Lucio Magri si è suicidato.
Era malato, hanno scritto, di quello che chiamano 'male oscuro', come se ci fossero dei mali in qualche modo luminosi, risplendenti, sfolgoranti.
Apparteneva da tempo immemorabile a una compagnia di giro che mi è sempre stata cordialmente sui coglioni, quella del Manifesto: Parlatopintorcastellinarossanda, il genere lo conoscete. Per soprammercato, lui veniva pure dal mondo cattolico, il che, almeno per me, è (quasi sempre...) tutto dire, signora mia.
Epperò è da stamani che ci sto pensando un sacco, a Magri.
Che era, si sa, un uomo di indubbia avvenenza.
Che era, dicono, un vero gourmet.
Che abitava in una casa bellissima, con annessa donna di servizio peruviana, in centro a Roma.
Che sapeva sciare davvero molto bene.
Viene in mente, adesso, la frase che si sentiva pronunciare più spesso quando si parlava di lui, “il comunista sugli sci”, o di quelli come lui, borghesi rossi con casa in centro a Roma e servitù proveniente da paesi esotici, posti dove magari ci sono ancora i 'movimenti di liberazione' (alzi la mano chi se li ricorda, i 'movimenti di liberazione': andavano un bel po' di moda ,anni annorum fa, giusto?), e cioè: «È facile fare i comunisti, avendo i soldi!».
Variante: «è facile fare gli intellettuali comunisti, avendo i soldi!».
E sarà pure facile, non dico di no, ma è senz'altro più difficile, e più dignitoso, che essere un filisteo di merda, un plebeo ignorante che, se c'è da votare, vota per qualche pagliaccio che gli assomiglia (cioè per Bossi o giù di lì, se giù di lì fosse possibile) o una di quelle beghine bigotte che oggi saranno senz'altro rimaste oh, così scioccate dalla scelta del comunista sugli sci proprio perché è stata una scelta e non qualcosa che ti hanno insegnato in parrocchia.
Più difficile che essere, insomma, un italiano moderato ovvero una roba elementare sul serio, l'interprete di un ruolo in commedia per cui in genere basta solo piazzarsi da qualche parte, col culo a paratia e in favore di vento, aspettando con pazienza di vedere chi vincerà alla fine e dunque chi sarà il signore e padrone che nel dopoguerra distribuirà le prebende, o gli avanzi.
Lucio Magri, il comunista sugli sci, verrà sepolto a Recanati, accanto a sua moglie Mara, morta di un altro male molto, molto oscuro qualche anno fa.
Recanati.
Mica un brutto posto, per riposare.
Era malato, hanno scritto, di quello che chiamano 'male oscuro', come se ci fossero dei mali in qualche modo luminosi, risplendenti, sfolgoranti.
Apparteneva da tempo immemorabile a una compagnia di giro che mi è sempre stata cordialmente sui coglioni, quella del Manifesto: Parlatopintorcastellinarossanda, il genere lo conoscete. Per soprammercato, lui veniva pure dal mondo cattolico, il che, almeno per me, è (quasi sempre...) tutto dire, signora mia.
Epperò è da stamani che ci sto pensando un sacco, a Magri.
Che era, si sa, un uomo di indubbia avvenenza.
Che era, dicono, un vero gourmet.
Che abitava in una casa bellissima, con annessa donna di servizio peruviana, in centro a Roma.
Che sapeva sciare davvero molto bene.
Viene in mente, adesso, la frase che si sentiva pronunciare più spesso quando si parlava di lui, “il comunista sugli sci”, o di quelli come lui, borghesi rossi con casa in centro a Roma e servitù proveniente da paesi esotici, posti dove magari ci sono ancora i 'movimenti di liberazione' (alzi la mano chi se li ricorda, i 'movimenti di liberazione': andavano un bel po' di moda ,anni annorum fa, giusto?), e cioè: «È facile fare i comunisti, avendo i soldi!».
Variante: «è facile fare gli intellettuali comunisti, avendo i soldi!».
E sarà pure facile, non dico di no, ma è senz'altro più difficile, e più dignitoso, che essere un filisteo di merda, un plebeo ignorante che, se c'è da votare, vota per qualche pagliaccio che gli assomiglia (cioè per Bossi o giù di lì, se giù di lì fosse possibile) o una di quelle beghine bigotte che oggi saranno senz'altro rimaste oh, così scioccate dalla scelta del comunista sugli sci proprio perché è stata una scelta e non qualcosa che ti hanno insegnato in parrocchia.
Più difficile che essere, insomma, un italiano moderato ovvero una roba elementare sul serio, l'interprete di un ruolo in commedia per cui in genere basta solo piazzarsi da qualche parte, col culo a paratia e in favore di vento, aspettando con pazienza di vedere chi vincerà alla fine e dunque chi sarà il signore e padrone che nel dopoguerra distribuirà le prebende, o gli avanzi.
Lucio Magri, il comunista sugli sci, verrà sepolto a Recanati, accanto a sua moglie Mara, morta di un altro male molto, molto oscuro qualche anno fa.
Recanati.
Mica un brutto posto, per riposare.