domenica 18 ottobre 2009

Sansone e i filistei


Su La Stampa di ieri il professor Angelo D'Orsi, nella sua recensione ad Autobiografia di una repubblica, di Guido Crainz, ha scritto di un Paese spaccato a metà e di “una situazione che oggi appare bloccata in uno scontro che difficilmente potrà continuare nei termini attuali senza portare alla catastrofe l'intera società. Una classica situazione di «crisi» nel senso di Gramsci: quando due forze si contrappongono senza che nessuna delle due abbia la possibilità di prevalere nettamente sull'altra. Ed è da questo tipo di contingenze storiche che possono nascere le rivoluzioni e le controrivoluzioni”.
E a questo punto mi chiedo: quali sono, per D'Orsi, oggi come oggi, le due forze in campo nel nostro povero Paese?
Berlusconi e gli affaracci suoi contro... chi? L'ingegner De Benedetti e i suoi giornali?
Se così fosse, beh, sono effettivamente due le forze in campo attualmente.
Se D'Orsi pensa, invece, all'opposizione parlamentare al papi della Patria, sarebbe il caso, io credo, di stendere un velo pietoso e di passare oltre.
E può dire quello che vuole, l'ottimo professor D'Orsi, ma io, nel mio piccolo, mi sentirei decisamente di escludere che da “questo tipo di contingenze storiche” possa nascere, qui e ora, nientemeno che una rivoluzione: come diceva quella canaglia di Mario Missiroli, “in Italia non si può fare la rivoluzione, perché ci conosciamo un po' tutti”.
Il che dovrebbe escludere, automaticamente, pure la controrivoluzione: giusto?
Detto ciò, com'è che sempre più spesso, negli ultimi tempi, sento evocare - e non in bar, ma in certi editoriali di giornale, in certi blog - la guerra civile tra gli italiani (contrariamente alle rivoluzioni, di guerre civili noi italiani siamo dei grandissimi esperti)?
Com'è che così tante persone – anche nei fogliacci della Destra: e questa cosa io la trovo molto significativa – hanno rievocato, in questi giorni, la scena finale de Il Caimano di Nanni Moretti?
Ve la ricordate?
Dov'è che siamo andati a cacciarci, mes amis?

3 commenti:

Unknown ha detto...

Flaiano diceva: "gli italiani fanno le barricate usando i mobili degli altri"

Fabio Montale ha detto...

In America la descrivono come la sindrome di Nimby (Not In My Back Yard = non nel mio cortile/orto).
Facciamo quello che volete, ma...

yodosky ha detto...

La rivoluzione! Che assurdità!
Per evitarla basta un semplice provvedimento sentito oggi per radio: prossimamente la tv trasmetterà partite di calcio all'ora di pranzo. Ciò spezzerà la giornata in due, e quindi sarà praticamente impossibile anche solo organizzare un corteo, poffarbacco (come si fa a trovarsi alle 9 e poi essere tutti a casa alle 11 che gioca la Juve?)