Per Giovanni Brusca, il boss mafioso, «la guerra non è fra Berlusconi e questi della sinistra. La guerra è tra Berlusconi e De Benedetti con Repubblica e tutto il resto».
Lucida, la canaglia, eh?
No?
Allora ditemi un po', in coscienza: secondo voi, in questi anni di vergogna, la sinistra italiana ha veramente inteso combattere Berlusconi? Ha davvero voluto fargli la guerra? Dai, su...
Quale guerra?
L'Italia dei moderati non l'avrebbe mica capita, una guerra così...
Perché Berlusconi, dopotutto, “è stato eletto”. Possiamo girarci attorno quanto ci pare, ma “è stato eletto”, giusto? E allora con lui un qualche accomodamento lo devi trovare.
È doveroso.
Perché bisogna essere “responsabili” (anzi, "perché noi siamo una forza responsabile").
Perché bisogna essere Rutelli.
Perché noi abbiamo dei doveri prima di tutto verso l'Italia.
Perché noi siamo un grande Paese europeo.
Perché noi siamo un grande Paese tout court.
Perché Berlusconi, noi, non lo dobbiamo neanche nominare.
Perché se si parla male di Berlusconi si fa solo il gioco di Berlusconi.
Perché la gente - la gente vera, mica gli intellettuali radical chic - non ci segue, se parliamo male di Berlusconi.
Secondo la mia modestissima opinione, nell'ultimo quindicennio le cose sono andate più o meno così, a sinistra, in Italia.
Al netto della competizione tra “le due sinistre”, naturalmente.
E della inestimabile coscienza dei Franco Turigliatto e dei Fernando Rossi.
Come dite? Chi sono Franco Turigliatto e Fernando Rossi?
Eh.
Chiedetelo un po' a Giovanni Brusca, chi sono: lui se li ricorda bene...