martedì 19 luglio 2011

El Flaco Menotti


El Flaco Menotti ormai si sente “un marxista ormonale, senza più spiegazione ideologica”.
El Flaco Menotti non fuma nemmeno più, ed è dura: “La sigaretta è una compagna. Devo pensare che la compagna è morta”.
El Flaco Menotti allenava l'Argentina che vinse il mondiale del '78, quello giocato in casa, fortemente voluto dal macellaio Videla. Mi ricordo che qualche tempo dopo ebbe a dire: “Se non avessi vinto, chissà dove sarei, adesso...”.
El Flaco Menotti ama il calcio di Pep Guardiola e odia il calcio di Mourinho. Sostiene che in Argentina uno come Guardiola oggi non potrebbe esistere perché “se esistesse, lo assassinerebbero. Qui ci sono i Mourinho. Tipi come lui. Che pensano a vincere e quando perdono non è colpa loro”.
El Flaco Menotti, pensate, ha visto ben quattro re giocare a calcio: “Di Stefano, Pelé, Cruyff e Maradona. Stiamo aspettando il quinto, non è ancora apparso. Messi è il più vicino, ma la corona non gliela dò ancora. Dovrei vederlo fuori del Barcellona, e vincere quello che Maradona ha vinto a Napoli. Era una banda e l'ha trasformata in un'orchestra”.
El Flaco Menotti ne ha viste tante, anzi ne ha viste pure troppe: “Ho sperimentato il disastro del capitalismo in ciò che mi circonda, calcio compreso. Hanno rubato il calcio alla gente”.
Ecco, una roba del genere suonerebbe patetica, detta da un altro.
Ma qui si parla del Flaco Menotti, e dunque...

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