giovedì 15 maggio 2008

Di piazze e complessità


“Unici al mondo, siamo, ad avere l'ordine dei giornalisti. Fondato nel 1925 da Mussolini per tenerli in braghe di tela, i giornalisti.”
(Beppe Grillo, Torino, 25 aprile 2008)
“Vaffanculo! Vaffanculo! Vaffanculo i giornalisti!”
(Il popolo in piazza. La gente arrabbiatissima. Quelli a cui, come dice un povero diavolo che conosco, il buon politico non dovrebbe mai dichiarare guerra)
“Se la gente pensa di mandare affanculo i giornalisti... Ha sbagliato obiettivo. Bisogna mandare affanculo il sistema che porta anche coloro che vorrebbero fare seriamente il giornalista a non riuscire più a farlo.”
(Marco Travaglio, sostenitore di Beppe Grillo, intervistato dai suoi colleghi giornalisti nella medesima piazza arrabbiatissima)


E me li vedo proprio, quelli sotto il palco, che decidono di seguire l'illuminato consiglio di Marco Travaglio e perciò si mettono tutti quanti, stans pede in uno, a urlare: “Affanculo il sistema che porta anche coloro che vorrebbero fare seriamente il giornalista a non riuscire più a farlo!”.
Poveracci, e come fanno? Se solo ci provano, a berciare uno slogan così articolato, si stroncano.
E' roba da polmone d'acciaio, diobono...
E allora che volemo fà, sor Travaglio giornalista? Stamo co' la ggente, cor popolo (e perciò, semplicemente, senza patemi dell'ostia, "vaffanculo! Vaffanculo! Vaffanculo i giornalisti!" e nessuno si fa male), o no? Eh?
Brutte bestie le piazze, nevvero?
Non si prestano manco per il cazzo al pensiero complesso.
D'altra parte, è nella loro natura.

11 commenti:

Zimisce ha detto...

Oggi si bastona durissimo il Travaglio! :)

Povero, guarda che non è così in malafede e poco professionale come lo fa D'Avanzo! E poi dai, delle cose sfiziose le scrive:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/E-Lazzaro-risorge/2022975

Sul grillismo: quando i Bertinozzi giran per salotti, certi temi finiscono in mani bizzarre.

tic. ha detto...

Ne ho piene le palle del populismo e dei populisti. Delle piazze reali e di quelle mediatiche.
Dei Bossi come dei Grilli. Dei Di Pietri come dei Santori.

D'Avanzo ha dato a Travaglio una bella lezione di giornalismo.
O meglio, gli ha ricordato cosa significa essere un cronista.
Travaglio, un cronista, non lo è più da tempo.
Non saprei dire che cos'è diventato.

Mi chiedo se per essere contro la destra e Berlusconi occorra proprio avere certi personaggi come compagni di strada.
Me lo chiedo ma è domanda retorica.

Come cantava tanti anni fa un tizio (pure un bel po' populista, di suo), io "non voglio inventarmi più amori/ E non voglio più avervi come amici, come interlocutori".

Zimisce ha detto...

Guarda, sul populismo mi trovi assolutamente d'accordo. Intendevo dire che Grillo occupa uno spazio politico rimasto libero per l'inettitudine di chi dovrebbe occuparlo. Come poi lo occupi è un altro discorso. Quando ha evocato i "sacri confini della patria" (testuali parole) a proposito della "questione rumeni" a me son venuti i brividi.

Su Travaglio, appunto, il fatto è che non è più un cronista giudiziario, è un opinionista. In quanto tale può anche dire che Schifani non dovrebbe essere presidente del senato a causa di quelle faccende. E' la sua opinione, in fondo.

Il "chi di spada ferisce di spada perisce" della stampa che emerge dallo scambio con d'Avanzo è sicuramente interessante.

Anonimo ha detto...

E certo meglio la Finocchiaro che si mette a novanta. Sostenuta da chi?

(E io non amo Grillo)

tic. ha detto...

Il tuo è parlar d'altro, cara...
Non si sta discutendo, qui, della Finocchiaro, o della qualità dell'opposizione del PD.
Ma del modo (diciamo singolare?)che ha Marco Travaglio di fare giornalismo.

Comunque hai fatto bene a mettere a confronto Finocchiaro e Travaglio.
Lo trovo corretto.
Fanno entrambi politica attiva.

Anonimo ha detto...

E non vedo che c'è di male. Da quando un giornalista non può fare politica? Esiste la clausola di c coscienza per qualcosa.
Articolo 32 contratto di lavoro

tic. ha detto...

Ma quanto siamo formalisti!

Anonimo ha detto...

Non ho fatto un'esame per niente, caro mio.
Ora e sempre evviva Ali Agca

tic. ha detto...

Guarda che questa dovresti spiegarla a tutti: dovresti far capire che non è una battutaccia anticlericale di quelle che faccio io.

Anonimo ha detto...

Ok.
All'esame per giornalisti professionisti, alla domanda "Che cosa le dice il nome Ali Agca" la risposta di un candidato è stata: "Un'agenzia giornalistica".
Promosso.

Penso che Travaglio se non altro sappia chi è Alì Agca.

tic. ha detto...

Ma certo che lo sa: è uno mandato da Silvio Berlusconi a sparare al papa...