martedì 6 novembre 2007

Un appello



Questa mattina apro il giornale (la solita Repubblica) e vengo colto da capogiro e tremore leggendo la seguente dichiarazione della Senatrice Franca Rame, dell'Italia dei Valori. Franca Rame. Ci capiamo? Moglie di.
"Qui (la signora si riferisce al Senato della Repubblica, n.d.r.) è il frigorifero dei sentimenti. Sei solo un voto e hai due colori a disposizione. Nemmeno ti salutano, ti guardano, ti chiedono come stai, se sei viva o morta, se hai un'idea o un'altra. L'unica cosa che ti indicano è il pulsante: vota verde se c'è da dire sì, vota rosso se c'è da dire no. Ma io non sono un numero. Voglio tornare a casa mia, quando scendo in strada la gente mi saluta, mi sorride. Dopo la Finanziaria lascio".

Povera Franca Rame. Moglie di. Un'intera vita passata nella variopinta (ma variopinta è poco: meglio coloratissimissima!!!) sinistra italiana per finire in un'aula (sorda e) grigia con a disposizione solo una misera tavolozza a due colori.
Eppoi non solo la trattano come un numero, ma non la salutano nemmeno, le canaglie (chi? Boh? La signora Rame non lo dice. Lascia a noi il compito di immaginare. E allora io immagino che ci siano delle persone che sono nell'ombra, e altre nella luce - nella luce stanno, evidentemente, quelle che in strada salutano Franca Rame e le sorridono. "E noi vediamo quelli nella luce/ e quelli nell'ombra non li vediamo", per dirla con Bertolt Brecht).
Ma si può? Si può fare una cosa simile alla signora Franca Rame? Dico: FRANCA RAME. Moglie di.
Son mesi che la signora siede in quell'aula incolore e nessuno - nessuno! - che abbia pensato di organizzare qualcosa per rendere un po' meno penosa la sua condizione, per farla sentire meno sola. Che so? Un laboratorio teatrale. Pensateci: un laboratorio teatrale al Senato. Immaginate il grande contributo che la signora - che, lo ricordo, è moglie di - avrebbe potuto dare. Su, immaginate!
Ma il Presidente del Senato, Franco Marini, come ha potuto permettere che venissero perpetrate simili soperchierie ai danni di una moglie (di), una madre, una donna? E dire che mai come in questo momento fa figo essere Donna in Politica, in Italia (ma forse solo dalle parti del PD. La Rame, ahilei, si è imbarcata con Di Pietro...). Mala tempora currunt, povera signora Franca Rame.


Voglio rivolgere perciò un appello dal mio povero blog: SCONGELIAMO FRANCA RAME!

Liberiamo i suoi sentimenti dal frigorifero!


E ricordiamoci di salutarla e di sorriderle, quando la incrociamo per strada.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

La signora Rame, moglie di premio nobel e icona della sinistra immaginaria italiana, non si capacita di cosa sta succedendo. Ma come? Lei, intruppata nel partito di un ex questurino famoso per gli interrogatori dai modi spicci e dal modo in cui brutalizza la lingua italiana, è purtroppo, contro la sua volontà, obbligata a occupare un posto nel Senato della Repubblica, è costretta a una suntuosa paga da parlamentare (che immagino devolverà a Gino Strada), è costretta a prendere delle decisioni per noi tutti (poveri noi) e, udite, udite, è costretta a dire si o no.
Ma per dio! Liberatela! Lasciatela libera di dire: forse, circa, quasi, più o meno, eccetera.
Liberatela! Spezzate le catene che la la costringono a un prosaico si o no.
Liberatela! E liberate anche noi da lei.
Poi chiudete il frigo.

barone von furz ha detto...

oltre a salutarla farò di più...un cenno...una scia...caspita s'è dovuta sporcar le mani...e dove pensava di andare? non immaginava che quell'emiciclo potesse contenere tanti farabutti?...in chiesa con i Santi, in taverna coi ghiottoni...e cito dante...perchè questo è un blog di una certa qual cultura e bisogna mantenerla inalterata...

Anonimo ha detto...

...e se dal frigorifero la mettessimo in congelatore?

tic. ha detto...

Povera Franca Rame. Oh povera Franca Rame. Povera Franca Rame. Oh povera Franca Rame.

Ripetete come fosse un mantra!

Anonimo ha detto...

Ho trovato un simpatico anagramma della "moglie di." che ha attinenza con un suo eventuale abbandono del Senato: FRANCA RAME = FAR MANCARE (ma ditemi voi se non ho un c...orbezzolo da fare a quest'ora di sera...!)

tic. ha detto...

Apprezzatissimo, l'anagramma. Davvero. Mi auguro di averla ancora con noi, cara/o amica/o.

Anonimo ha detto...

In un intervista Valentino Parlato dichiara: "meglio che torni Berlusconi". Oliviero Diliberto, preoccupato per i problemi del paese, rilancia: "portiamo a Roma la salma di Lenin".
Riaprite il congelatore, accanto a Franca, moglie di, Rame ci sono da sistemare Parlato e Diliberto.
Lenin no; per favore, non mischiamo storia e avanspettacolo.

Anonimo ha detto...

Confesso la mia incompetenza: non ho capito nè la lamentela della signora Fo nè il commento del mio caro Tic. Perchè lamentarsi del fatto che nessuno ti saluta? E Perchè concedere tanto spazio a chi si lamenta che nessuno la saluta? Ci sarà sicuramente sotto qualche cospirazione...

Anonimo ha detto...

E, a proposito di donne in politica, credo che il Partito Democratico dovrebbe far passare l'argomento sotto assoluto silenzio. A livello locale e nazionale. Non dimenticate che si rischiava di avere tra le fila un'altra moglie di.

tic. ha detto...

Perché ne parlo, cara Yodosky?
Perché c'è qualcuno che NON SOLO l'ha candidata, sta povera donnetta MA ANCHE qualcuno che l'ha eletta. E c'è, purtroppo, qualcuno che la INTERVISTA. Si vede che si ritiene che le opinioni di sta tizia abbiano una qualche rilevanza, per qualcuno...

Anonimo ha detto...

Eh ho capito però, perchè ce le dobbiamo cuccare noi?
E comunque, sapendo come va il mondo dell'informazione, comincio a pensare che le opinioni di chiunque siano ritenute rilevanti per chiunque... testine docet..

tic. ha detto...

Sulle testine, mia cara, scriverò qualcosa in futuro. Abbi fede.

Anonimo ha detto...

In tal caso io potrei dire la mia... consiglio peraltro a tutti i ticnauti (che navigano nel blog del tic) di farsi un salto nel blog 'pazzoperilpiccolo', che parla molto bene della testata triestina (così detta perchè chi la legge prenderebbe a testate chi so io...)

Anonimo ha detto...

poveri NOI prima che FRANCA ! ma sapete quanti/e "FRANCHE" sono seduti/e lì congelate? indispettite/i per un mancato saluto o altro? dovrebbero solo scendere in strada stare con la gente (se ci riescono - ho qualche dubbio!!) e non salire al Senato/Camera a fare danni. mandi POVERA FRANCA