Un caro amico, dopo essersi sciroppato in serata chissà quale telegiornale, mi invia il seguente sms: «Ma £%c* Dio, ma adesso anche Gheddafi abitava in un 'compaund'?».
Gli rispondo: «Mai capito cosa sia, un compound. Io sono una persona semplice».
E lui: «Ma neanche loro sanno cosa sia. È solo pigrizia linguistica e giornalismo da manuali acquistati all'autogrill. Neanche Bin Laden e Gheddafi sanno che cosa sia un compound!».
Un altro amico, sul suo profilo facebook, ha scritto così:
«Quando troveranno Gheddafi (Osama sembra non possa più rispondere) vorrei che gli chiedessero “ma in un compound si pagano lo stesso, le spese condominiali?” (e se sì, come le chiamate?)».
E poi ancora, evidentemente ispiratissimo:
«Un normale condominio diventa un compound quando gli ex amici vengono a prenderti senza suonare al citofono per portarti fuori per l'ultima volta».
Secondo quel tremendo reazionario che fu
Joseph De Maistre,
“ogni degradazione individuale o nazionale è immediatamente annunciata da una degradazione rigorosamente proporzionale del linguaggio”.
Non so più nemmeno quante volte le ho citate, queste parole, in quattro anni di
talkischeap.