sabato 6 giugno 2009

Here we go again

A casa mia non ci si astiene. Non è considerata una cosa onorevole.
Perciò domani andrò a votare.
Trovo molto significativo, comunque, che per questa volta io abbia pensato seriamente di astenermi.
E lo so, lo so, eccome se lo so, che “la democrazia è il regno del compromesso e non delle grandi idee e delle grandi imprese. Perché tanto le une quanto le altre si pagano con il sangue e con i beni. E la democrazia vuole invece garantire la vita e il benessere di ognuno. È ciò che rende questo sistema politico al tempo stesso il più sicuro e il meno attraente”. Così Alexis de Tocqueville, maestro di disincanto e realismo, e si poteva non citarlo?
Oddio, volendo si poteva, e pure in scioltezza, ma se non la facessi sempre fuori dal vasino non sarei io, nevvero?
E poi su... Dite la verità che ve l'aspettavate, da me, una bella citazione di Tocqueville, un giorno o l'altro, eh? Quanto tempo era che non parlavo più del mon cher Alexis?
Tutto molto giusto, quello che dice: non è il caso di aspettarsi granché dalla mediocrità democratica, non ci possono essere né epos né pathos, nel regno del compromesso e, già che ci siamo, non ci possono essere nemmeno Portos e Aramis (questa l'ho plagiata a Frank Zappa: non ho saputo resistere).
Epperò però però... Non è forse la natura stessa della democrazia che ci porta a chiederle molto? Anzi, mi domando: non le chiediamo (non le chiedo...) pure troppo?
La democrazia deve far coesistere libertà e ordine, uguaglianza e differenza, centro e periferia, spontaneità e procedure, partecipazione e delega, il cotto e il crudo; come se tutto ciò non bastasse, dev'essere capace di neutralizzare i conflitti e nel contempo di liberarne i dinamismi (questa mi è sempre piaciuta un casino: è la croce e la delizia di ogni liberale, sapete?); poi deve garantire uno spazio politico ai valori, alle ideologie e agli interessi più diversi e magari pure a movimenti che sono portatori di programmi e metodi di lotta politica antidemocratici (ovvero, ai suoi nemici); infine (infine?), come ha detto una volta Tzvetan Todorov, la democrazia, che non può soddisfare “il bisogno di salvazione o di assoluto (...) non può tuttavia permettersi di ignorarne l'esistenza”: e si capisce, no? “Gli uomini hanno certamente bisogno di comfort e di comodi, ciò che la democrazia può loro promettere e assicurare; ma per di più hanno bisogno di beni che il mondo materiale non procura loro: pretendono che la loro vita abbia un senso, per cominciare. Il totalitarismo, a differenza della democrazia, ambisce a soddisfare tali bisogni e per questa ragione è stato liberamente scelto dalle popolazioni interessate. Lenin, Stalin e Hitler sono stati desiderati e amati dalle masse, non bisogna dimenticarlo”.
E forse mi sono spinto un po' troppo in là ma forse anche no, visto che in questi giorni i (pessimi) boss del Pd (che poi sarebbe il mio partito di riferimento, come credo sappiate) hanno moltiplicato gli appelli al voto e contro l'astensione in nome della salvezza del nostro sistema democratico, nientemeno: dicono che se Berlusconi stravincerà potrà fare tutto quello che vorrà, dell'Italia, e saranno cazzi acidi per quelli che non lo amano.
Io un po' ci credo, un po' faccio finta di crederci.
Ho pensato di astenermi perché trovo francamente ridicoli molti dei dirigenti nazionali del Pd e in special modo quelli che quindici anni fa gridavano all'emergenza democratica contro Berlusconi e poi insieme a Berlusconi volevano riformare la Costituzione repubblicana ma poi Berlusconi è tornato a essere un pericolo per la democrazia ma poi doveva essere considerato un avversario e non un nemico perché l'Italia aveva bisogno di pacatezza, di moderazione, di serenità, di reciproco riconoscimento tra forze politiche che potevano anche combattersi duramente ma dovevano comunque rispettarsi ma adesso siamo di nuovo all'emergenza democratica e io mi ritrovo con un'orchite davvero impressionante.
Ho pensato di astenermi perché non sopporto di dover esser costretto anch'io, a sinistra, a bermi 'sta leaderizzazione spinta della politica (e ne capisco benissimo le motivazioni, sapete? Benissimo. Trattasi di procedimento euristico, ovvero di una scorciatoia mentale che serve a semplificare le difficoltà di comprensione del gioco politico attraverso la figura di un leader: a orientarsi più facilmente nella giungla delle proposte e dei programmi, insomma. Il problema è che le cose eventualmente complesse a me garbano assai: che posso farci, se son così?).
Ho pensato di astenermi perché, a proposito di nuovi leader, i vecchi leader mi hanno chiesto di votare per la frangetta di Debora Serracchiani.
Ma non mi asterrò, no: la mia religione non lo consente.
Voterò il ridicolo Pd pensando che Berlusconi è, ed è sempre stato, una minaccia per la democrazia (per soprammercato è, ed è sempre stato, pure un problema squisitamente estetico) ma anche che siamo alla farsa, alla farsa e morta là: per la tragedia noi italiani abbiamo già dato.
Voterò pure per la povera Serracchiani giusto perché in passato ho votato (e fatto votare, purtroppo) per gente sicuramente peggiore di lei giacché me lo chiedeva il mio beneamato partito (non il massimo, come motivazione, vero?).
E concludo. Con la domanda che ho lasciato in sospeso qualche riga fa: alla democrazia non chiediamo forse troppo? La risposta, per quanto mi riguarda, è 'sì': io di certo le chiedo troppo.
Bisognerebbe sapersi accontentare.

18 commenti:

VaLe ha detto...

... Ma c'è chi, come me, odia l'idea di accontentarsi...

Come dice Vasco in una canzone, "Io non mi accontento, io voglio di più"
:)

tic. ha detto...

E' che io ho vent'anni più di te...

VaLe ha detto...

eh eh :)
è vero, lasciatemi ancora un pò di fiducia nel mondo :)

Mammifero Bipede ha detto...

"Fiducia nel mondo"?
VaLe, ti darei la mia, ma da almeno vent'anni sto "in riserva".
:-(

VaLe ha detto...

@Mammifero Bipede
Eh che ci vuoi fare, ho questo difetto di fidarmi delle persone e del mondo...
Sarà il mio inguaribile ottimismo, sarà che non ho voglia di utilizzare il mio tempo per piangermi addosso, sarà...
Sarà quel che sarà :)

Unknown ha detto...

Io ho votato PD. Senza esprimere preferenza per la Serracchiani che, al di là delle sua qualità e competenze personali (le ignoro), mi pareva fosse troppo un fenomeno mediatico (nato dai media, nutrito dai media, inzuppato di media). In fondo, cos'ha fatto di tanto mirabolante? Una faccia graziosa, un minidiscorsetto (roba che chiunque di noi "popolo di sinistra" avrebbe potuto fare) in un'assemblea nazionale del PD, un gran movimento mediatico. Insomma: perchè mai dovevo "preferirla" ad altri o ad altre? Votando per lei mi pareva di alimentare la baracca della politica come finzione, della politica come immagine rappresentata.

tic ha detto...

Ed è esattamente questo, la Serracchiani.

yodosky ha detto...

Stavolta sono un po' polemichetta (ma bonariamente, eh) con il signor Luciano e dico che tra il dire e il fare c'è di mezzo "e il", come diceva Elio.
Perchè se seguiamo il ragionamento proposto ("fatto un discorso che ciascuno di noi poteva fare") allora perchè premiare Bolt? Che ha fatto? Una corsetta, roba che basta un po' di allentamento. E Pelè? Due palleggetti, basta una palla e una caviglia. E Schoedinger? Un'equazione, eccheccevo', basta un foglio e una matita, per scriverla. Calvino? E, bon, una macchina da scrivere e fatto il lavoro....

Fabio Montale ha detto...

Una volta ero a una mostra di arte contemporanea e ho detto la fatidica frase: "Questo lo gavessi podu' far anche mi!"
E il custode: "Bon, intanto lui lo ga fato!"
Ciapa e porta a casa.

tic ha detto...

La Serracchiani e Bolt?
La Serracchiani e Pelé?

Adespoto ha detto...

Va bene tutto... Io non ho sentito cosa ha mai detto questa Serrachiani e le concedo il beneficio di due dubbi...
Però sono assolutamente convinto che sostenere la parentela con la soluzione dell'equazione di Schroedinger sia un azzardo... Non fosse altro che perchè uno dei pregi della Serrachiani, mi pare di capire, è di aver detto qualcosa di SEMPLICE che MOLTI già pensavano, mentre il pregio di Schroedinger è aver scritto qualcosa di COMPLICATISSIMO che NESSUNO si era nemmeno pensato...

In effetti è uno dei problemi della politica... A volte uno viene ritenuto bravo perchè descrive con gli aggettivi giusti l'acqua calda.

yodosky ha detto...

Quoto mr. Montale, è proprio quello che intendevo. Per quanto riguarda l'Adespoto, ciò che dici è vero, ma il concetto rimane come provocazione. Forse era più aderente la classica mela di Newton che ti cade in testa e dici orpo. In tutto ciò non intendo dir che la Serracchiani sia un genio, solo che una buona parte delle persone che adesso vedo scrivere "Ah, questo lo avrei detto anch'io" quando è il momento di dire le robe più volte se la son mokata con allegria.

Unknown ha detto...

No, Yodoski, non sono d'accordo quando dici: "persone che adesso vedo scrivere "Ah, questo lo avrei detto anch'io" quando è il momento di dire le robe più volte se la son mokata con allegria".
Quanti di noi sono intervenuti per dire cose sensate? E quante volte lo abbiamo fatto? Mi autocito: non ti so contare in quante occasioni, in assemblee congressi manifestazioni dibattiti dei DS, ho fatto numeri e siparietti (anche parlando in autentico cinese per dimostrare quanto comunichiamo male o togliendomi dalle scarpe sassolini veri). Ma io e tutte le altre e tutti gli altri che abbiamo detto cose sensate non avevamo il faccino giusto e non abbiamo attirato l'attenzione dei media. E dunque ripeto: dell'attività politica e delle competenze della Serracchiani non so nulla. Forse è la italian Obama del futuro. E ne sarei felicissimo. Ma domenica non me la sentivo di votarla solo perchè ha usato con intelligenza feisbuuk e iutub.

tic ha detto...

Quoto l'adespoto: come potrei non?

Lucia G. ha scritto una cosa sul mio profilo di facebook.
Ve la riporto perché mi sembra una cosa intelligente:

"Caro Stefano, consiglio di lettura per te e per il tuo amico (che poi sarebbe Luciano, n.d.r.): "La mente politica. Il ruolo delle emozioni nel destino di una nazione" di W. Drew (ed. il Saggiatore).

Io ho votato e fatto votare Serracchiani perchè la sua "immagine rappresentata" veicola determinazione e cambiamento. La sostanza -se c'è- verrà a galla.

E poi devi spiegarmi: ci fa così schifo il tam tam mediatico? Insinuiamo che la faccia graziosa e il discorsetto pacato non siano abbastanza?...

Ammettiamolo senza vergogna: i metodi di selezione non convincono fino in fondo soprattutto perchè Debora è davvero una qualsiasi del "popolo di sinistra".
E quindi il pensiero implicito sorge spontaneo: perchè non io? Perchè non tu? Perchè non il tuo amico?
A mio parere la sua "rischiosa" elezione dovrebbe essere uno sprone per ciascuno, non un ennesimo motivo di disillusa e polemica titubanza".

Ho risposto così (in maniera forse un po' sbrigativa):
"E' proprio così... Perché non un sacco di gente. Perché non tu?
L'ho votata e fatta votare anch'io, comunque, e non me ne pento.
Da qui a farne un santino ce ne corre.
I metodi di selezione non convincono. Ma del PD, diciamocelo, COSA convince?
E comunque, un faccia graziosa e un discorsetto pacato. Punto".

Ancora Lucia G.:

"Da sprone a santa subito ce ne corre, sono d'accordo! Staremo a vedere cosa c'è sotto la frangetta. Ma almeno ammettiamo che questa valanga di preferenze in una circoscrizione come la nostra disegna un bel punto esclamativo nella lavagna progettuale PD!".

Io.
"Non saprei dire. Son contento per lei, ma non ci riesco proprio a farmi impressionare dalla valanga di preferenze che ha ricevuto. I problemi del partito sono ancora tutti lì, e sono enormi.
Ostia di un dio, qui c'è gente che ESULTA dopo che in un solo anno si son persi milioni di voti. Ma che roba è?

Bella cosa, questa della Serracchiani, ma temo che domani, ecco... Sai com'è, ho visto uno come Moretton (con quella faccia!) fare faville dietro alla Serracchiani. E come lui molte altre delle nostre cime abissali...".

Unknown ha detto...

Infatti troppi dimenticano la sconfitta netta del Pd e della sinistra. Solo in parte tamponata dalla crescita dell'IdV e da Franceschini (più tosto e antiberlusconiano di Veltroni...non ci voleva molto). Il successo della Serracchiani (ripeto ancora una volta: non ho idea delle sue qualità e del suo spessore e spero si riveli la Obama italiana) lo leggo in modo duplice. Da un lato, la novità, l'uso del web, la freschezza, il fastidio degli elettori per gli apparati e per i solidi dirigenti, l'esser donna (ben vengano le donne!), il dir poche cose semplici in modo chiaro. Dall'altro lato, però, vi è un qualcosa di berlusconide: l'apparenza, il bel faccino, i voti conquistati sull'immagine mediatica, i leader o leaderini o leaderine che arrivano non sull'onda di una battaglia politica o di un impegno ma grazie al loro look.
Detto questo, meglio la Serracchiani di Rutelli Moretton Violante & C.

Unknown ha detto...

ERRORE DI BATTITURA: "il fastidio degli elettori per gli apparati e per i SOLIDI dirigenti" va letto come "il fastidio degli elettori per gli apparati e per i SOLITI dirigenti"

yodosky ha detto...

Bon ragazzi non c'è da preoccuparsi di nulla, ovvia, adesso torna in campo D'Alema!!!

tic ha detto...

Ah, guarda... Qui ormai vale tutto.