domenica 3 ottobre 2010

Memories are made of this

Risale a esattamente tre anni fa, il primo post di questo blog che si chiama come un vecchio disco del brutto ceffo qui sotto.

Non è tanto tempo, ma nemmeno poco. Me l'avessero detto, tre anni fa, che tre anni dopo sarei stato ancora qui, a fare il coglione in rete a beneficio (?) di chissà chi, beh, mica ci avrei creduto...
Faccio sempre finta di non sapere che c'è mooolto narcisismo, dietro alla scelta di tenere un blog (specialmente un blog futile e sciocchino come questo), ma in realtà lo so benissimo, che credete?
Ieri sera tardi mi son riletto qualche cosa risalente a quell'ottobre di tre anni fa: a un periodo, cioè, in cui cambiarono un bel po' di cose, nella mia vita. Davvero fatidico, a ripensarci ora, il post che intitolai A proposito di (canzoni e) maratoneti, un cazzeggio su Alan Sillitoe, Tony Richardson, Tom Courtenay e The Loneliness of the Long Distance Runner.

"Il panciuto direttore dall'occhio bovino disse a un panciuto deputato dall'occhio bovino che sedeva vicino a quella puttana panciuta dall'occhio bovino di sua moglie che io ero l'unica speranza per conquistare la Coppa Nastro Azzurro Borstal Per La Maratona (gara aperta a tutta l'Inghilterra), il che era vero, e mi fece scoppiare in una risata, nell'intimo, e io non dissi a nessun bastardo panciuto dall'occhio bovino una parola che potesse dar loro una vera speranza, pur sapendo che tanto il direttore credeva che il mio silenzio volesse dire che lui aveva quella coppa già piantata sulla nel suo ufficio tra gli altri due o tre trofei muffiti".
E dunque. Dunque.
"Non farò gli ultimi cento metri a costo di sedermi a gambe incrociate sull'erba e di farmi tirar su e trasportare fin là di peso dal direttore e dai suoi accoliti senza il mento, il che è contro le loro regole dunque potete scommettere che non lo farebbero mai perché non sono tanto in gamba da infrangere le regole" .
Nell'ottobre del 2007 io smisi di correre con le regole degli altri. Da allora, corro solo quando voglio io, e con le mie regole.

O almeno, poveretto, mi illudo di farlo.

6 commenti:

Mammifero Bipede ha detto...

Auguri!
Sono tempi duri per i blogger... la concorrenza di altri media "social" li ha prosciugati dei commenti che ne erano la linfa vitale.

tic. ha detto...

Per questo cerco di incrociare il blog con il mio profilo facebook...
In ogni caso, 'sto blogghetto mi ha riconciliato con la scrittura.
Continuo a tenerlo vivo perché ci sono affezionato.

Anonimo ha detto...

Mi sà che in una maratona quando arrivi a 100 metri dalla fine è difficile, molto difficile, fermarsi.
E più facile (e +giusto) fermarsi prima, come hai fatto tu, se come dici non volevi correre x gli altri.
La questione ora è questa: hai voglia di fare fatica per correre la tua maratona? o fai solo qualche spint, così, solo per sbeffeggiare qualcuno?
La maratona è fatica, pazienza, lunghi allenamenti, grossi sacrifi, molto tempo perso, poca visibilità, pochissime occasioni per emergere; di contro lo sprint è facile, se si ha un pò di talento, ma ci si brucia presto!

yodosky ha detto...

Alzi la mano chi riconosce Tic nella descrizione del panciuto direttore dall'occhio bovino.

Ahahahahahahha.

Fabio Montale ha detto...

Di sicuro non lo vedo in scarpe da ginnastica e pettorina in mezzo alla brughiera.
Pero' gia' tre anni fa, o pochissimo meno, io lo vedevo, li', in mezzo alla brughiera, o meglio in mezzo al campo, seduto cento metri prima del traguardo, o dieci metri prima della porta, a fanculeggiare gli altri.
Come Stoichkov.
Che si chiama Hristo. E Tic e' un bravo Hristo.
Comunque, caro Tic, buon compleanno. Ma mi raccomando: io abito a Trieste e Trieste e' piena zeppa di gente che corre con le proprie regole e solo quando vuole. Per chi li accompagna c'e' un assegno dalla Provincia, ma non si fanno accompagnare, al massimo si fanno offrire una sigaretta.
Quando gradisce le porgo il braccio, a gratis.
Mille di questi giorni!

tic. ha detto...

Bella, questa!!! Ah ah ah ah ah ah!!!