giovedì 8 gennaio 2009

Somewhere over the rainbow

"Dobbiamo lavorare - dice Fassino - perché la guerra si interrompa immediatamente, al di là delle diverse opinioni che si possono avere sulle cause che hanno portato all'escalation di violenza".
Intende la guerra di Gaza, non quella di Napoli.
In questo preciso momento state pensando che farei meglio a non maramaldeggiare, coglione che non sono altro, sulla tragedia in corso in Medio Oriente, vero?
Beh, sentite questa: “Salito alla ribalta delle cronache durante la campagna elettorale americana, oggetto di discussione tra i candidati durante i faccia a faccia, l'idraulico Joe, più noto come "Joe the plumber" cambia mestiere. Sarà corrispondente di guerra in Israele per il sito conservatore Pjtv.com. Samuel J. Wurzelbacher, questo il suo vero nome, ha detto una tv dell'Ohio, vuole il punto di vista "dell'uomo comune Joe" su quanto sta accadendo in Medio Oriente”.
E qui siamo oltre, amici miei. Oltre.
Somewhere over the rainbow, più o meno.

53 commenti:

Unknown ha detto...
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Fabio Montale ha detto...

Questa la ricordera' anche lei.
Una decina d'anni fa o piu'(una vita fa), una compagna fa, la stessa (compagna) raccontava che in treno una coppia di romani commentava la guerra nei balcani: mbòh... so' tribbu' che se sparano!

So che l'ho gia' citato oggi, ma in questa trasmissione che a me in alcune parti piace molto, il Late Show di David Letterman, ogni 'tragedia' americana ha lo 'stesso' colpevole: brucia la chiesa in Alaska di Sarah Palin? E' stato Joe il Piromane.
Viene arrotato un pedone? Joe l'Autista, e via discorrendo...

tic. ha detto...

Ringrazio E. per la segnalazione di Fassino. E per l'ispirazione, dunque.
Pensare che il leggendario PD possa avere una qualche opinione in politica estera, quando non riesce a far cessare il Libano in casa propria, beh...
E' una cosa grandiosa, non trovate?

Poi, sono incappato in Joe...

alessandro perrone ha detto...

L'uomo qualunque è sempre dietro l'angolo. Però...però, sti americani ci danno 1000 a 0.
Loro hanno Joe fa tutto, noi la Siora Maria.
Loro hanno: Somewhere over the rainbow, noi: Viva là e po' bon. Insomma non c'è proprio competizione neppure nel qualunquismo.
Beh Tic, almeno una volta non ho parlato male dei nordamericani....

alessandro perrone ha detto...

Tic, a proposito del "Libano in casa propria", ti riferisci a quanto successo in Parlamento? Tipo:
"Hai detto un sacco di cazzate, non basta dichiarare per andare sui giornali, mi sono rotto i co.......". È ora di pranzo e in pieno Transatlantico, alla Camera, Piero Fassino si accorge di Pierluigi Mantini, seduto su uno dei divanetti che parla con un giornalista di Radio Radicale. Gli si avvicina: "Sei un irresponsabile, un cretino".
L'ex segretario diesse non ha gradito l'intervista rilasciata a "Libero" dal collega di partito, in cui Mantini parla dei versamenti della Margherita nelle casse democratiche e accusa i Ds di non aver fatto lo stesso.
Stando a sentire Mantini, parte degli ex margheritini sarebbero pronti a organizzarsi politicamente, con il nome di "Democratici di centro". Non con una vera e propria scissione, ma con posizioni autonome e ben definite. E di posizioni personali, ultimamente, ne sta assumendo diverse Gianni Vernetti, ex sottosegretario agli Esteri. Un atlantista convinto, che sulla crisi mediorientale ha mostrato immediatamente idee chiare. Tanto da essere tra i promotori (insieme a Fiamma Nirenstein, Enrico Pianetta e Rossana Boldi) della "maratona oratoria" pro-Israele che si terrà davanti Montecitorio il 14 gennaio.
Ci sarai anche tu?
Ti vedo bene al fianco di Fiamma, la quale più che democratica mi pare un'estremista di centro.

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

Eddai...
Non te la prendere con la Nirenstein. Non vedi che cognome ha? Ti suona palestinese?

Quanto a Vernetti, ignoro chi egli sia. E' il bello del PD, in fondo: una roba piena di signori nessuno.

Zimisce ha detto...

beh, mi stavo giusto chiedendo l'opinione di joe l'idraulico su tutto questo.

Adespoto ha detto...

Oggi sono ottimista...

We shall Overcome.

Non so come, purtroppo...

Anonimo ha detto...

Scusate se arrivo in ritardo in questa discussione, commenterò entrambi gli ultimi post.

I famigerati "razzi Qassam" si possono vedere nelle foto pubblicate dal Boston Globe, sono una sorta di "petardoni" fatti a mano. Vedendo queste immagini ho pensato a quanto bisogna essere cretini (o disperati, o sommamente cinici) per pensare anche solo di usarli (altro che "graffiare la tigre"). Sui danni che possono arrecare, c'è una foto più avanti: manca poco che non riescano neppure a bucare un muro. Oltretutto, come spiega la didascalia, si tratta di una casa palestinese colpita per errore, il che ci dà anche un'idea di quanto poco possano essere precisi.

Hamas ha sparato seimila di questi "bombardoni" riuscendo ad uccidere forse una decina di persone in sei mesi (questo ho capito, correggetemi se sbaglio), sicuramente ne hanno uccisi di più gli incidenti automobilistici, ma non mi risulta che Israele abbia mosso l'esercito contro i concessionari d'auto. Invece ha mosso l'esercito contro i civili di Gaza, con un piano meticolosamente preparato, attaccando in un momento di "impasse politica" degli USA, devastando interi quartieri e causando centinaia di morti in pochi giorni.

Questo è quello che vedo io, dal mio angolino limitato: mi sembra la stessa logica dei film di Steven Seagal, tanto per fare un parallelo: gesti inaccettabili indipendemente da chi li compie, per quante ragioni possa, o pretenda, avere. Leonardo, in un suo post, lo spiega meglio di quanto non potrei fare io. O forse lo spiega ancora meglio la scelta di uno dei comandanti della rivolta del ghetto di Varsavia (ai nazisti!) di dichiarare la propria solidarietà alla lotta del popolo palestinese.

Quanto a Dresda (e/o a Hiroshima, se vuoi) ti suggerisco caldamente di leggere Jonathan Safran Foer, "Molto forte, incredibilmente vicino". Le vittime sono vittime e basta, foss'anche solo della propria stupidità, ed i carnefici restano carnefici, qualunque bandiera, o fede, o pretesa morale agitino.

Personalmente sono favorevole ad una presenza del popolo ebraico in Palestina, ma non in questi termini ed a questo prezzo. E c'è un fatto ulteriore. Gli USA sono usciti dalla crisi economica del '29 solo grazie alla mobilitazione popolare contro il nazismo. Il mio vero timore è che queste manovre servano a preparare il terreno per una terza guerra mondiale, contro i paesi arabi. Spero di sbagliarmi.

Unknown ha detto...

Non la conoscevo, questa notizia. A suo modo è degna di scrittori di fantascienza come Vonnegut, Dick, Sheckley o Pohl.
La demenza avanza inarrestabile. Pensate alla presenza televisiva di Emanuele Filiberto in arte Savoia. S'a voia? No, neanche un po'.
http://lucianoidefix.typepad.com

Anonimo ha detto...

Caro Marco, non condivido quasi nulla del post (dei post...) di Leonardo. Né mi piace il modo in cui Leonardo argomenta: mi sembra un po' troppo compiaciuto di se stesso. Quasi che il 'casus' sia diventato l'occasione per un esercizio di stile...
Come tutti noi, Leonardo è uno col culo al caldo. Solo che non lo sa, o fa finta di non saperlo.

Un bel dibattito, meno da fighetti, c'è stato sul blog di Luciano.

Secondo me bisogna partire 1), dalla considerazione che Israele non può scomparire, oggi come oggi, dalla carta geografica, ormai sta lì e da lì non si muoverà e 2) dal fatto che Israele vive in mezzo a milioni di arabi che da più di cinquant'anni vogliono una cosa sola, ovvero che Israele scompaia dalla faccia della terra (e quelli che non lo vogliono più è solo perché han preso troppe mazzate in capa dagli Israeliani. Vedi l'Egitto).

Altrimenti, de que hablamos?

Poi penso che le guerre siano cose immonde, certo. Tutte.
La Seconda Guerra Mondiale è colpa dei Tedeschi (e i Tedeschi lo sanno, beati loro), degli Italiani (indirettamente: solo che loro non lo sanno. E si vede, purtroppo) e dei giapponesi. Loro hanno cominciato. Altri, per fortuna, hanno finito.
Se parliamo di vittime, ogni morto somiglia a chi resta e gliene chiede ragione, se vogliamo dirla alla Pavese.

Anonimo ha detto...

Già mi immagino un bello scontro per le presidenziali del 2012 tra Obama e l'idraulico

Anonimo ha detto...

No. Questo è troppo.
Io immagino l'idraulico vice di Sarah Palin.
E Ferrara che si fa le pugnette sul FOGLIO...

Zimisce ha detto...

con il foglio, forse volevi dire. la bella immagine!!!!

alessandro perrone ha detto...

No, no.......sono assolutamente in disaccordo con Tic, La ragione della forza non è una giustificazione per annientare da quasi 60 anni un altro popolo.
E scusate, amici e per chi si sente, compagni, ma il cerchiobottismo non porta a nulla, Quassam o Kassam qual si voglia (chi crede che la guerra di questi giorni sia scoppiata per i razzi di Hamas, crede evidentemente anche all'esistenza di Babbo Natale).
Ora a Gaza c'è o non c'è in atto un'occupazione militare di un esercito straniero ai danni di comunità (quasi uno stato)ad esso nazionalmente diversa?
Questa comunità ha il diritto di resistere con ogni mezzo all'invasione?
Per quale motivo tale resistenza dovrebbe essere accondiscendente con il nemico? Lo sono stati i partigiani italiani, francesi, jugoslavi, greci, russi ecc... con nazisti e fascisti che li indicavano come dei banditi?
Infine, posto che c'è d'augurarsi che si arrivi quanto prima al cessate il fuoco, ma è giusto che gli aggrediti siano messi al pari degli aggressori?
Israele ha il diritto di esistere, certamente, ma lo ha anche la Palestina, oppure no?
In questo caso perché le ragioni d'Israele dovrebbero essere superiori a quelle della Palestina?
Il blocco palestinese ha al suo interno gli estremisti con posizioni di prevalenza, A Gaza, Hamas ha ottenuto il 65% dei voti, quindi pone dei dubbi e/o delle avversità, ma perché non ci sono estremisti con posizioni di forza, che addirittura governano, anche in quello d'Israele?
Il punto è che abbiamo (noi di sinistra per primi) cessato di credere all'internazionalismo, alle ragioni dei popoli oppressi, al valore inviolabile dell'autodeterminazione.
Forse il nostro culo è fin troppo al caldo.

Anonimo ha detto...

Caro Tic, a me Leonardo non dispiace. Magari non sarò sempre d'accordo con quello che scrive, ma spesso mi dà da pensare, e questa è buona cosa.
Vengo alle tue considerazioni.
1) Israele non scomparirà "oggi come oggi", ma non sarei pronto a scommettere che fra venti o cinquant'anni sarà ancora lì nelle medesime condizioni. Trasformarsi è un processo necessario per sopravvivere, fossilizzarsi è la maniera migliore per farsi togliere di mezzo dai cambiamenti.
2) Se "milioni di arabi vogliono che Israele scompaia dalla faccia della terra" potrebbe essere anche per come Israele si comporta e per quello che vuole essere. Hanno avuto cinquant'anni per integrarsi coi propri vicini, e tutto quello che sono riusciti a fare è farli incazzare ancora di più. Ora posso anche essere d'accordo che se entri in una classe di bulli devi farti rispettare e non lasciare che ti mettano i piedi in testa, ma neppure puoi bulleggiare più di loro e comportarti peggio.
Esiste, grazie al cielo, una cosa chiamata diplomazia, oltre alle armi ed ai cannoni, ma Israele da quell'orecchio proprio non vuole sentire.

La cosa che forse non ti è chiara è che sulla sopravvivenza di quella nazione siamo entrambi dalla stessa parte, e se c'è una minoranza che dà addosso ad Israele per puro antisemitismo, c'è una maggioranza che vorrebbe un paese moderno più integrato nel mondo arabo, e meno preda dei propri fondamentalismi religiosi. Ne va della sua stessa sopravvivenza.

Invece mi sembra che secoli di persecuzioni abbiano finito col far maturare un'accettazione delle persecuzioni in sé, come quei ragazzi soggetti ad abusi che, cresciuti, diventano molestatori essi stessi.

yodosky ha detto...

Beh, come dice Woody Allen: duemila anni di persecuzioni, qualcosa avremo pur fatto, no?

barone von furz ha detto...

io direi sul Foglio...

Fabio Montale ha detto...

potrebbero servirn due copie ma...

Anonimo ha detto...

Caro Alessandro, se penso al "valore inviolabile dell'autodeterminazione", chissà perché, mi viene in mente la ex Yugoslavia...

alessandro perrone ha detto...

Tic, hai ragione, ne ho fatti di errori nella mia vita politica..... la ex Yugoslavia è uno di questi.
E' per questo che oggi sono un....fedayn.

Zimisce ha detto...

quod dicere possum, dixi.

ripeto solo la mia domandina. alzare la posta non risolverà mai il problema. allora a chi lo vogliamo chiedere un gesto di responsabilità?

a un gruppo di fanatici islamisti rappresentanti di un popolo martoriato?

o a una stabile democrazia rappresentativa vittima del terrorismo ma militarmente virtualmente invincibile e sostenuta dall'occidente intero?

ripeto, rabin la risposta l'aveva già data (non sono innamorato di lui, sia chiaro, ma diamo a cesare quel che è di cesare, come diceva un altro ebreo molto famoso).

ai posteri l'ardua sentenza.

alessandro perrone ha detto...

Zimisce, ma di quale senso di responsabilità stiamo parlando?
Gaza è un territorio blindato, lo era prima di questa aggressione, i civili se bombardati non hanno vie di fuga, non siamo come nel Libano di 2 anni fa, dove i civili potevano scappare in altre zone o in altri paesi confinanti, l'Egitto ha chiuso le frontiere.
La comunità internazionale dovrebbe non solo imporre il cessate il fuoco, ma contemporaneamente il ritiro incondizionato delle F.A. israeliane dalla Striscia.
Tutto il resto sono giustificazioni pilatesche per non fare nulla. O si sta con la resistenza palestinese, ovvero al fianco di chi lotta per la propria gente, che sia Hamas poco mi importa, o si sta contro, non c'è alternativa. Scusa la mia crudezza.

Anonimo ha detto...

Perché Hamas ha ucciso tra i 150 e i 200 membri dell'ANP e di Fatah negli ultimi due anni?

Zimisce ha detto...

per atto di responsabilità intendo il ritiro delle truppe israeliane.

l'alternativa sarebbe la fine del lancio di razzi da parte di hamas, che se non altro toglierebbe la foglia di fico con cui israele giustifica il suo attacco. questo non accadrà per le motivazioni che giustamente rilevi, quindi la mia posizione è che israele debba ritirarsi.

se non è prendere posizione questo sono una super ultra maxi mega funky love baby, come dice il buon mark.

quanto ad hamas, due cose.

a) come si diceva, siamo con il culo al caldo quindi i nostri "mi schiero con" sono i classici meccanismi lazio-roma che lasciano il tempo che trovano.

b) hamas è stata finanziata dal mossad durante tutti gli anni '80 per indebolire l'ANP e fornire utili casus belli a gente come ariel sharon.
esattamente come i talebani in afghanistan, il mostro si è ribellato al dottor frankenstein e adesso fa di testa sua, ma non ha assolutamente smesso di adempiere alla sua funzione: offrire una giustificazione a qualsiasi azione imperialista del governo israeliano.

se i coraggiosissimi capi di hamas che mandano a morire ragazzi della mia età promettendo di mantenere le famiglie avessero un po' di quel senso di responsabilità di cui si parlava, la smetterebbero di fare il gioco del governo israeliano e forse potrebbero pure ottenere qualche risultato.

tu dici che hamas è la resistenza e bisogna stare dalla loro parte, io dico che hamas è stata creata per essere un problema per i palestinesi e continua ad esserlo tutt'oggi.

son due posizioni diverse, ma francamente non mi sento pilato. se si appoggia hamas si contribuisce a fornire una giustificazione alla violenza delle forze armate israeliane. è così da vent'anni, sarebbe anche ora di accorgersene. scusa la crudezza.

quando da hamas uscirà un massud che la smetterà di farsi strumentalizzare simpatizzerò con loro. fino a quel giorno, nix.

e visto che (lo ripeto) in palestina al momento non c'è una dirigenza con l'intelligenza politica necessaria all'avvio di una soluzione, la responsabilità di cui parlavo va NECESSARIAMENTE a tel aviv, che ha il DOVERE di ritirarsi. se volesse la pace, ovvio. visto che invece vogliono la vittoria non lo faranno.

ps
c'è SEMPRE un'alternativa. diffido dei pragmatismi del bianco-nero, basta scavare un po' e si rivelano sempre basati su analisi carenti. la realtà è fatta di sfumature. ma questo rientra nel vecchio dibattito tra comunisti ed anarchici, se non sbaglio.

yodosky ha detto...

L'ultimo paragrafo scritto da Zimisce l'ho tirato in testa a Tic ieri sera. Giuro. Quasi le stesse parole.
Beh, a parte i comunisti anarchici, ovviamente. E comunque non l'ho smosso di un millimetro. Stiamo combattendo contro i mulini a vento, boys.

tic. ha detto...

Eh, sì...
Era tutto un החיים של מדינת ישראל

alessandro perrone ha detto...

Zemisce, Hamas è oggi il partito più votato nella Striscia di Gaza, Israele ha sostenuto i balordi venduti dell'ANP, che hanno tentato un colpo di mano, i quali, non riuscendoci sono finiti fuori dalla Striscia a calci in culo (giustamente).
Il 4 novembre scorso, Israele con un attacco aereo ha rotto la tregua, è così iniziato il ripetersi del lancio dei razzi Kassam, ma la guerra non era finita, dal 2005 c'era un embargo quasi totale contro Gaza. Semplicemente perché Gaza è controllata da Hamas, che non si è venduta come l'ANP.
Attorno ad Hamas ci sono una serie di "leggende nere" che sanno tanto di propaganda, la stessa che è servita ad invadere l'Afghanistan e l'Iraq. Ribadisco, Hamas può non piacere, ma è l'unica organizzazione oggi presente a Gaza, impegnata a resistere. Se è il POPOLO che sta tanto a cuore anche all'ANP, perché non sono scesi in lotta anche loro per difenderlo?
Tu non sei per i pragmatismi, bene, allora ragioniamo per ipotesi; ammesso che oggi al posto di Hamas, ci fosse il PFLP, il Fronte popolare per la liberazione della Palestina, che poi sono i comunisti palestinesi, per il mondo occidentale la loro che lotta sarebbe? Lotta di liberazione, resistenza all'invasore o come è stato per l'OLP fino agli anni '90, terrorismo?
Non lascia il tempo che trova schierarsi dall'una o dall'altra parte, anche indignarsi è un atto politico, ed io non sostengo il militarismo israeliano, l'imperialismo nordamericano che gli sta dietro, solo perché Hamas non mi piace. Sto con la resistenza palestinese, chiunque essa sia e nel mio piccolo, con le forme che posso usare, mi mobilito per sostenere quel popolo.
Il problema non è Hamas, ma chi tra i palestinesi si è venduto ad Israele.
Crudezza per crudezza, se oggi Hamas dovesse smobilitare il popolo palestinese verrebbe annientato in un sol colpo.
Vittorio Arrigoni, unico giornalista italiano che abita a Gaza, ha scritto che la Striscia è come uno scatolone chiuso ermeticamente sul quale Israele salta, schiacciando e distruggendo tutto ciò che c'è dentro, in questo caso mi sfugge la tua ipotesi alternativa.

yodosky ha detto...

@ Tic:
לך לעזאזל

Anonimo ha detto...

Che colpa hanno ai tuoi occhi quelli del'ANP?
Non si capisce.
Comunque, meglio venduti che fanatici.

alessandro perrone ha detto...

Tic, essere dei corrotti traditori del proprio popolo, proni agli interessi del militarismo israeliano, guardare al massacro di questi giorni, al massimo balbettando qualche rimprovero, senza fare nulla è una colpa enorme. Inoltre contribuire a fare dalla Palestina, fino all'Iraq, un unica caserma sotto il controllo statunitense, arriva a essermi molto, ma molto più grave.

alessandro perrone ha detto...

Faccio presente che da parte palestinese sono ormai 789 le vittime, 3300 i feriti, 410 vertono in situazione critica, 230 i bambini uccisi. Mentre sono 4 i civili israeliani uccisi e 13 i militari morti, alcuni per "fuoco amico".
Il Times di oggi ha riportato la notizia che c'è un piano di "pace" egiziano, che le diplomazie stanno discutendo con Israele, il quale si basa sul ritorno dell'ANP a Gaza.
Questi sono dati e fatti, per me eloquenti.

Anonimo ha detto...

Magari andasse in porto.

alessandro perrone ha detto...

Hamas. Il leader politico di Hamas Khaled Meshaal ha dichiarato che il suo movimento non accetterà mai una tregua se Israele non porrà fine alla propria offensiva e non riaprirà i valichi con Gaza. Parlando in televisione, dalla Siria dove vive in esilio da anni, ha detto: "Che prima Israele si ritiri, che l'aggressione abbia fine, che i valichi vengano riaperti e poi potremo affrontare il problema con calma», ha affermato.
"Mi rivolgo ai sionisti, agli israeliani e domando loro: 'a che cosa siete arrivati con questa guerra, a parte uccidere i bambini e gli innocenti?", ha chiesto. "Il nemico ha fallito commettendo un vero olocausto sul suolo di Gaza", ha detto ancora.

Tic,...parole di un fanatico, sia chiaro.....

Anonimo ha detto...

05/12/2008 Da un discorso del capo dell’ufficio politico di Hamas Khaled Mesha’al, andato in onda su Al-Jazeera lo scorso 12 ottobre: “A voi, fratelli e sorelle arabi e musulmani, dico che siete secondi soltanto ad Allah nel contrastare l’egemonia americana e questo avviene grazie alla Palestina, al Libano, all’Iraq, all’Afghanistan e a tutte le incrollabili forze della resistenza della nostra nazione. È dimostrato che questo è un mondo oppressivo basato sull’usura e la tirannia. Quando vuole, Allah fa crollare questi sistemi. Entro alcuni anni questo mondo cambierà, sottomesso al volere arabo-islamico, ad Allah piacendo. Altrimenti come facciamo a credere all’hadith che ci dice che gli alberi e le pietre lotteranno al nostro fianco?” (L’Hadith in questione dice: “Verrà l’ora in cui il musulmano muoverà guerra all’ebreo e lo ucciderà, e finché vi sarà un ebreo nascosto dietro una roccia o un albero, la roccia e l’albero diranno: musulmano, servo di Dio, c’è un ebreo nascosto dietro di me, vieni e uccidilo”).

Si, direi che sono le parole di un fanatico...

Zimisce ha detto...

caro perrone, non ho detto che non sono per i pragamatismi, o detto che non sono per i falsi pragmatismi delle soluzioni in bianco e nero. rimando ad un vecchio post del mio blog in proposito:

http://librodiurizen.blogspot.com/2008/05/nemo-propheta-in-patria.html

dico 'falsi pragmatismi' perché appoggiando una delle cause del problema non si arriva alla soluzione.

i miei interventi, forse non erano chiari abbastanza, miravano a criticare le posizioni filoisraeliane secondo cui i palestinesi devono fare il primo passo. ho cercato di dimostrare come, secondo me, sia tel aviv ad essere in dovere di farlo.

comunque mi pare che non ci capiamo perché ogni volta che parlo tu mi rispondi che appoggio gli israeliani e allora vabbé, lasciamo stare che come dice yodosky si va contro i mulini a vento.

anche perché ormai sono in odore di controrivoluzione e spionaggio per conto della borghesia per cui se insisto va a finire come a barcellona.

ps
la provenienza dei fondi di hamas negli anni '80 non è una leggenda nera, è un segreto di pulcinella. niente di strano, gli israeliani facevano la stessa cosa che gli yankee facevano altrove nello stesso periodo.
credimi, i movimenti islamisti sono il mio hobby da prima dell'11 sett, quando sono diventati trendy.

Anonimo ha detto...

e comunque mi piacciono questi temi.
Permettono a noi, liberi pensatori intellettuali anarchici e pure comunisti (con il culo a caldo) di discettare di grandi temi dimostrando la nostra profonda cultura.
Che, tic, mi passerebbe un pasticcino, nel frattempo?

Anonimo ha detto...

http://twitter.com/QassamCount

Interessante mini blog (maledetti gestori italiani che non permettono di sfruttarlo in italia) che tiene il conto dei razzi qassam sparati su israele dal 2000 ad oggi.
Tenuto conto della loro scarsa portata, significa che ,all'incirca in una fascia di territorio grande meno della provincia di gorizia, ogni giorno, da otto anni, sono stati sparati tre razzi sulla testa di povera gente.
apro le iscrizioni per chi vuole provare questa esperienza per due settimane.
Come è stato ampiamente dimostrato in questo blog, la cosa è assolutamente innocua, se non divertente.
Visti gli interventi, credo che qui troverò terreno fertile per la mia iniziativa imprenditoriale.
E che, non la si vuole risollevare l'economia?

alessandro perrone ha detto...

@Zimisce, ho capito che tu non sai dalla parte del militarismo israeliano, solo critico la tua equidistanza, come quella di certa sinistra del "politicamente corretto" che va tanto alla moda, non mettermi, però, in bocca cose che non detto, gli anatemi li lascio a Tic ed al suo "estremismo di centro".
Se poi ti tranquillizza, sappi che in Spagna, da stalinista, sarei stato con il PCE.

@Uomo Tigre, forse arrivi in ritardo, ho avuto modo di chiarire in precedenza che non sono un sostenitore di Hamas, ma allo stesso tempo non posso che prendere atto del fatto che oggi è Hamas, l'organizzazione più adeguata a continuare la resistenza (che per me è un diritto) dei palestinesi.
I Kassam, per quanto imprecisi ovvio che fanno paura, il punto non è, quindi, se la fanno o no, ma sul fatto che negli ultimi 60 anni si è compiuto sotto gli occhi del mondo una liquidazione sistematica del popolo palestinese, anche per gli errori della sua leadership, contribuendo così al controllo militare, unilaterale degli USA su tutto il Medio Oriente.
Per il resto, ognuno si regola come crede ed anche secondo il proprio gusto dell'ironia o del divertimento.

Anonimo ha detto...

De gustibus

yodosky ha detto...
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Anonimo ha detto...

chissà cosa ne pensa Diliberto...

alessandro perrone ha detto...

L'ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, in un suo intervento sul Washngton Post intitolato 'Una guerra non necessaria', scrive una verità che i politici e i media occidentali continuano sistematicamente a ignorare: la tregua tra Israele e Hamas raggiunta lo scorso 19 giugno non è stata rotta dalle milizie palestinesi ma dallo Stato d'Israele.
Dopo la firma della tregua di giugno - scrive Carter - "il lancio dei razzi (da parte di Hamas, ndr) fu subito interrotto e ci fu un aumento nelle forniture di cibo, acqua, medicinali e combustibile (da parte di Israele, ndr). Tuttavia l'aumento fu in media del venti percento del livello normale. E questa fragile tregua fu parzialmente rotta il 4 novembre, quando Israele lanciò un attacco a Gaza per distruggere un tunnel difensivo che veniva scavato da Hamas all'interno del muro che rinchiude Gaza".
Il 4 novembre era il giorno delle elezioni presidenziali Usa, quando tutti gli occhi del mondo erano puntati sul trionfo di Barack Obama e nessuno si curava di quel che succedeva in Medio Oriente.

Jimmy Carter, uomo indesiderato nel democraticissimo Israele....

Anonimo ha detto...
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tic. ha detto...

Ma perché ti sbracci tanto?
Guarda che non la risolvi tu. Nessuno può risolverla, temo.

Anonimo ha detto...

Non vale!
Jimmy Carter è ammericano.
E li Ammericani 'so er dimonnio!
E la parola der dimonnio 'un vale!
Perchè tutti quelli che 'sso nemmici de li ammericani, 'sso ammici mia!

alessandro perrone ha detto...

Tic, prendo atto e chiudo qui la nostra polemica, ma francamente la tua ultima risposta mi stupisce molto; hai proposto due post di seguito sulla vicenda israelo-palestinese, sostenendo una posizione schieratissima dalla parte israeliana (senza se, senza ma), ad onta della carneficina che sta compiendo a Gaza, giustificando i suoi vecchi e nuovi crimini di guerra, il suo militarismo, l'essere il braccio armato dell'imperialismo USA in Medio Oriente, l'aver imposto da 60 anni la più longa e costante operazione di pulizia etnica ai danni di un altro popolo, per poi liquidare il discorso in modo frettoloso chiedendomi, in sostanza, di farla finita, cosa che appunto farò, ma solo per senso del limite e dell'educazione.

Anonimo ha detto...

Appunto dal Washington Post, sull'atteggiamento di Carter in questa situazione:

Mr. Carter justifies his meetings with familiar arguments about the value of dialogue with enemies. But he misses the point. Contacts between enemies can be useful: Israel is legendary for such negotiations, and even now it is engaged in back-channel bargaining with Hamas through Egypt. But it is one thing to communicate pragmatically, and quite another to publicly and unconditionally grant recognition and political sanction to a leader or a group that advocates terrorism, mass murder or the extinction of another state. That is what Mr. Carter is doing by lending what is left of his prestige to an avowed terrorist such as Khaled Meshal -- or Mahmoud al-Zahar.

Anonimo ha detto...

Ma quale frettoloso?
E' che il discorso non porta proprio da nessuna parte, Sandro.
E' un dialogo tra sordi.

Un dialogo che ho seguito in altri blog, tra l'altro.
Tutti a esibire numeri, dati, fatti, storia, ragioni, torti.
Quel che mi resta, alla fine, è solo l'impressione di opposte tifoserie urlanti che si danno molto sulla voce (italian style).

Ho visto e letto de tutto.
Un'impressione che ho ricavato in molti siti 'de sinistra' tosta e politicamente correttissima?
Questa: se Israele scomparisse dalla faccia della terra sarebbe un sacco bello. Nessuno lo dice in questo modo brutale (la più raffinata, e fastidiosa, retorica dell'equanimità sul blog di Leonardo), ma la sostanza è questa.
Non si riconosce niente di nostro, in Israele (stato fondato da molti, moltissimi marxisti). Niente di niente.
In compenso nostri sarebbero i fanatici (fanatici e poche ciacole...) alla Khaled Meshal (che se potessero, tra l'altro, i marxisti li metterebbero tutti al muro: se non oggi, domani senz'altro).
Che tristezza.

Perciò, a che porta il dibbattito?
Io sto e starò sempre non tanto con Israele (cazzo può significare?) quanto con il diritto di Israele ad esistere e a difendere (anche con ferocia: lo comprendo e quindi lo ammetto) il suo diritto all'esistenza in quella zona di mondo.

Tra l'altro, c'è spazio abbastanza per Israele e i palestinesi, in MO, secondo me.
I palestinesi poi, sono sempre in grado di stupire: magnifici quando fanno spazio eliminandosi tra loro.
Veramente magnifici.

alessandro perrone ha detto...

Non c'è dubbio, le nostre posizioni riguardo questo tema, rimarranno completamente divergenti. Non capisco infatti come possa credere di svilupparsi una nazione come Israele, continuando a sterminare, perché è questo che fa da 60 anni, caro Tic, tutte/i le/i palestinesi, e ancor più mi meraviglia che si domandi pure come mai c'è qualcuno che vorrebbe a sua volta eliminarla.
Purtroppo tra noi non c'è dialogo, anche per il fatto che la tua analisi sul conflitto israelo-palestinese è carente e soprattutto datato almeno di 40 anni, hai un idea astratta ed edulcorata di Israele, di uno stato ed una nazione che non esistono più da generazioni, se mai così sono veramente esistite, non consideri il suo ruolo internazionale al fianco degli USA e di ciò che c'è dietro ad essi: guerre, sterminio, morte.
Hai assunto in modo dogmatico lo stereotipo delle "democrazie contro gli imperi del male", accettando una logica che mette al centro del mondo l'Occidente, anche se lo fa sulla pelle degli altri e non solo degli extraeuropei, ma anche delle minoranze più o meno consistenti, che stanno al suo interno, vedi i baschi, i nord irlandesi, i corsi, per non parlare dei popoli slavi.
Infine hai fatto tua la logica del terrorismo diffuso, per la quale chi è contro le politiche occidentali, è un terrorista. Quindi, oggi lo sono l'islamismo ed i palestinesi, ieri lo erano i marxisti latinoamericani per i loro governi golpisti e l'altro ieri lo erano i movimenti progressisti terzomondisti ed anti-coloniali dell'Africa e dell'Asia per i loro governatorati europei.
E chiudo qui, non mi "sbraccio" oltre, se certe tematiche danno fastidio, meglio non sottoporle alla libera discussione.
E poi ci domandiamo come mai la sinistra italiana, genericamente intesa, è arrivata ai suoi minimi termini, quando non riesce neppure fare un analisi reale su ciò che la circonda, trovandosi al fianco di chi dovrebbe combattere.

Anonimo ha detto...

La sinistra italiana è arrivata ai minimi termini perché è italiana...

Quanto ai popoli del terzo mondo (a proposito: pure chiamarlo terzo mondo è un pochino datato, visto che non esistono più i cosiddetti paesi non allineati), sei proprio sicuro che la colpa del loro sottosviluppo sia solo del malvagio Occidente?
Sulle classi dirigenti post coloniali nulla da dire?
Sai, un tipo come Mugabe...

Anonimo ha detto...

Ah, una cosa: io non ho proposto alcuna analisi sul conflitto israelo palestinese.
Io ho solamente sostenuto il diritto di Israele all'esistenza. In quel luogo, non in Canada.