte altre che conoscerai sicuramente meglio di me.
Il fatto è che la democrazia funziona se il popolo è partecipe, consapevole ed informato dei fatti. In mancanza di questi tre requisiti può succedere qualunque cosa. In Germania, per dire, può essere eletto cancelliere Adolf Hitler...
L'Italia è quello che Vargas Llosa avrebbe definito una 'democratura'.
Certo che sotto la bandiera (meglio, sotto l'etichetta) della democrazia si sono fatte passare schifezze incredibili: basta pensare alle "democrazie popolari"...
Del resto, è noto che "la democrazia è la peggiore delle forme di governo ... fatta eccezione per tutte le altre" (W. Churchill).
Tutto sta naturalmente ad intendersi su cosa si intende per democrazia: quella che abbiamo oggi in Italia, sono d'accordo con tic, è una specie di "democratura" (e non solo per colpa dello psiconano), ma c'è anche di meglio in giro. Basterebbe imitare il buono che c'è in molti altri sistemi politico-istituzionali europei (e non solo), invece di importare e imitare il peggio, come spesso si è fatto e si fa.
Dario Predonzan
ma non l'aveva detto la SERRACCHIANI?
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