venerdì 14 novembre 2008

Italicum acetum

Nell'ultimo film di Enrico Oldoini, La fidanzata di papà, Simona Ventura (Simona Ventura, avete presente? Simona dalla bocca larga. Quella Simona lì) diventa “nonna a sorpresa di un bambino nero, da una figlia perfettamente bianca e da un genero altrettanto bianco. Si scoprirà poi nel film, quasi totalmente ambientato a Miami, che lei ha avuto sua figlia Barbara (Martina Pinto) non dal marito ufficiale (Nino Frassica) ma dopo una notte d'amore con un importante uomo di colore. Un uomo così in alto quasi impossibile ormai da contattare. Da qui tanti indizi nel film per far capire che si tratta proprio di Obama, anche se non si fa mai espressamente il suo nome”.
Così il quotidiano triestino Il Piccolo, edizione di mercoledì scorso.
Il protagonista principale dell'ultima (speriamo...) fatica (?) di Enrico Oldoini è Massimo Boldi.
Secondo Il Piccolo, Boldi, che nel film interpreta il padre di Matteo, compagno di Barbara (la figlia, si diceva, di Simona dalla bocca larga), “appena vede il nipote nero appena nato dice con sorpresa: «Ma che gli avete fatto, la lampada? Sembra abbronzato»”.
Tutto vero, parrebbe. Quando si dice il caso...
E visto che è di comici di serie Z, che stiamo discettando, questa è l'ultima del Primo Ministro italiano: “C'è un problema nei rapporti fra l'Occidente e la Federazione Russa, che è stata provocata dallo scudo spaziale. Diciamolo chiaro: consideriamo che ci siano state delle provocazioni alla Federazione Russa con il progetto di collocare missili in Polonia e nella Repubblica Ceca, con il riconoscimento unilaterale del Kosovo e poi ancora con l'accelerazione del processo di entrata di Ucraina e Georgia nella Nato”.
Come linea di politica estera mi pare chiara, una volta tanto: mentre Walter Veltroni tresca con l'abbronzato della Casa Bianca, il Bokassa del Viagra sta con Vladimir Putin.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

com'è possibile che quel tipo che gioca col mitra gioca sempre col fuoco, ma non si brucia mai? magari perchè tutti lo tollerano come lo scemo di famiglia? o che?
per me resta un mistero!

ciao francesco

yodosky ha detto...

Anche per me, Francesco.

Comunque vorrei che lo dicesse chiaro e tondo, che vuole dichiarare guerra agli Stati Uniti.
Che, si pensa che noi italiani siamo inferiori a quelli yankee del cacchio? Che, abbiamo mai perso una guerra forse?

Unknown ha detto...

Non avevo letto la recensione del film, che mi pare demente (e non della demenzialità geniale alla Fratelli Marx, Helzapoppin, ispettore Clouseau o Stanlio e Ollio). Ma purtroppo la comicità all'italiana (perduta la grande commedia dei Risi, Monicelli, Salce, Germi, Sordi, Gassman, Tognazzi, Scola, Comencini...) è ai livelli del Bagaglino: battute imbecilli, volgarità, luoghi comuni, sciatteria registica, scemeggiature scritte male, attori che fanno smorfie e cachinni, parolazze e via incanagliendosi).
SULLA GUERRA FREDDA: sarebbe orribile tornare a quei tempi, ma sarebbe ancora più sconfortante se l'Italia si schierasse con la russia di Putin contro gli Usa di Obama. Pronto, l'ometto di Arcore, a cambiar schieramento. http://lucianoidefix.typepad.com

Anonimo ha detto...

La cosa sorprendente è che ha sconfessato Bush solo qualche settimana dopo aver fatto la corte allo stesso Bush.

I bolscevichi. Non li ha portati Bertinotti, li sta accogliendo Berlusconi.

Anonimo ha detto...

A proposito di sano umorismo italiano..

http://it.youtube.com/watch?v=p1p-qOcUfqY

alessandro perrone ha detto...

Il "tipo" come giustamente dice Francesco, pare lo scemo di famiglia, riesce, però, da quasi 15 anni a prenderci per il culo.

Il mistero per me è che uno così, ha la capacità di imporci le sue priorità, esercitando un potere d'attrazione e di egemonia culturale o meglio, in questo caso subculturale, che non mi da pace.

C'è un problema di rapporto tra tradizione e modernità.
Forse,....a naso, si dovrebbe riprendere la lettura di Pasolini, la sua critica alla modernità e la sua proposizione della tradizione non folkloristica, ma rivolta ai valori "antichi" dell'umanesimo.
D'altra parte è anche necessario rapportarci con la modernità senza rinnegarne le sue potenzialità, basti pensare allo strumento che ora usiamo per dibattere.
Ma mentre per la tradizione ci sono dei maestri che hanno segnato la strada, per la modernità siamo senza rete, molti di noi non hanno neppure ancora elaborato un adeguato alfabeto per comprenderla, altri ne sono semplicemente impauriti. La sfida della modernità, comporta, dunque, una una progettualità ancora sfuggente.
Viceversa Berlusconi, arrivando alla massima banalizzazione della modernità e, attraverso la Lega, della tradizione, riesce sempre a tenersi il pallino in mano.

Speculare a Berlusconi è Di Pietro, che in piccolo, senza imperi mediatici alle spalle, ha però in sé lo steso schema del primo, senza bisogno della Lega.

Per quando riguarda Boldi £ Co. pur non cadendo nel complottismo, occorre non dimenticare che anche il cinema è una macchina di consenso ed orientamento, che in questo caso propugna stili di vita, appunto banali.

Filosofeggiano s'è fatto tardi, domani è un altro giorno.....

Zimisce ha detto...

non ti preoccupare mastro, lascia che vada in visita a Washington e proporrà di nuclearizzare Mosca. E' totalmente incapace di mantenere una posizione in politica estera che sia una, tanto è impegnato a fare il simpaticone con tutti.

tic. ha detto...

Sul cattivo raporto che hanno gli italiani con la modernità, Alessandro, ti consiglio IL MITO DEL BRAVO ITALIANO di David Bidussa.
Fuori catalogo da anni annorum, ma vale la pena di essere cercato.

E L'ITALIANO, di Giulio Bollati, of course.